Milano, Portello.
Nuovo aggiornamento fotografico dal cantiere per la demolizione del padiglione di via Gattamelata al Portello. Il padiglione fieristico, ormai completamente demolito, di Fondazione Fiera Milano, era stato realizzato negli anni Cinquanta dall’architetto Ignazio Gardella come Padiglione dell’Agricoltura. Inglobato successivamente nel complesso espositivo e congressuale del MiCo, cederà il posto al il nuovo centro di produzione Rai.
Nuovo Centro di Produzione Rai
Questo intervento rappresenta la prima fase del progetto di trasformazione dell’ex padiglione nel futuro Nuovo Centro di Produzione Rai. La struttura, con una superficie costruita di oltre 55.000 mq, si estende tra via Gattamelata e via Colleoni, all’interno dell’area di proprietà di Fondazione Fiera Milano, e sarà oggetto di una completa riqualificazione.
Al termine dei lavori, l’edificio sarà consegnato alla Rai, che provvederà ad attrezzarlo per ospitare tutte le attività attualmente distribuite tra le sedi di corso Sempione e via Mecenate.


Milano – Portello – Via Gattamelata / Via Colleoni > Nuovo Centro di Produzione Rai TV (nella mappa Urbanfile codice: POR12) (terziario produzione radio televisiva) (nuova costruzione con demolizione ristrutturazione)
- inizio cantiere: marzo 2025
- conclusione cantiere:
- committente: Fondazione Fiera Milano
- progetto architettonico: potrebbe essere dello studio Lombardini 22 (?)
L’intervento ha riguardato la demolizione controllata di circa 10.000 m² nell’area del MiCo Nord al Portello di Milano, comprendente anche la centrale termica e un edificio su via Accademia. I lavori, iniziati a gennaio 2025 e in conclusione entro ottobre, sono partiti con lo strip-out interno e le verifiche ambientali, che hanno rilevato presenza di amianto e richiesto bonifiche specializzate.
Successivamente sono stati smontati elementi metallici di facciata e separato il MiCo Nord dal MiCo Sud. La demolizione strutturale è stata effettuata con metodo top-down e compartimentato, per garantire sicurezza in un contesto urbano abitato. L’edificio, con struttura mista acciaio-calcestruzzo, ha richiesto tecniche progressive per ridurre vibrazioni, polveri e rumori.
Il cantiere è stato organizzato con misure di sicurezza e sostenibilità: barriere acustiche e antipolvere, protezione delle alberature, tessuto filtrante sulle caditoie, lavaruote per i mezzi e monitoraggi acustici, che hanno mantenuto i rumori entro limiti accettabili (60-70 dB). I materiali demoliti verranno recuperati e riciclati, in parte sono stati trattati sul posto.
L’opera, affidata a General Smontaggi, rappresenta una sfida tecnica e logistica, ma anche un passo verso la rigenerazione urbana col nuovo Centro di Produzione Rai, moderno e sostenibile.








Qui di seguito le foto General Smontaggi







- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Fondazione Fiera Milano, Foto General Smontaggi
- Fiera, Portelo, CityLife, MiCo, Piazzale Carlo Magno, Via Gattamelata, Riqualificazione, Centro Produzione RAI Milano, RAI
Avanti tutta cemento sopra cemento : ecco come si distrugge Milano , la mia città. Sindaco SALA la mia più grande delusione a livello politico . Spero che sparisca dalla circolazione e no si faccia più vedere .
Stanno sostituendo un padiglione in disuso con un palazzo più moderno e che ospiterà gli uffici e gli studi della RAI. Di preciso cosa volevi, che facevano un altro parco?
Agli scontenti dico questo, cosa pensate che si debba costruire in una metropoli? Certi commenti sembrano fatti a fotocopia…
Milano non é una metropoli. Non ha l’ estensione di Roma. Gli spazi sono ridotti.
Ancora con questa storia. Roma e Milano sono organizzate in maniera completamente diversa. Non si può paragonare il territorio comunale di Milano con quello di Roma, ma piuttosto Milano e il suo hinterland, completamente conurbato con il capolugo, rispetto al territorio comunale di Roma; quest’ultimo, infatti, comprende aree distanti km dalla città, anche agricole che a Milano equivarrebbero alla provincia di Varese o Como. A Roma non esiste il concetto di hinterland milanese, dove un cartello sbarrato divide Viale Monza da Sesto San Giovanni, Via Padova da Cologno Monzese o Via Grassi da Baranzate senza soluzione di continuità. A Roma, Ostia che dista 50 km da Roma è Comune di Roma, zone in aperta campagna, fuori km dal raccordo anulare, sono “Roma”. Non si può identificare Milano con il suo solo territorio comunale.
Una grande città non può solo limitarsi al verde…
Bugie! I residenti hanno chiamato diverse volte i vigili per verificare i permessi per i lavori che sono proseguite 7 giorni su 7 con orario d’inizio dei lavori alle 6 del mattino. Leggere questo articolo è una presa in giro e semplice pubblicità. Le vibrazioni hanno richiesto l’intervento di vereifica da parfe dell’impresa incaricata per i lavori nei palazzi adiacenti. Vergognoso questo articolo promozionale.
Leggo solo commenti di idioti, è chiaro che in una città un progetto del genere sia normale
un minuto di silenzio per chi commenta ogni articolo e se la prende con Sala, spesso su progetti di privati. Una claque ben organizzata e prepotente, che sta distruggendo il clima di quello che una volta era un autorevole mezzo di informazione.
C’è anche chi si domanda quale sia il lascito di Sala a Milano se si tolgono i progetti dei privati e i progetti iniziati prima di lui.
Il Museo di Arte Contemporanea?
Sembra quasi che a quelli di destra rode che tutti i belli progetti vanno a pallino…
A pensar male…
Che dite?
😆
A me sembra che anche l’italiano sia andato a pallino.
Rode tanto eh!
Tante realizzazioni stanno venendo a compimento.
Preparatevi .
Il Padiglione dell’Agricoltura di Ignazio Gardella era inserito nell’elenco dei Beni Culturali della Lombardia
https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture900/schede/p4010-00261/ ed era a mio avviso degno di nota per quanto ha rappresentato lo stile dell’architettura razionalista di quel periodo
Mi aspettavo che questo bastasse per evitare la sua demolizione. Non siamo educati alla conservazione del nostro patrimonio
Non ho capito cosa sia il palazzo che si vede nel rendering tra il curvo e lo sdraiato..qualcuno lo sa?
Articolo pubblicitario francamente indecente. Vi suggerisco di leggere il link sottostante per capire cosa hanno vissuto i residenti della zona in questo pwriodo
https://antoniopiemontese.com/2025/09/07/fondazione-fiera-milano-cantiere-rai-abusi-rumore/
Io dico oramai anno iniziato i lavori pace amen..ma c’erano già volendo i nuovi capannoni che anno fatto qualche anno fa che esistono ancora dove fanno qualche fiera addirittura internamente ci anno fatto un ospedale transitorio all’epoca del COVID…. Senza spaccare e costruire si potevano spostare in quei capannoni dovevano solo modificare all’interno e facevano il nuovo centro di produzione rai di Milano…..che poi li vicino da dove sta demolendo x costruire i nuovi studi rai…..già in quella zona quando c’era la vecchia fiera li vicino già esistevano i vecchi studi rai era l’epoca anni ottanta…..cmq se già anno demolito costruite bravi tanto se non facevano gli studi rai custruivano qualcosa lo stesso
Più che per la distruzione della struttura, mi preoccuperei per la presenza dell’amianto
Aggiungo al suo commento, signor Arturo, che non solo li hanno chiamati: i vigili sono usciti domenica 7 settembre e hanno multato il cantiere perché non aveva i permessi per lavorare di domenica (come faceva da mesi), facendolo sgomberare seduta stante. E’ inconcepibile che un ente come la Fondazione fiera di Milano, tra i più grandi del mondo, abbia avviato un cantiere 7 giorni su 7 in totale spregio dei residenti. Questi sono stati condannati a subire il fracasso delle demolizioni – che credetemi, è molto fastidioso – anche nei weekend e ad agosto, quando sarebbe naturale poter dormire qualche ora. La Fondazione è stata avvisata più volte, e ha sempre risposto con frasi in apparenza concilianti; salvo però continuare a operare a modo proprio, in sostanza facendo orecchie da mercante. Naturalmente, è colpa anche dell’amministratore del nostro condominio e della sua inerzia nel tutelarci e non agire con fermezza di un ente di grandi dimensioni e con ramificazioni ovunque.
E’ servita una raccolta di 70 firme di residenti e una serie di mail che hanno coinvolto anche la presidente della circoscrizione 8 Giulia Pelucchi, la polizia locale, il comune di Milano, per provare a riportare un po’ di ordine (e trovare un po’ di pace).
Nessuno nega che si debba lavorare, ma rispettando leggi e regolamenti: se non si hanno le autorizzazioni, non si può fingere di esserne in possesso, né può farlo un ente come la Fondazione fiera che dispone di validi legali alla bisogna.
A completare il racconto, segnalo l’atteggiamento aggressivo e a tratti paramafioso degli operai del cantiere durante il controllo dei vigili, in presenza di diversi testimoni.
Posso comunque garantiere una cosa a chi diffonde veline e comunicati stampa: che nei prossimi mesi la polizia sarà allertata per ogni violazione. E’ un invito alla collaborazione, e a rispettare le regole, senza approfittarsi di un blog di un amatore che, con le migliori intenzioni, riprende quanto gli viene comunicato.
Quanto alla presenza di amianto, nessuno aveva avvisato i residenti. Se sia stato allertato l’amministratore non lo so, ma lo stiamo verificando. A noi residenti la voce non è arrivata, se non dal comunicato stampa pubblicato qui sopra. A quanto mi risulta, se amianto c’era, alla cosa andava data ampia pubblicità. Altro atteggiamento inaccettabile. La domanda che mi faccio è come sia possibile. Anche la Rai andrebbe avvisata, in modo da poter esprimere la propria opinione. E provvederemo anche a quello. Saluti cordiali.