Da un articolo de LaStampa online del 3/11/2012:
E Porta Nuova? Mentre il Comune annuncia il piano “low cost” per la copertura del passante ferroviario, la principale stazione cittadina continua ad essere assediata dai cantieri. Parliamo dell’esterno, perché all’interno l’edificio -grazie all’intervento strutturale e radicale portato a termine da Grandi Stazioni- è rinato a nuova vita: miscelando il suo ruolo di stazione ferroviaria moderna con quello ad uso servizi e commerciale.
Qualche numero: 50 mila metri quadrati riqualificati, 15 mila dei quali dedicati ai servizi, allo shopping e al ristoro; 6 scale mobili installate e 6 tra ascensori e montacarichi; modificata la dislocazione della biglietteria.
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Il cantiere per il parcheggio interrato lato via Sacchi |
Fuori no. Fuori si direbbe che i lavori non finiscano mai. E non si può che convenire con Luigi La Spina il quale, su La Stampa di ieri, ha individuato nella stazione uno dei paradigmi di opere incomprensibilmente “slow”: «Rifatta piacevolmente all’interno, all’esterno offre al turista che arriva a Torino uno spettacolo indecoroso e una difficile viabilità». Ai turisti e, se è per questo, ai torinesi: che oltretutto devono conviverci tutti i giorni e non per il breve spazio di un arrivo o di una partenza. Parliamo di una stazione con un transito giornaliero di 190 mila persone, paragonabile agli abitanti di una media cittadina.
Il Comune si chiama fuori. Come precisa Claudio Lubatti, assessore alla Viabilità, «non abbiamo stazioni appaltanti nell’area intorno a Porta Nuova». Anzi: nei giorni scorsi anche Palazzo civico ha cominciato a interessarsi della vicenda, chiedendo spiegazioni: calendario alla mano. Un’altra è arrivata al nostro giornale a firma di Grandi Stazioni, società del Gruppo FS che ha seguito e segue tuttora la partita. «Il cantiere esterno su via Sacchi, dopo i rallentamenti degli scorsi mesi legati alle vicende della società appaltatrice Dec.Spa, ha regolarmente ripreso l’attività – si legge nella nota inviata alla rubrica Specchio dei Tempi -. Il progetto prevede la realizzazione di un parcheggio interrato di 4 piani con una capacità di 242 posti auto e 10 posti moto».
Quanto alle impalcature sulla facciata, «sono relative ai lavori di rifacimento delle coperture e di consolidamento: opere straordinarie, rese necessarie dalle forti ondate di maltempo dello scorso anno».
Meriterebbero un’attenzione particolare anche le vistose chiazze di umidità che in alcuni punti, ad esempio sotto le volte affacciate su via Nizza, macchiano tratti della parete ridipinta in occasione dei recenti interventi: se si tratta di danni provocati dagli eventi atmosferici, è un conto; se la causa è qualche perdita, forse converrebbe porvi rimedio prima di tinteggiare.
Resta la necessità di terminare i lavori, e in fretta: ogni cantiere, per quanto motivato, rappresenta un disagio per quanti lo subiscono. Quelli di Porta Nuova non fanno eccezione.
Alessandro Mondo – LaStampa