Nella nostra bella cattedrale di Milano, il grande Duomo, si trovano, come è immaginabile, molte madonne realizzate in ogni forma artistica. Ciononostante, due di queste hanno storie particolari e soprattutto strane “dediche”.
La “Madonna dei Poveritt”
Nell’ambulacro del Duomo, all’angolo di destra tra il transetto e l’abside, possiamo ammirare un affresco molto rovinato che ritrae un Madonna che allatta. Più conosciuto come Madonna dell’Aiuto, fino a qualche tempo fa veniva anche chiamata la “Madonna dei sciori” (pron: sciùri – Madonna dei ricchi) in contrapposizione ad un altro quadro posto sull’altro angolo dell’abside, quello di sinistra. Si chiama “Madonna delle rose” soprannominato la “Madonna dei poveritt” (pron: pùarit – Madonna dei poveri).
Quest’ultimo quadro è posizionato a lato della Sacrestia Aquilonare recentemente restaurata, e ha una storia molto particolare:
nel 1409 Milano era in guerra e sotto assedio dei soldati guelfi. I milanesi, sugli spalti del Duomo, una volta finite le munizioni, avevano iniziato a depredare le pietre che servivano per la costruzione del Duomo, per farne proiettili da lanciare con i loro cannoni. Una mattina di quell’anno, ai piedi della Madonna delle Rose, c’era una donna. Aveva appena portato a Maria una corona di rose fresche. Era lì per pregare e chiedere perdono per il figlio, anche lui sugli spalti e anche lui reo di compiere un sacrilegio, una offesa alla Cattedrale. Qualche giorno dopo la donna era di nuovo in ginocchio davanti all’immagine sacra, ma questa volta per chiedere la grazia: il figlio era stato ferito gravemente ed ora era agonizzante nel suo letto… Eppure, mentre pregava, avvenne qualcosa di strano: le rose, che nel frattempo si erano appassite, tornarono ad essere fresche, colorate e profumate come il primo giorno. La donna corse subito a casa e si accorse del miracolo: il figlio era perfettamente guarito!
La Madonna delle Rose è un affresco staccato e riportato su tela. È un dipinto considerato notevole, non tanto per la tecnica o lo stile, quanto per la rarità dell’iconografia delle tre corone sovrapposte. Forse faceva parte di una decorazione pittorica più ampia.
Le Tre Corone attribuite alla Madonna rappresentano l’espressione massima di tutte le Virtù. Simboleggiano inoltre il fatto che Maria sia Figlia, Madre e Sposa di Dio, ma anche la potenza, la sapienza e la bontà. Infine simboleggia anche il Padre, il Figliolo e lo Spirito Santo.
Ad oggi la “Madonna delle Rose” è sconosciuta ai più, mentre invece la Madonna del Latte, che aveva il compito di esaudire le preghiere dei ricchi, è molto venerata da tutti (senza distinzione di redditi). Ciò avviene anche perché si è provveduto a farne una copia, attualmente posizionata sulla parete della navata sinistra, accanto ad un altro oggetto molto venerato dai fedeli: la croce di san Carlo Borromeo. Croce usata durante in una delle numerose pesti che flagellarono la città tra il XVI e XVII sec e che servì a farla cessare.
La “Madonna dei Sciori”
La “Madonna dell’Aiuto” o “Madonna del latte” è un affresco situato nel retrocoro del Duomo di Milano in prossimità della Sacrestia Meridionale.
L’opera, di cui non si conosce l’autore, risale probabilmente al tardo Quattrocento. Tuttavia fu ampiamente ritoccata e restaurata in epoche successive: al pittore Giovanni (o Giampietro) Sormani è attribuita la ridipintura e l’aggiunta degli angioletti sulla spalliera del trono nel 1556. Il dipinto, da sempre oggetto di grande devozione popolare, subì nel tempo un progressivo annerimento causato dalle candele votive. Per questo motivo venne realizzata una copia, esposta tutt’ora nella navata settentrionale.
La storia della copia della Madonna dell’Aiuto risale agli anni Settanta quando venne riprodotta una copia fotografica del quadro, collocata inizialmente nella navata meridionale. In seguito, nel 1972 venne spostata in quella settentrionale “per ragioni pratiche e di spazio”. Il perché di questa copia non è esplicitato da nessuna parte. Anche se sono in molti a sostenere che sia stato per ragioni conservative, perché, per l’appunto, le candele stavano compromettendo l’antico dipinto. Ma ci sono anche altre voci che sostengono che c’entri anche il fatto che dalla fine degli anni sessanta si iniziano i lavori di restauro dei piloni, bloccando l’accesso all’abside. Perciò quella Madonna era diventata “inaccessibile” ai fedeli e necessitava uno spostamento impossibile, in quanto si tratta di un affresco.
Ad ogni modo, nel 1981 è stata poi realizzata la copia che possiamo ammirare ora nella navata settentrionale.
Fonte: milanocuriosa, Duomo di Milano,
Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi, Duomo di Milano
Duomo di Milano, Arte, Cultura, Storia, Centro Storico, Duomo, Madonna,
Un’altra spiegazione per il soprannome della Madonna delle Rose non potrebbe semplicemente essere il suo stile “primitivo” se confrontato con quello della Madonna dell’Aiuto di autore evidentemente più abile (al netto dei cento anni di differenza)? O penso male?
Potrebbe essere, ma su quest’ipotesi non ho trovato spiegazione