Milano | Desio – La torre incompiuta

All’orizzonte, guardando vero le montagne da Milano, si scorge una torre sperduta nella Brianza. Si tratta del grattacielo mai terminato di Desio, l’edificio sarebbe dovuto diventare il fiore all’occhiello del Polo Tecnologico di Desio (ex Area Autobianchi) ma mai completato. Iniziato nel 2007, da un progetto CMR Arch. Massimo Roj e portato ad un altezza di circa 100 metri nel 2009, lo scheletro di cemento e metallo rimase senza pelle da allora e ancora oggi troneggia sulla cittadina brianzola quasi come un monumento della crisi che ha colpito le finanze italiane in questi anni e quindi anche questo progetto.

E’ notizia recente che la società “Polo di Eccellenza Spa”, proprietaria della torre è fallita. Il Tribunale di Monza, con sentenza depositata in cancelleria il 24 dicembre scorso, ha dichiarato il fallimento della società riconducibile agli imprenditori Addamiano, nata nel 2009 e in liquidazione dal 2013.

«La notizia potrebbe segnare una svolta per il futuro della torre e di tutta l’area del Polo – commenta il sindaco di Desio Roberto Corti – Non abbiamo ancora elementi per dire se i cambiamenti saranno in positivo o in negativo. Chiederò un incontro con i curatori fallimentari». Si chiude così “l’era Addamiano”. Dopo aver realizzato il Polo Tecnologico sulle ceneri dell’ex Autobianchi, dove trovano sede diverse aziende, gli imprenditori hanno puntato tutto sulla torre da 22 piani, che doveva essere simbolo dell’eccellenza, il fiore all’occhiello della città. Oggi invece è un “ecomostro”.

Proposte per un suo acquisto non ce ne sono mai state. Cosa succederà ora ancora non si sa, a società è nelle mani dei curatori fallimentari, un peccato non completarla, visto che oramai è da quasi dieci anni a guardia del comune di Desio. Di sicuro è un edificio di forte impatto visivo e di immagine se venisse terminato in qualche modo (anche se non è certo un intervento di grande architettura), così non può e non deve rimanere ancora a lungo.

 

Torre di Desio 2015
La Torre di Desio

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8 commenti su “Milano | Desio – La torre incompiuta”

  1. Ma come può un architetto progettare un simile edificio completamente incompatibile con il contesto urbanistico?
    Il commento del Sindaco fa ridere (non sa se il fallimento è una notizia negativa o positiva. ….)

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  2. tra l’altro secondo me sarebbe necessaria una regola/prescrizione o altro che imponga ai progettisti di produrre solo rendering e disegni ad altezza uomo.
    Che senso ha proporre continuamente false viste a volo d’uccello… che tra l’altro nessuno mai potrà ammirare dal vero….? Forse per far sembrare più trionfanti e meno impattanti tutte quelle costruzioni che, in relazione al contesto, sono spesso troppo ingombranti, esattamente come questa.

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  3. Vecchia teoria di un mio docente del politecnico. Per ciascuno di questi cantieri, obbligo di una fidejussione ad autorità terza pari al costo di demolizione del manufatto in corso di realizzazione. Ed esproprio automatico dopo 24 mesi di fermo cantiere.

    Così, ogni volta che – fin troppo spesso – il cantiere resta a metà strada, l’autorità terza interviene e azzera. Senza dover aspettare i chiari di luna decennali di tribunali, ricorsi ecc. ecc.

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  4. A Caronno Pertusella, primo comune della provincia di Varese, arrivando dalla Varesina, esiste un altro mostro simile.
    Una torre residenziale in un paese dove gli edifici non superano mai i 5\6 piani.
    Lavori fermi da almeno 5 anni…
    Unica soluzione, una sana demolizione, oltre che punire chi ha pensato e autorizzato simili orrori.
    La proposta della fidejussione la trovo ottima!

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  5. Il progetto era concettualmente ed architettonicamente già un cagata in partenza, adesso che la società è fallita c’è solo una soluzione, demolizione!ò

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  6. Il progetto era concettualmente ed architettonicamente già una cagata in partenza, adesso che la società è fallita c’è solo una soluzione, demolizione!

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  7. Questo edificio è completamente fuori scala rispetto al contesto.
    Inoltre è in una zona in cui difficilmente si troveranno acquirenti: unica soluzione è l’abbattimento.

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