Il Comune consegna alla Sovrintendenza due edifici per ampliare l’area archeologica dell’Anfiteatro di Milano. Ospiteranno reperti di età romana e servizi di accoglienza.
Milano Porta Ticinese. Il Comune di Milano, con delibera proposta dall’assessore alle Risorse finanziarie, economiche e patrimoniali, Emmanuel Conte, stipula un accordo di collaborazione con la Sovrintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la realizzazione di un nuovo museo dedicato alla città antica. Sorgerà negli edifici dismessi di via Conca del Naviglio, di proprietà dell’Amministrazione, e ospiterà i reperti archeologici provenienti dall’Anfiteatro di Milano, oltre a servizi di accoglienza, sale destinate a mostre temporanee e attività didattiche e uno spazio conferenze. La delibera che dà il via alla sua realizzazione è stata approvata oggi dalla Giunta di Palazzo Marino.
L’intervento di recupero del complesso, compreso fra i civici 17 e 21, con sedime tutelato sotto il profilo archeologico dal Ministero della Cultura, nasce da una proposta della Sovrintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per ampliare il PAN, Parco Amphitheatrum Naturae, l’area archeologica del Anfiteatro Romano di Milano. Forte di un ulteriore finanziamento ministeriale per lo sviluppo del progetto, l’organo del Mic ha presentato all’Amministrazione una ipotesi di rifunzionalizzazione per gli edifici che vi sorgono accanto.
Il complesso di edifici sette-ottocenteschi, di via Conca del Naviglio, sul limite esterno della Cerchia, ospitava un tempo abitazioni ai piani superiori, negozi e botteghe al piano terra. Di proprietà del Demanio comunale al pari di tutta l’area archeologica dell’Anfiteatro, sarà affidato dall’Amministrazione alla Sovrintendenza, andando a sommarsi agli oltre 22mila metri quadri già concessi nel 2018 per la realizzazione del PAN. Con la delibera approvata ieri, 31 ottobre 2024, il Comune si assume anche l’impegno a sviluppare il progetto e realizzare le opere di recupero, come stazione appaltante. I fondi ministeriali che la Sovrintendenza ha ricevuto dal Ministero, per 6,6 milioni di euro, copriranno l’intero intervento.
“Possiamo ridare una vocazione pubblica ai beni della città – commenta Conte – cogliendo e costruendo occasioni di rinascita come quella offerta per via Conca del Naviglio, grazie alla virtuosa collaborazione con la Sovrintendenza, che ci consente di collegare un pezzo del cuore antico di Milano alle sensibilità di oggi. E’ un progetto che ricuce la storia con il verde e si fa interprete di un cambiamento strutturale: il patrimonio pubblico di Milano si è trasformato insieme con la città assumendo funzioni via via nuove, in cui cultura e conoscenza, attraverso il tempo, si confermano vitali e determinanti per apprendere, vivere e abitare”.
“Ringrazio il Comune per la collaborazione istituzionale che consente di avviare il recupero di edifici in disuso, da destinare a spazi espositivi ed accessori all’Anfiteatro limitrofo – dichiara la soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano, Emanuela Carpani – liberando gli attuali locali adibiti ad Antiquarium in via De Amicis, con una razionalizzazione di funzioni ed una valorizzazione culturale dell’importante sito archeologico”.
Il cuore del nuovo museo, secondo l’ipotesi progettuale, sarà al civico 17 di via Conca del Naviglio. Ospiterà la collezione oggi esposta all’Antiquarium ‘Alda Levi’ di via De Amicis 17, integrata dai numerosi ritrovamenti nell’area dell’Anfiteatro romano, frutto degli scavi archeologici condotti negli ultimi anni dalla Sovrintendenza, che necessitano di ulteriori spazi di valorizzazione. Sono qui previsti anche servizi di accoglienza, come la biglietteria e una caffetteria con affaccio sull’area archeologica.
All’interno del complesso si ricaveranno anche spazi per il deposito e la conservazione di beni archeologici di proprietà dello Stato, provenienti dagli scavi condotti sia nell’area dell’Anfiteatro sia in altri contesti cittadini e locali per un servizio di ristorazione.
- Riferimenti fotografici: Roberto Arsuffi; Valter Repossi; Marco Montella
- Parco Amphitheatrum Naturae (PAN), Anfiteatro Romano di Mediolanum, Porta Ticinese, Sovrintendenza, Parco
Demolire questi ruderi per dare aria e senso al progetto dell’anfiteatro sarebbe un’eresia?! Non capisco questa stupidità umana fino a che punto può arrivare….!!! le infrastrutture di appoggio possono benissimo essere costruite a fianco dove c’è spazio VUOTO.
Si’ teniamoci queste due belle piaghe li’ in mezzo, facciamoci del male.
Credo sia una presa per i fondelli, anche nell’utilizzo dei termini, “nasce da una proposta della Sovrintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per ampliare il PAN, Parco Amphitheatrum Naturae, l’area archeologica del Anfiteatro Romano di Milano.”
Dato che ne limitano la forma poiché insistono sopra le fondamenta, io li avrei abbattuti, ma la sovrintendenza di Milano è nota per stupire il suo pubblico.
Per giunta hanno il coraggio di dire che diventerà la nuova sede di un qualcosa che è già presente a 50 metri da li, game, set e match.
Appariva come un lotto perfetto per edificare nuovi appartamenti costosi, invece ci fan qualcosa di utile a preservare storia antica e memoria architetturale più recente. Molto bene, spero in un bel recupero dell’edificio.
Credo che questo sia il più bel progetto in realizzazione a Milano, in tarda primavera ed in autunno sarà una meraviglia
ma dai, demolitele !
Finalmente si vede una logica in questo bellissimo progetto, È così che vorremmo vedere lavorare gli enti in armonia e soprattutto è un volano per la città e una apertura direttamente verso via De Amicis
Tutto bene, m quando finiranno sto parco??
All’alba del terzo millennio, non hanno trovato le tecnologie per lasciare allo scoperto tutto quello è stato portato alla luce, come i corridoi sotterranei, e diverse altre fondamenta radiali, che avrebbero dato ancora più risalto alla struttura dell’anfiteatro. Motivo? Il timore che gli agenti atmosferici avrebbero destabilizzato le strutture appena scoperte.
Ma allora, come hanno resistito quelle che sono già fuori da oltre 70 anni?? E quand’anche, creare delle strutture di protezione trasparenti da sovrapporre e adibire a camminamento per i visitatori, come accade per altre innumerevoli vestigia antiche? No; preferito reinterrare tutto, farci cresce sopra vegetazione, che con le radici e l’irrigazione andrà a rovinare seriamente i manufatti.
E appunto: preferire a un edificio di 2000 anni quelle catapecchie malsane…..
fare un bel parco giochi con una palestra no mi sembra brutto, sarebbe troppo a livello europeo…. un’altro bel museo inutile per far “lavorare” gli statali di turno poi con la velocita’ di costruzione come il parco saranno 10 anni che fanno togli la cera metti la cera ……. che paese di ciarlatani … servono strutture sportive a questo paese non ste buffonate fatele fuori milano che ce’ spazio …..
Che ristrettezza culturale..! Buffonata la valorizzazione di un luogo con 2000 anni di storia?!
Buffonata la palestra a cielo aperto, piuttosto.