Milano | Navigli – Dedicato un giardino a Giuliana Gadola, partigiana e scrittrice

Milano, Navigli.

Dal 12 marzo, un’area verde nel Municipio 6 di Milano porta il nome di Giuliana Gadola, partigiana, scrittrice e poetessa. Il giardino, situato tra le vie Carlo Torre, Argelati e dei Crollalanza, nel territorio dei Navigli, è la prima delle nove intitolazioni approvate dalla Giunta comunale per commemorare donne partigiane, milanesi di nascita o d’adozione, che hanno avuto un ruolo significativo nella Resistenza contro il nazifascismo. L’iniziativa rientra nel programma di eventi organizzati dal Comune di Milano per celebrare l’80° anniversario della Liberazione.

Alla cerimonia di intitolazione ha preso parte l’assessore alla Cultura, Tommaso Sacchi, che ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa:

“Con l’intitolazione di questo giardino alla partigiana Giuliana Gadola diamo ufficialmente il via alle celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione. Un gesto simbolico, ma fondamentale, che contribuisce a costruire una rete di luoghi della memoria nella nostra città. Ricordare la Resistenza significa valorizzare il sacrificio di chi ha combattuto per la libertà di tutte e tutti e tramandare alle nuove generazioni il significato dell’antifascismo”.

Giuliana Gadola Beltrami: una vita per la Resistenza e i diritti civili

Giuliana Gadola Beltrami (Milano, 1º gennaio 1915 – Milano, 1º luglio 2005) è stata una figura di spicco della Resistenza italiana, impegnata nel riconoscimento del ruolo delle donne nella lotta di Liberazione.

Nel 1936 sposò Filippo Maria Beltrami, architetto e ufficiale d’artiglieria. Durante la Seconda guerra mondiale, a seguito dei bombardamenti su Milano, la coppia si trasferì con i tre figli a Cireggio, vicino al Lago d’Orta. Dopo l’8 settembre 1943, Filippo organizzò una formazione partigiana nella zona di Quarna, riconosciuta ufficialmente dal Comitato di Liberazione Nazionale (CLN). Giuliana ebbe un ruolo cruciale nel reperire fondi e mantenere i collegamenti con il CLN. Il 18 dicembre 1943 rimase ferita durante uno scontro a Buccione. Dopo la morte del marito in un’imboscata nel febbraio 1944, si rifugiò in Valle d’Aosta con i figli, adottando un nome fittizio per proteggerli.

Nel dopoguerra si dedicò alla scrittura e all’attivismo politico. Nel 1953 aderì al Movimento di Unità Popolare e successivamente al Partito Socialista Italiano, battendosi per i diritti civili, tra cui la legalizzazione dell’aborto. All’interno dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), si impegnò nella valorizzazione del contributo femminile alla Resistenza, organizzando convegni e fondando nel 1982 il Coordinamento Femminile Nazionale dell’ANPI.

Tra le sue opere più significative figurano Il Capitano (1946), dedicato al marito Filippo, e Volontarie della libertà (1982), una delle prime ricerche storiche sul ruolo delle donne nella Resistenza, scritta in collaborazione con Mirella Alloisio.

Giuliana Gadola Beltrami si spense a Milano il 1º luglio 2005, lasciando un’importante eredità nella memoria storica della Resistenza e nella lotta per i diritti delle donne.

Il giardino Gadola e la storia di un’area urbana in trasformazione

L’area verde intitolata a Giuliana Gadola si trova in una zona rimasta a lungo esclusa dall’urbanizzazione. In origine, il piano regolatore del primo Novecento prevedeva la realizzazione del viale Romolo, che avrebbe dovuto intersecarsi con altre grandi arterie, incluso un collegamento con via Bergognone attraverso un ponte sul Naviglio Grande e la ferrovia. Tuttavia, questo progetto non venne mai completato.

Un viale doveva giungere da piazzale Belfanti, uno come proseguimento di via Pavia e via Borsi e l’altro rettilineo doveva essere, per l’appunto, viale Romolo, tutti convergenti in una nuova piazza collocata dove oggi via Argelati curva a gomito e incrocia via Carlo Torre. Da questa ipotetica piazza sarebbe partito il viale che si sarebbe collegato con via Bergognone. Sistema viabilistico che ha impedito costruzioni nuove per decenni, lasciando solo la presenza dell’antico “Mulino della Traversa” lungo un ansa della roggia Boniforti ( via Argelati 45) Oggi completamente moderno.

Una parte dell’area fu trasformata nel 2005 nel Parco Baden-Powell, mentre l’altra ospitò l’Istituto Sieroterapico Milanese, fondato nel 1896 per la produzione di vaccini e chiuso nel 1993. Dopo oltre un decennio di abbandono, nel 2015 l’ex sito industriale venne riconvertito nel Parco Segantini.

Oggi, il lato ovest e il lato nord del Parco Segantini sono delimitati dalla Roggia Boniforti, un corso d’acqua circondato da una vegetazione spontanea che ospita specie arboree rare. Il progetto del parco ha rispettato la conformazione naturale del territorio, integrando gli alberi preesistenti e le piante spontanee.

Negli anni ’70 e ’80, parte di questa zona venne utilizzata come cantiere per l’estensione della metropolitana M2 fino a Romolo. Ora, con l’intitolazione del giardino a Giuliana Gadola, questo spazio diventa ufficialmente un parco cittadino, aggiungendo un nuovo tassello alla memoria storica e alla riqualificazione urbana di Milano.

  • Referenze immagini: Comune di Milano; Roberto Arsuffi
  • Navigli, Giardino Giuliana Gadola, partigiana, scrittrice, giardino, via Carlo Torre, via Argelati, via dei Crollalanza, Viale Romolo, Parco Baden-Powell, Sieroterapico Milanese, Parco Segantini.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

2 commenti su “Milano | Navigli – Dedicato un giardino a Giuliana Gadola, partigiana e scrittrice”

  1. ma possibile che nessuna amministrazione abbia mai pensato a unirli que tre “monconi” di parco?
    ci sono in mezzo capannoni ex industriali, basterebbe davvero poco per creare un unico grande parco urbano

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