Milano | Castello – Finalmente si risana via Rovello 14

Grazie al progetto realizzato dallo studio genovese di Una2, il “vuoto” oramai decennale di Via Rovello 14 pare giunga ad una soluzione. Demolito il vecchio e inutilizzato garage nel 2012, lo spazio avrà nuova vita residenziale.

Attualmente sono in corso i lavori per sondaggi archeologici, visto che la zona era nei pressi dell’antica Porta Comasina di epoca imperiale dove erano stati individuati già alcuni resti di terme romane. Ci chiediamo se quello trovato si tratti solo di resti delle cantine e delle fondamenta di edifici più recenti o se siano stati rinvenuti dei resti più antichi, come le presupposte terme romane.

La zona, dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, era rimasta insoluta e si era preferito creare uno spazio per parcheggiarvi le auto piuttosto che ricostruire quando andato distrutto durante l’intervento bellico. Poi alla fine degli anni Novanta sono arrivati la chiusura del garage e il lento declino, compresa un’occupazione abusiva durata poco.

Ora è pronta la realizzazione di un nuovo edificio residenziale, rispettoso delle volumetrie della zona, con un raccordo con le strutture adiacenti (su un lato si trova un bruttissimo palazzo porticato, costruito negli anni Sessanta, mentre sull’altro lato si trova l’ottocentesco Palazzo Cagnola -1824).

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Dal sito dello studio di architettura Una2:

Il progetto prevede la realizzazione di un complesso residenziale in Via Rovello a Milano. I richiedenti hanno concordato di ripartire la volumetria disponibile all’interno di un doppio sistema di stecche parallele a via Rovello.
Un’autorimessa interrata soddisfa il fabbisogno connesso con la nuova costruzione rendendo inoltre disponibili posti auto per le esigenze della residenza circostante.
Ciascuno dei due corpi di fabbrica è caratterizzato da un doppio sistema di risalita verticale che disimpegna ai vari piani le diverse unità abitative.
Ogni unità è dotata di ampi terrazzi che affacciano sul fronte est. Nell’edificio interno si trovano terrazzi anche sul fronte sud, nord e in copertura sul fronte ovest.
Al programma, come sopra descritto, si è arrivati cercando di sintetizzare, in un disegno unitario, la disponibilità di volume garantita dalla strumentazione urbanistica e dai vincoli normativi, con le necessità della Committenza.
Il PRG proponeva la ricostruzione della cortina muraria di Via Rovello, porticata nella parte bassa, per ripristinare la continuità prospettica dei fronti costruiti. Questa indicazione risultava però incompatibile con la distanza minima prevista dal Codice Civile di 10m dai fronti prospicienti.
L’arretramento forzoso del nuovo fronte rende meno interessante seguire con il prospetto la curva esistente su via Rovello. La curva è stata quindi approssimata con una facciata ad andamento gradonato che parte dai due fronti ciechi e si espande verso l’apice della curvatura, proprio in corrispondenza dell’incrocio con via Pozzone. La curvatura della strada è ripresa dalla pensilina porticata giustapposta al fronte principale che si allinea con la quota d’intradosso al portico esistente a sud.
E’ possibile quindi, con la pensilina, richiamare l’intenzione originaria del redattore del progetto guida che prevedeva una costruzione sulla via con piede porticato.
Nella composizione del prospetto principale su via Rovello si è deciso di lavorare su un disegno che ricollegasse il nuovo edificio alle geometrie dettate dai fabbricati circostanti, impiegando in modo diffuso il rivestimento in ceppo di Grè. La proporzione delle finestre riprende la giacitura verticale tipica dell’architettura milanese utilizzando in modo diffuso la porta finestra con apertura a tutta altezza e ringhierina esterna di protezione.
La linea di gronda a quota costante riprende il livello del medesimo elemento architettonico sulle propaggini sud del palazzo Cagnola.
Sulla stessa geometria è disegnato anche il fronte della stecca interna orientato verso via Rovello. Il fronte est di entrambi i fabbricati è, invece, caratterizzato dalla presenza continua di superfici a terrazzo e ampie vetrate a illuminare gli ambienti interni.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

9 commenti su “Milano | Castello – Finalmente si risana via Rovello 14”

  1. Certo che agli architetti bisognerebbe fare dei corsi di scrittura se non di grammatica italiana tout court.

    Ma come cacchio scrivono???

    “un doppio sistema di risalita verticale che disimpegna ai vari piani le diverse unità abitative”??? “risalita verticale”???? scrivere scale e ascensori pareva brutto??? “Disimpegna”?? è che è un calciatore che scarta un avversario??? “Collega al piano terra” non andava bene??? “unità abitative”??? cosa c’è che non va nella parola “appartamenti”???

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  2. ciao Roberto e grazie per questo aggiornamento! Ma gli eventuali “resti di cantine” verranno ricoperti oppure resteranno a vista? sarebbe bello se fossero comunque “visitabili” come i resti di via brisa…

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  3. A me non dispiace, decenti le metrature dei singoli appartamenti; il progetto si inserisce bene con gli adiacenti edifici e inoltre non eccedendo con le volumetrie.

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  4. Anche a me non dispiace, anzi.

    E’ un intervento contemporaneo ma perfettamente inserito nell’edificato circostante senza volumetrie esagerate.

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  5. Dato che sembra piacere a tutti non potevo esimermi dal dire la mia.
    A me mette una gran tristezza. Già è scandaloso che abbiano dovuto arretrare la facciata senza poter seguire la bella curva della via, ma non è colpa dei progettisti. Infelicissima trovo invece la scelta del ceppo grigio come rivestimento, che fa a pugni con i palazzi storici della via e presto si sporcherà assomigliando al triste palazzotto anni ’60 che gli sta vicino. Il finto porticato è poi incommentabile.

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  6. Soffocante: tutto conferisce un senso ristrettezza e di inesorabile saturazione.
    Il portico lungo il fronte e gli spazi scoperti retrostanti sono troppo angusti per essere davvero utili e belli.
    Una sola cortina edilizia a riprendere il vecchio allineamento curvilineo verso strada bastava e avanzava. E dietro un’unica, corte a verde.
    Oppure un corpo di fabbrica rettilineo e arretrato e ricavare uno slargo con alberature a mediare tra le architetture eterogenee.
    Invece si è negato l’allineamento ma “solo un po” senza ricavarne alcun vantaggio.

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  7. Buongiorno,
    mi riferisco al parcheggio di Via Rovello. Da anni sto cercando di risalire alla tormentata vita di una mia prozia che visse al n. 17 negli anni 30. Sopra si parla di questo, fatiscente, garage sorto sulle rovine della Seconda Guerra Mondiale.
    Qualcuno sa cosa c’era prima? Grazie. Tatiana

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