Milano | Riaprire i Navigli: nel 2017 un nuovo referendum

Dunque: noi milanesi nel 2011 avevamo votato (il 50% degli aventi diritto) un referendum sulla riapertura dei vecchi navigli interrati dal 1930, aveva prevalso il SI con la percentuale al 94,32%, cifra non trascurabile.

Questa era la domanda fatta ai milanesi:

Referendum n. 5 (scheda di colore rosa), richiesta di referendum consultivo d’indirizzo per la riapertura del sistema dei Navigli milanesi:
“Volete voi che il Comune di Milano provveda alla risistemazione della Darsena quale porto della città ed area ecologica e proceda gradualmente alla riattivazione idraulica e paesaggistica del sistema dei Navigli milanesi sulla base di uno specifico percorso progettuale di fattibilità?”.

Ieri il Sindaco Beppe Sala, ospite del Fuoricinema in via De Castillia, ha annunciato, tra varie altre proposte (settimana del Cinema, periferie, sede della Rai e più piste ciclabili) anche di proporre un referendum sulla riapertura della cerchia dei Navigli nel 2017. Argomento che gli sta molto a cuore e che, come abbiamo visto, sta a cuore anche ai milanesi. La questione è molto delicata, perché vorrebbe dire altri disagi per almeno una quindicina d’anni se si decidesse per il si, ecco perché il volere del Sindaco di consultare nuovamente i cittadini su questo tema, per essere sicuri e informare meglio la cittadinanza è necessario.

Già lo scorso anno (giugno 2015) era stato presentato un progetto di studio di fattibilità per la riapertura dei Navigli, affidato dall’Amministrazione comunale a un gruppo di lavoro interdisciplinare che ha visto coinvolte due Università, la Statale di Milano e quella di Pavia, professionisti ed esperti con il coordinamento del Politecnico di Milano. Il risultato fu positivo, fattibile e avrebbe portato addirittura guadagni per il Comune e per il commercio, rivitalizzando anche quartieri altrimenti depressi o scarsamente interessanti. Naturalmente per avviare il progetto ci vogliono parecchi soldini, staremo a vedere se il Sindaco e la giunta riusciranno a raccogliere altri consensi al prossimo referendum.

 

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I nostri rendering che mostrano il prima e dopo lungo il percorso dei Navigli

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11 commenti su “Milano | Riaprire i Navigli: nel 2017 un nuovo referendum”

  1. Sono semplicemente euforico. Questa è l’occasione per rendere definitivamente Milano una città attrattiva in tutta Europa e non solo, nel rispetto della nostra fantastica storia che viene spesso dimenticata semplicemente perché non è più visibile o fruibile.
    Sinceramente non vedo l’ora che qualcosa si muova.
    Il Ponte delle Sirenette risistemato al suo posto sarebbe un sogno, ma forse chiedo troppo.

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  2. Euforico è il termine corretto anche per me.
    Razionalmente però so che sarà un percorso lungo e ricco di ostacoli. Ad un eventuale referendum voteranno anche quelli che parcheggiano sulle radici degoi alberi, il partito ‘guido ergo sum’.
    Intanto godiamoci questi primi passi…

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    • Hai perfettamente ragione, c’è da sperare che queste persone non siano la maggioranza o che snobbino la votazione (basta raggiungere il quorum, no?)

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  3. Speriamo che il nuovo referendum sia più intelligente del precedente.

    Se mi chiedono di nuovo: volete la riapertura dei Navigli? Io risponderò di nuovo si. E con entusiasmo.

    Se invece mi chiedessero: a parità di spesa e considerato che le risorse del comune non sono infinite che cosa preferite IN ALTERNATIVA fra le seguenti cose, che son decenni che a Milano non si fanno:

    a) Riapertura dei Navigli
    b) Ripavimentazione di tutti i marciapiedi di Milano in pietra e nuovo arredo urbano
    c) Alberatura e rifacimento di tutte le piazze e slarghi della città, abolendo il parcheggio auto e creando zone verdi.
    d) Trasformazione di tutte le linee di tram esistenti in vere metrotramvie veloci (compresi piccoli sottopassi dove necessario)
    e) Acquisto di treni moderni per il Passante per trasformarlo in vera metropolitana della città metropolitana con frequenze a 3 minuti.
    f) Piano straordinario di 5 anni per sradicare il fenomeno dei graffiti e tag dall’area metropolitana.

    Ecco, io comincerei ad avere dei dubbi su cosa sia la cosa col maggior ritorno dell’investimento per Milano. Cioè, forse voterei lo stesso per la riapertura dei Navigli, ma almeno lo farei con cognizione di causa.

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    • Tutt’e le altre cose sono importanti ma francame nessuna di portata storica come il cambiamento del volto di Milano verso l’acqua e canali.

      Riconosciamo che alla fine le cose possono anche non essere in concorrenza tra di loro.

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    • Non ci vogliono tutti questi soldi per combattere il fenomeno dei graffiti. Le nuove macchine per rimuoverli necessitano di poche persone e sabbia per funzionare, tutto qui. Evidentemente manca la volontà.
      Per i Navigli si parlerebbe di decine di milioni immagino

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  4. Mi sembra un esagerazione i 15 anni…anche facendolo per fasi é un lavoro molto più semplice che costruire una metropolitana. Comunque basta partono 😀

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