Dal 3 al 9 aprile esposte a Porta Genova le visioni realizzate dai 5 architetti che hanno partecipato al workshop di dicembre
Il dibattito sul futuro della città sbarca alla Stazione Milano Porta Genova, nei giorni del Fuorisalone. Dal 3 al 9 aprile, al Fondo Corsa, di fianco alla passerella Biki, sarà allestita una grande mostra aperta alla città che esporrà gli scenari realizzati dai cinque studi di architettura che hanno partecipato al workshop di dicembre.
L’esposizione, dal titolo “5 scenari in mostra a Milano”, organizzata da FS Sistemi Urbani in collaborazione con il Comune di Milano e la Regione Lombardia, é il risultato del workshop dello scorso dicembre “Dagli scali, la nuova città” che ha visto la partecipazione di oltre duemila persone e che ha ispirato cinque team multidisciplinari nell’immaginare la rigenerazione dei sette scali ferroviari dismessi. I lavori dei team EMBT (guidato da Benedetta Tagliabue), Mecanoo (Francine Houben), studio SBA (Stefano Boeri), MAD Architects (Ma Yansong) e CZA (Cino Zucchi), che recepiscono e interpretano le suggestioni arrivate dai vari soggetti che hanno preso parte al workshop, saranno messi a disposizione di tutti nella settimana di grande fermento per la città.
“Con l’esposizione durante i giorni della Design Week sempre più persone potranno avvicinarsi al dibattito sugli scali ferroviari – sottolinea l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran -. Sono già più di 10mila i cittadini che hanno partecipato in questi mesi, attraverso commissioni consiliari, sopralluoghi, incontri nei municipi e dibattiti pubblici. Gli scenari daranno un ulteriore e prezioso contributo al dibattito, consentendoci di immaginare la Milano di domani attraverso possibili soluzioni per la rigenerazione di aree strategiche della città. Siamo di fronte alla sfida urbanistica più importante dei prossimi anni e ogni contributo può aiutarci nel raggiungimento del miglior accordo possibile tra Comune, Ferrovie dello Stato e Regione Lombardia per il futuro della nostra città”.
“Scali Milano – ha aggiunto Carlo De Vito, ad di FS Sistemi Urbani – costituisce un approccio alla pianificazione delle città: la visione di quello che accadrà nei prossimi venti/trenta anni nei nostri luoghi, immaginandola strettamente connessa allo sviluppo dell’infrastruttura e dei servizi, è il modello che Ferrovie dello Stato Italiane ha sperimentato con il workshop e messo a disposizione della città e dei milanesi intendendo ripeterlo anche nelle altre grandi aree metropolitane italiane”.
“La Regione Lombardia, che partecipa all’Accordo scali con il Comune di Milano per la parte trasportistica – ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Sorte – segue da sempre con estremo interesse il dibattito sul ridisegno urbanistico delle aree. L’obiettivo è quello di integrare le visioni della futura città con l’idea di sviluppo di servizi ferroviari suburbani e regionali che possano diventare progressivamente le modalità più utilizzate di accesso alla città di Milano, grazie alle possibilità di interscambio capillare con la rete urbana, la facilità di accesso al sistema, l’economicità e la sostenibilità ambientale”.
Nel pomeriggio di lunedì 3 aprile si terrà l’inaugurazione dell’esposizione. Dal 4 al 9 aprile, ogni sera uno dei cinque team leader presenterà a turno il proprio scenario, ad eccezione del 6 sera, quando saranno tutti riuniti al Fondo Corsa per un dibattito pubblico sul futuro degli scali ferroviari. Milanesi e turisti che visiteranno l’area di Porta Genova nei giorni del Fuorisalone potranno vedere gli scenari esposti tutta la settimana, a partire dal pomeriggio del 3 aprile e fino al 9.
l’altra sera all’incontro in bergognone qualcuno ha segnalato la falsità di quanto finora sostenuto dai soggetti istituzionali interessati in merito al criterio di scambio tra ferrovie e comune oggetto del famoso accordo, in quanto le aree sarebbero già di proprietà demaniale, e quindi semplicemente da riattribuire all’ente che se ne prenderà carico.
UF ci puoi illuminare?
Grazie
Sicuro che non fosse la vecchia storia che visto che le ferrovie una volta erano statali allora anche le aree sarebbero statali? (storia trita e ritrita e francamente di una inutilità totale, a parte che è suggestiva e figa se la leggi su feisbuk)