Milano | Ambiente – Climate City Contract e il Patto dei sindaci per una Pianura Padana che Respiri

Per accelerare il processo di decarbonizzazione, è stata adottata una strategia collaborativa che coinvolge enti locali, Governo, Unione Europea, imprese, università, utilities e altri soggetti interessati. In occasione della Giornata della Terra (tenutasi ieri 22 aprile 2024), Milano ha annunciato l’adesione al Climate City Contract, firmato con un consorzio di 25 partecipanti, con l’obiettivo di raggiungere emissioni zero entro il 2030.

Il Comune di Milano ha presentato il suo piano di azione e gli investimenti associati al Climate City Contract alla Missione ‘100 città’ dell’Unione Europea. Questa iniziativa è stata già adottata o è in fase di adozione da altre otto città italiane, tra cui Bologna, Bergamo, Firenze, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino.

Il Climate City Contract impegna il Comune e i suoi partner a raggiungere la neutralità climatica entro il 2030. Questo accordo, siglato con società partecipate, università, imprese, sviluppatori e altri enti, include un portfolio di 157 azioni. Di queste, 51 sono responsabilità del Comune e 106 sono a carico degli altri soggetti coinvolti (stakeholder). L’obiettivo è che queste azioni siano realizzate entro sei anni e siano misurabili in ogni fase.

Tra le azioni previste ci sono progetti come reti energetiche innovative, infrastrutture per la mobilità sostenibile e iniziative di verde e forestazione. Alcuni progetti sono focalizzati su ‘azioni molecolari’, ovvero interventi di rigenerazione urbana in quartieri a basso impatto. Queste iniziative sono progettate per essere replicabili e scalabili in altri contesti urbani.

Il costo totale degli interventi è stimato in circa 6 miliardi di euro, di cui 2,6 miliardi saranno finanziati dal Comune di Milano attraverso un mix di fondi comunali e contributi nazionali ed europei. Gli altri 3,3 miliardi saranno coperti dagli stakeholder firmatari.

Attualmente, 25 partecipanti hanno aderito all’iniziativa del Comune. Tuttavia, il patto è un documento dinamico che può essere aggiornato e arricchito nel tempo con nuove proposte e risorse.

La Milano Green Week 2024 offrirà un’ampia piattaforma per discutere delle proposte e degli impegni del Climate City Contract, inclusi incontri diretti con la cittadinanza. L’evento si svolgerà dal 26 al 29 settembre 2024.

Sempre in occasione della Giornata della Terra, a Milano è stato presentato “Le Città Cambiano Aria – Il Patto dei sindaci per una Pianura Padana che Respiri”, alla presenza dei sindaci delle maggiori città della pianura padana. Oltre a Milano, Torino, Bologna, Venezia, Treviso e alle Città Metropolitane, erano presenti anche gli amministratori di numerosi piccoli e grandi comuni delle quattro regioni che hanno sottoscritto il protocollo sulla qualità dell’aria.

Di seguito il testo sottoscritto dai sindaci di Milano, Bologna. Torino, Venezia e Treviso:

Negli ultimi anni ed in particolare negli scorsi mesi, in tutti i nostri Comuni, il livello di inquinamento dell’aria ha superato troppe volte i limiti consentiti e questo rappresenta un rischio per la salute e il benessere della popolazione.

La nostra Costituzione afferma, all’articolo 32, che la salute è un diritto fondamentale dell’individuo: in tutta la Carta solo il diritto alla salute è caratterizzato come “fondamentale”, inteso nel senso etimologico di “fondamento” di tutti gli altri diritti. L’inquinamento del suolo, delle acque e dell’aria costituisce una minaccia costante al benessere psicofisico dei nostri cittadini e delle nostre cittadine. Salute e tutela dell’ambiente sono quindi un binomio sempre più inscindibile della nostra epoca su cui è necessario orientare l’azione politica e le strategie dei prossimi anni.

Respirare un’aria pulita è un diritto fondamentale di tutte e tutti noi, come Sindaci e Sindache, amministratori e amministratrici locali, siamo chiamati a fare la nostra parte a partire dai nostri territori, impegnandoci nel promuovere misure sempre più attente all’ambiente. Siamo consapevoli, però, che quando parliamo di aria non possiamo limitarci ad indossare le lenti del perimetro comunale, come se un confine tracciato dall’uomo potesse fermare l’aria, ma dobbiamo necessariamente considerare l’intera Pianura Padana. La qualità dell’aria nella Pianura Padana è fortemente influenzata dalla sua conformazione geografica, essendo situata in un avvallamento dove smog e polveri tendono ad accumularsi. Parliamo, inoltre, di un’area in cui vi è una massiccia presenza di attività antropiche: vi risiedono oltre 20 milioni di abitanti e vi è generato più del 50% del PIL nazionale. La crisi climatica comporta fenomeni meteorologici sempre più estremi come periodi di siccità più frequenti e duraturi, alternati a piogge sempre più violente, che contribuiscono all’accumulo di inquinanti, compromettendo ancora di più la qualità dell’aria. È indubbio e registrato che i livelli di polveri sottili dal 2002 ad oggi siano quasi dimezzati, ma questo non basta.

Come Sindaci e Sindache, amministratori e amministratrici locali, dei Comuni della Pianura Padana vogliamo dire che ci siamo e vogliamo ribadire il nostro concreto impegno a promuovere, in tutte le nostre amministrazioni, misure virtuose per l’ambiente: ci impegniamo a sostituire tutte le caldaie comunali a gasolio, a continuare a piantumare nuovi alberi, a promuovere misure volte a decongestionare i Comuni dal traffico veicolare, ad investire sul trasporto pubblico e ad incentivare l’uso di mezzi di spostamento più sostenibili. Siamo consapevoli, altresì, che le nostre forze, ma soprattutto le nostre risorse, non bastano e per questo chiediamo, con un’unica e forte voce, all’Italia e all’Europa di essere al nostro fianco in prima linea.

Chiediamo al Governo italiano di rendere disponibili con urgenza investimenti dedicati a ridurre l’impatto negativo sull’ambiente dei trasporti di persone e merci e delle attività agricole ed industriali. Chiediamo investimenti concreti sul finanziamento e la sostenibilità del trasporto pubblico locale, soprattutto nella transizione a mezzi elettrici.

Chiediamo anche fondi straordinari per i piani di sostituzione delle caldaie obsolete e, più in generale, per l’efficientamento energetico degli edifici e la riforestazione urbana, in tempi rapidi e con un sistema di erogazione agile ed efficiente.

Chiediamo all’Unione Europea di fare la sua parte: perché l’area padana è uno dei casi più critici, per le caratteristiche territoriali e l’alta densità abitativa e produttiva. Crediamo che l’unica soluzione sia un piano straordinario a tutti i livelli. La questione della qualità dell’aria non può essere affrontata solo in modo occasionale e su scala comunale: è una sfida continua e costante che coinvolge tutti gli attori del territorio.

Chiediamo un forte coordinamento delle azioni, anche tramite una struttura speciale commissariale, che, in accordo con i nostri Enti e coinvolgendo anche le Regioni, ci aiuti a individuare azioni ed obiettivi possibili; che ci aiuti a raggiungerli anche tramite l’erogazione di fondi e risorse, da affiancare a quelle del Governo, per far fronte ai tanti interventi.

Che sia un primo passo per un sistema migliore? Speriamo che non siano solo parole.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Google, Comune di Milano

Pianura Padana, Inquinamento, Città, Comuni, Città Metropolitana, Sindaco, Giornata della Terra, Milano, Le Città Cambiano Aria – Il Patto dei sindaci per una Pianura Padana che Respiri, Torino, Venezia, Treviso, Bologna

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

6 commenti su “Milano | Ambiente – Climate City Contract e il Patto dei sindaci per una Pianura Padana che Respiri”

  1. Serve smettere subito di cementificare.
    Smettere di investire in nuove strade e autostrade.
    Investire tutto in trasporto pubblico e ciclabilita.
    Limitare anche gli allevamenti intensivi sarebbe utile e etico.

    Rispondi
  2. Da un sindaco che promuove forestami e poi fa abbattere di continuo alberi alti, pregiati e sani, parlare di sto argomento mentre persiste con molte concessioni edilizie e nuovi grattacieli, sembra una presa per il naso

    Rispondi
  3. Aumentare colonnine elettriche in maniera esponenziale, erogare bonus sempre maggiori per sostituzioni caldaie, potenziamento mobilità pubblica

    Rispondi

Lascia un commento