Ecco alcune immagini del nuovo Ponte della Scienza, ufficialmente non ancora inaugurato, ma che siamo già in grado di mostrarvi (l’accesso al ponte è attualmente semi-transennato). Ci sono voluti ben 5 anni per realizzare quest’opera, ed è giunto il momento di tirare le somme.
In primo luogo, l’idea di collegare i quartieri Marconi e Ostiense con un ponte pedonale è assolutamente ottima. Tuttavia la posizione in cui è stato realizzato il ponte è alquanto scomoda, trovandosi di fatto a congiungere due aree praticamente deserte (il nuovo Lungotevere Gassman e l’area diroccata e abbandonata del Gazometro).
Così com’è ora, il ponte risulta funzionale a chi utilizza la bicicletta per i suoi spostamenti, il che è certamente un bene. Tuttavia, per dare un senso pieno a questo intervento, è necessario investire sul recupero di tutto il quadrante urbano. Un’area che recentemente ha visto non pochi interventi di rilievo (pensiamo a Eataly, al ristorante e locale polifunzionale Porto Fluviale, al nuovo ponte che collega i quartieri Ostiense e Garbatella), ma che ancora è fortemente degradata e in larga parte inaccessibile.
Questi gli interventi che occorre immediatamente mettere a cantiere o portare a termine. In primo luogo il recupero e la riqualificazione del Gazometro e di tutta l’area circostante, compresa la via del Commercio e la passeggiata lungofiume. Quindi la valorizzazione dell’area del Porto Fluviale e della Dogana. Infine il progetto della Città dei Giovani negli ex mercati generali, il cui cantiere è già partito per poi arenarsi nel giro di qualche mese. Senza questi interventi, e senza una riqualificazione generale delle banchine del Tevere, il neonato Ponte della Scienza rischia di diventare una piccola cattedrale nel deserto.
Ilaria
un ponte che collega il nulla già imbrattato,complimenti alle istituzioni