Vicolo dei Fabbri, nome evocativo ma che a Milano ha perso il suo probabile fascino per diventare una latrina a cielo aperto.
Il Vicolo dei Fabbri in origine era una porzione dei tanti “Terraggi” che circondavano, dall’interno delle mura medioevali, la città di Milano. In città ne esiste ancora oggi la memoria nelle vie parallele alla fossa interna degli scomparsi navigli: Via Pioppette, Via Campo Lodigiano, Via della Spiga e via Terraggio (terraggio, appunto), Via Lanzone, Via Caminadella, Via Marziale e Via Anselmo Ronchetti. Negli anni trenta uno scellerato piano regolatore prevedette un completo stravolgimento di questa parte di città. Vie più larghe, palazzi moderni e squadrati al posto delle vecchie case popolari. Qualche palazzo moderno in mezzo al vecchio tessuto medioevale iniziò a sorgere, poi arrivò la II Guerra Mondiale e la distruzione che ne seguì e quindi la ricostruzione maldestra. Regalandoci una Vicolo dei Fabbri deturpato, spezzato e abbandonato. Siamo passati a vedere la situazione e abbiamo constatato che ancora il vicolo viene scambiato per un orinatoio, e ci siamo chiesti come gli abitanti non protestino. Forse se aprissero dei locali, se ricostruissero gli edifici dove mancano, forse questo vicolo potrebbe tornare ad essere dignitoso, anche perché a due passi dalle Colonne di San Lorenzo.
Scrivete:”ci siamo chiesti come gli abitanti non protestino.”
Perchè la zona è abitata da persone ignoranti,incivili con basso livello di istruzione.In una parola come la maggioranza degli abitanti di Milano che vive come se niente fosse in una città lercia di scritte.La Giunta poi,vedendo la gente felice di starci non muove un dito per migliorare l’ambiente,nè per “educare” al Bello.