Prosegue il nostro giro guardando in alto… alla ricerca dei più brutti sottotetti che pian piano deturpano la città.
Come abbiamo detto, in pochi anni, una normativa regionale che permette il recupero dei sottotetti e che quindi ha dato il via libera di trasformare solai e tetti in nuovi spazi abitativi creando a tutti gli effetti una delle più brutte realizzazioni a Milano.
Come mostreremo molti palazzi sono stati deturpati per sempre da aggiunte che qualsiasi persona di buon senso troverebbe orripilanti.
Le motivazioni di questa normativa regionale erano un po’ assurde a voler vedere. I fautori dichiaravano di voler favorire l’edificazione nelle zone già fortemente urbanizzate invece dell’ espansione nelle aree libere ed agricole, invece volendo ben guardare si è continuato ugualmente a costruire la dove c’erano i campi.
Purtroppo questi sopralzi non sono quasi mai stati fatti con un criterio che tenesse in cosiderazione l’architettura dell’esistente, anzi, nell’ottanta per cento dei casi si è costruita una vera e propria baracca sul tetto anziché un bel sottotetto.
Facciamo un giro in Corso Genova. Qui si trova la famosa e bellissima Casa Reininghaus, famosa anche per la bruttezza del sopralzo. A dire il vero questa aggiuntina di due piani venne realizzata negli anni Trenta, ma è emblematica di come certi lavori poi anche col tempo non miglioreranno mai.
Nel 1898, all’angolo tra Corso di Porta Genova e Piazza Cantore, venne costruito, su progetto dell’architetto Sebastiano Locati, un grande edificio multifunzione di sei piani conosciuto come Casa Reininghaus (dal nome del proprietario, un produttore di birra austriaco), comprendente il Teatro Birraria Stabilini, café-chantant strutturato su tre piani di proprietà di Emilio Suvini e Luigi Zerboni. L’imponente edificio ospitava anche negozi, un ristorante e una sala da biliardo al piano ammezzato, nonché abitazioni ai piani superiori. decorato alla maniera eclettica e strizzando l’occhio già al liberty. Oggi per l’appunto è sormontata da una struttura brutta e pesante di ben due piani colorata di bianco.
Anche la casa all’angolo con Via Giuseppe Sapeto (al 2) venne rialzata anni fa, su un sopralzo realizzato poco dopo la costruzione, in questo caso molto più amalgamati col palazzo pre esistente.