In Corso di Porta Vigentina sul lato dei numeri dispari si trova un piccolo giardino. Osservando attentamente si notano tre archi bianchi che erano le tre cappelle di ordine corinzio della navata destra della Chiesa tardo-cinquecentesca di San Bernardo. Al contrario di come si possa pensare, la chiesa non fu vittima dei bombardamenti della II guerra Mondiale, ma fu vittima della negligenza umana. Infatti nel novembre 1971 la navata della chiesa durante lavori di restauro crolla rovinosamente e cancella per sempre la piccola chiesetta del Corso di Porta Vigentina. La chiesetta cinquecentesca era sconsacrata da tempo ed era adibita da tempo a officina.
Era una chiesa ad una sola nave con 6 cappelle laterali e un abside, fungeva da cappella per il monastero e collegio attiguo Calchi Taeggi. Oggi, l’area a verde, che ospita i ruderi della chiesa, è chiusa e necessita di una risistemazione, bonifica del terreno e messa in sicurezza, data la presenza delle strutture pericolanti dell’edificio. Nel palazzo a facciata neoclassica un tempo sede del Collegio Calchi-Taeggi, dove insegnò anche Emilio De Marchi, si trova la biblioteca assieme ad altre istituzioni culturali del Comune.
Al posto dell’attuale collegio Calchi-Taeggi, anticamente e fino all’anno 1506 esisteva un monastero di monache sotto la regola di S. Benedetto, governate dai Padri Cistercensi di Chiaravalle.
In seguito di tempo seguirono la regola di S. Domenico. La chiesa attuale, annessa all’antico monastero di S. Bernardo del borgo di porta Vigentina, fu costruita nel principio del secolo XVI senza che fosse distrutta la vecchia chiesa, molto piu piccola, mutata poi in uso di parlatorio. Fu anche per alcun tempo usata come rimessa o magazzino.La facciata, rifatta in seguito, è buon esempio di barocco sobrio e armonioso.
Tanto le tele quanto gli ornamenti del 1729 dell’altare maggiore di fogliame dorato, Angeli, Cherubini, sopra vago disegno di Francesco Croce, architetto di buona fama, sparirono dopo il decreto di Bonaparte, ordinante l’esportazione dall’Italia dei nostri capolavori artistici, così che
l’interno ora non ha nulla che interessi.Fu tradizione che S. Bernardino abbia abitato l’antico monastero e Paolo Moriggia, scrivendo delle reliquie venerate nella chiesa delle monache di S. Bernardino, aggiunge: « … si riverisce una spina della corona di N. S., il velo col quale furono velati gli occhi a S. Paolo quando gli fu tagliata la testa. Una calzatura di S. Pietro Apostolo… ed altre reliquie ».
Dopo il passaggio di S. Bernardino, la Chiesa assunse il titolo di S. Bernardino.
Il monastero di S. Bernardino fu soppresso nel 1785 e nel 1791 divenne la sede dell’attuale collegio.
Sarebbe un gioiellino quell’angolo di Milano.Da ringraziare chi è in organico alla piccola biblioteca che ,assolutamente senza contributi, cerca di mantenere decente questo ritaglio verde e dispone sedie e tavoli nell’erba lontano dalle pareti che possono crollare.E’ veramente vergognoso che nel centro di Milano esista questa squallida situazione tra l’altro facente parte di un antico complesso edilizio che su Porta Vicentina ha le facciate lerce totalmente di scritte.
A distanza di 2 anni la situazione è se possibile peggiorata. Decadenza e sporcizia ovunque. Si sa se ci sono progetti in merito?
A distanza di 2 anni la situazione è se possibile peggiorata. Decadenza e sporcizia ovunque. Si sa se ci sono progetti in merito?