La Pusterla di Sant’Ambrogio è in restauro da qualche mese e oramai i lavori sono a buon punto. Le due torri della Pusterla di Sant’Ambrogio sono il primo esempio, a Milano, di restauro rispettoso della biodiversità.
Si tratta di una delle porte minori (pusterle) nelle mura medievali della città, l’unica di questo tipo a sopravvivere. Fino al 1939 le torri e archi erano completamente “nascosti” da edifici civili costruiti nel corso dei secoli e addossati alle strutture medievali. In quegli anni vennero demolite e liberate le strutture superstiti, per poi venire ricostruite. Si presenta con un ingresso a doppio fornice a sesto acuto appena accennato, il quale è sovrastato da una trifora cieca con inserite tre statue di Santi (Ambrogio, Gervasio e Protasio) del XIV secolo di un anonimo maestro campionese, provenienti dall’ospedale di Sant’Ambrogio, ai due lati si trovano due torri, in mattoni su una base in serizzo, di diversa altezza (quella più bassa è stata ricostruita). Sulla torre di sinistra erano apposti tre fasci littori, realizzati all’epoca della ricostruzione in piena epoca fascista in seguito rimossi a colpi di scalpello. Il restauro della torre ha preservato e rispettato la biodiversità presente nelle strutture che in genere si sviluppano su manufatti antichi, specie torri medievali, dove sono presenti ancora le buche pontaie. Le buche poniate (i fori quadrati che caratterizzano le torri medievali) , spiega Rebecca Fant, l’architetto progettista che ha lavorato in tandem con Eros Zanotto, restauratore ed esecutore dei lavori, erano aperte nelle opere di edilizia medievale e in generale storica per alloggiare i travetti delle impalcature usate per completare le costruzioni nelle parti alte e «sono state predisposte perché possano ospitare selettivamente piccoli uccelli, chirotteri, rondoni ma non i piccioni». Ad esempio nelle due torri ad ogni primavera ritorna una colonia di rondoni. Dallo scorso autunno, il capoluogo s’è dotato di un regolamento edilizio che ha introdotto norme per la tutela di rondoni e selvatici che nidificano e si riproducono.
Fino a qualche anno fa una delle torri ospitava la Mostra Permanente di Criminologia e Armi Antiche, poi sfrattata dal Comune e in attesa di nuova collocazione.
Fonte Il Corriere della Sera