Zona Tre Torri – Per il Vigorelli è l’ora dei lavori!

Vigorelli_Milano_Urbanfile

Per il leggendario Velodromo Vigorelli, è finalmente giunta l’ora dei tanto attesi lavori di ristrutturazione. Non si tratterà del progetto presentato nel 2013 da Vittorio Grassi, ma di lavori di riqualificazione più conservativi e attenti alle strutture originali. Il tanto discusso anello in legno, ora sottoposto a vincolo Storico e tutelato dal Ministero dei Beni Culturali, verrà restaurato utilizzando e levigando i materiali originali mentre subito dopo si passerà alla riverniciatura della copertura (anche lei poco fortunata e in parte collassata con la nevicata del 1985).

Nuova vita anche per il campo centrale, rifatto in materiale sintetico, per le tribune e per la palestra Ravasio che occupa le sottotribune.

La soluzione non sarà quella tanto discussa del 2013, ma il Vigorelli risanato sarà un nuovo polo sportivo, con 8000 posti a sedere, un pò velodromo e un po’ luogo per sport diversi e concerti,

Il 20 gennaio cominciano i lavori!

Ecco il progetto, che non verrà realizzato, e che aveva vinto il concorso del 2013

Nuovo Vigorelli by Vittorio Grassi (2)

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

4 commenti su “Zona Tre Torri – Per il Vigorelli è l’ora dei lavori!”

  1. Ottima notizia! Sono stato al Vigorelli lo scorso 3-4 Luglio per l’American Festival e l’Italian Bowl: davvero un bell’impianto che con questa ristrutturazione dovrebbe ergersi a luogo d’incontro per tutta la zona. Mi sarebbero piaciute due paroline per i Seamen e i Rhinos, visto che è la loro “casa”, comunque grazie per l’aggiornamento 🙂

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    • PS: sarebbe possibile proporre una modifica al nome della fermata “Domodossola FN” (M5) in “Domodossola FN – Vigorelli”? Secondo me darebbe una notorietà maggiore, seppur di poco, alla zona e all’impianto.

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  2. Non capisco proprio la strategia. Due simboli, due pesi, due misure. Si tira giù senza troppe storie il palalido, ma si fa di tutto per preservare il Vigorelli. il Palalido viene ricostruito con capienza di poco superiore quando la città avrebbe bisogno di qualcosa in più ( non dico il vecchio palasport…ma anche sì), ma si conserva un velodromo che in quanto tale non serve a granché , ma che così com’è strutturato impedisce l’ utilizzo per la maggior parte degli altri sport di squadra ( è aperto e sulle estremità le tribune sono troppo distanti). capisco i tifosi del football americano che hanno una casa adatta, ma forse avrebbero pure loro preferito una soluzione ad hoc.

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  3. Si risana la struttura senza che se ne capisca la destinazione, visto che come velodromo può solo fare storia. E nel frattempo tutta l’area circostante resta un compound di uffici ricavati in container accatastati su più piani.

    Come nel caso del palazzo delle scintille, del (tramontato) museo d’arte contemporanea e di tanti altri annunci, si ha la sensazione che in Comune non sappiano proprio come spenderli i soldi degli oneri di urbanizzazione di CityuLife.
    Un amico sintetizzava con la parafrasi “colpiti da improvvisa ricchezza…” e forse non ha torto.

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