Zona Porta Venezia – Cantiere piazza Oberdan, metà febbraio

I lavori a piazza Oberdan sono partiti a dicembre del 2014, dopo oltre un anno di stravolgenti lavori per una piazza che necessitava una sistemazione dal 1940, ora sono a buon punto. La parte verso via Tadino è stata conclusa da qualche mese, mentre ora i tecnici sono occupati alla parte che  si incrocia con via Malpighi, dove al posto di un parcheggio stanno realizzando una grossa aiuola ed è stato piantato un bellissimo e grosso albero.

Di seguito il nostro reportage fatto in questi giorni un po’ uggiosi.

Qui com’era stato presentato il progetto con dei rendering

I vecchi pali erano già stati sostituiti nel 2013, brutta cosa, secondo noi.

Ed ecco come la piazza era considerata ancora nel 2012

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L’aiuola realizzata quando venne sistemato Corso Buenos Aires aveva gli angoli arrotondati, mentre la nuova, posta di fronte, è stata resa spigolosa, confermando sempre più questa discontinuità tra i vari interventi realizzati dal Comune. Dove si trovavano le vecchie aiuole circolari, realizzate nei primi anni anni del ‘900 e il passaggio per le automobili, ora sono state create tre grandi aiuole solcate da due passaggi pedonali che saranno asfaltati, mentre il marciapiede sul lato dei palazzi è stato piastrellato con blocchi di pietra beola. Nelle aiuole sono state piantate un gran numero di alberelli che diverranno un grazioso boschetto, mentre al posto dell’erba è stato preferito un tappeto di edera.

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Ecco la nuova aiuola dove venivano parcheggiate le automobili, all’incrocio tra le vie Malpighi e Mascagni. Bella soluzione. Pochi giorni fa è stato piantato un nuovo e grosso albero.

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Altra cosa incoerente è l’arredo urbano (guarda caso), dove in pochi metri assistiamo ad un sistema di dissuasori differente, i pali alla “parigina” e i pali in acciaio. Uniformarli tutti allo stesso modo non sarebbe stato meglio?

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Peccato che tra i due binari ci sia sempre un furetto che parcheggi l’auto. Qui dovrebbero provvedere creando una piccola aiuola con doppio cordolo, di modo che rimanga impossibile parcheggiare una vettura. Stesso discorso per l’altro lato dell’incrocio.

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Altra pecca, secondo noi, è l’aver lasciato il selciato tra le piante e tra le rotaie, ancora coperto di catrame (anche disconnesso), quando sarebbe stato molto più bello sistemato a verde, come lungo viale Piave ad esempio.

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Ultimo spigolo da sistemare riguarda l’aiuola creata ai piedi del grande bagolare che fino a qualche mese fa aveva le sue dirompenti radici coperte da catrame e addirittura dalla vecchia edicola del fioraio. Era spesso segnalato da cavalletti per evitare che qualcuno potesse inciampare e farsi male.

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Come si presentava prima lo spazio sotto il grande bagolare

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Oltre ai piedi del bagolare, manca ancora tutto il tratto verso la strada carrabile, dove sono previste tutte le edicole e chioschi. Questi, visto che il marciapiede sarà rivestito col catrame, saranno collocati su piccole piastre in cemento, da evitare l’effetto “sprofondamento” che si verifica nei mesi estivi (noi ci chiediamo ancora perché non è stata prevista una copertura in pietra anche qui).

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Anche le vecchie rotaie, rimaste ancora presenti e che inutilmente persistono e affondano nei nuovi marciapiedi sembrano un po’ fuori luogo, oltre che pericolose. Avrebbero potuto eliminarle completamente, anziché coprirle come una domestica negligente che copre la polvere sotto il tappeto.

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Sistemato anche l’isolotto al centro di Corso Buenos Aires.

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Com’era

 

 

Queste foto mostrano il lato verso via Tadino e dove si trova il Diurno Venezia. Completato già da oltre un mese, adesso sono stati collocati i nuovi dissuasori in pietra. Anche qui molte incongruenze, come l’intervento che si è fermato alla parte centrale della piazza, lasciando l’arredo urbano attorno com’era, come gli archetti dissuasori brutti a vedersi. Altra scelta “strana” sono le aiuole connettevi in metallo, naturalmente riempite di pietruzze laviche, secondo noi era molto meglio la verde eretta di una volta.

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

13 commenti su “Zona Porta Venezia – Cantiere piazza Oberdan, metà febbraio”

  1. Siamo alle solite, un intervento che risolve e sana una situazione imbarazzante (quindi positivissimo) ma sui dettagli ci si è persi in un bicchiere d’acqua.

    Un po’ di pargine e un po’ di paracarri, un po’ di pavimentazione in beola e un po’ in catrame, alcune aiuole con il cordolo in pietra ed altre con dei vasconi in metallo. La fermata del tram in catrame e con le balaustre moderne anziché gli autobloccanti e le balaustre stile ‘cairoli’.

    Ma perché?!

    Aggiungo un altra cosa (ok io su questo sono fissato), non si potevano mettere i lampioncini stile monumentale nelle nuove zone pedonali al posto dell’illuminazione aerea realizzata ex novo?! non sarebbe stato tutto più elegante e ‘pulito’?

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    • Concordo in pieno. Per non parlare dei lampioni a padella autostradale, attaccati a pali preesistenti con quell’affare triangolare posticcio, sul lato di viale V. Veneto (vedi foto 42 e 44)… Proprio non si possono guardare… Maran se ci sei batti un colpo, visto che come dice la Rozza l’illuminazione dipende da te…

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  2. In realtà è una ex infermiera, comunque in passato nessuno è stato veramente all’altezza di questo incarico.

    Sig. Arsuffi, aspettiamo tutti te 🙂

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    • Ma si Antonio, penso che nessuno metta in dubbio che il contesto sia passato dall’abbandono totale ad una situazione molto positiva. Questa giunta ha fatto moltissimo, quello che fa arrabbiare è la mancanza di coordinamento e di regole precise sull’arredo. Perché accontentarsi quando senza spendere un € in più si possono fare delle cose fatte ancora meglio?

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  3. Nonostante alcuni dettagli, mi sembra un’ottima riqualificazione. Aggiungo che tutto ciò che ha fatto questa giunta in 5 anni, non era stato fatto negli ultimi 20 anni da nessuno.

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  4. io mi aspetto un prossimo intervento in zona binari con inerbimento e un allineamento degli stessi nell’ attraversare la piazza e magari chiudere quel passaggio sul lato sud (quello dove si fa notare il furbetto): L’ intervento ai binari potrebbe comprendere la rimozione di quelli inutili.

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  5. Bravi!
    La differenza tra Milano e le città europee purtroppo sta proprio nella cura dei dettagli e nella manutenzione costante, il resto lo saprebbe gestire e progettare anche un bambino.
    Daiii un po’ di coraggio in più!

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