Quasi, a Milano, ci siamo scordati dell’Ex Manifattura Tabacchi a Bicocca-Niguarda, posta tra i viali Suzzani e Fulvio Testi che copre un’area molto vasta di circa 7,6 ha. Scordàti perché la si sente nominare davvero poche volte; noi quindi abbiamo fatto un giro a vedere a che punto è il cantiere.
Il progetto è un lavoro partito nel 2005 ed evoluto nel 2010, ma che ancora oggi, nel giugno 2016 è un cantiere non finito. La maggior parte dell’area è ancora occupata dagli edifici industriali appartenenti alla ex Manifattura Tabacchi, il cui nucleo originario risale al 1929. I fabbricati esistenti nell’area sono stati per lo più vincolati dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e costituiscono una testimonianza d’insediamento produttivo del Novecento, ritenuta meritevole di salvaguardia per il loro articolato sistema. La fabbrica venne dismessa definitivamente, come destinazione d’uso manifatturiero, nel 1999.
Il progetto di valorizzazione presentato dalla Società proprietaria dell’area, la Quadrifoglio S.p.A., aveva l’obiettivo di aprire l’area alle relazioni con la città circostante, attraverso un sistema di percorsi pedonali interni al comparto che permettevano la permeabilità dell’area nelle direzioni Nord/Sud tra via Esperia e via S. Monica, ed Est/Ovest tra viale Suzzani e viale F.Testi, e le relazioni con il contesto.
La riqualificazione del comparto prevede sia il recupero degli edifici sottoposti a vincolo dalla Soprintendenza, sia la realizzazione di nuove edificazioni. Nell’area Nord, verso via Esperia, si prevedeva l’edificazione di quattro torri di piccole dimensioni e il mantenimento della ciminiera dell’ex centrale termica della Manifattura. Tutto ancora da essere realizzato.
Noi c’eravamo passati nel lontano 2013 l’ultima volta, e poco è cambiato da allora.

Iniziamo il nostro tour attorno all’enorme cantiere da Via Santa Monica, quasi all’angolo con Viale Suzzani. Qui troviamo gli edifici storici che dovrebbero essere soggetti a recupero edilizio, poiché quasi tutti sottoposti a vincolo di conservazione ma che ancora versano in uno stato decadente.
Voltando l’angolo lungo Viale Suzzani, ci troviamo nella parte del complesso ancora da ristrutturare ma col muro di cinta abbattuto in un punto, che ci permette di osservare da vicino lo stato degli edifici.
Ed ecco i blocchi terminati, protagonisti della conversione in edifici residenziali. Peccato per il “brutto” maglione realizzato al posto di quello vecchio, abbattuto ma brutto allo stesso modo.
Giungiamo all’unica parte pedonale aperta al pubblico, il resto del complesso, che prevedeva percorsi pedonali per metterlo in relazione col circondario è ancora da completare. Lo spiazzo pedonale è una sorta di piazza con aiuole sopraelevate e alberate. Non ci sono negozi e non c’è nessuno.
La piazza fronteggi dal lato opposto quel che resta della caserma Mameli, in attesa anch’essa di venire riqualificata.
Eccoci giunti all’angolo con Viale Esperia dove possiamo osservare come quest’area, liberata diversi anni fa dalle strutture di fabbrica, ora sia un terreno inutilizzato e ora molto degradato.
Stessa situazione per l’intero settore settentrionale dell’area, dove la vegetazione, dove ha potuto è diventata rigogliosa. Su tutto troneggia l’alta ciminiera vincolata anch’essa dalla Sovrintendenza come testimonianza del passato industriale. Sempre in questo punto troviamo anche la stazione della M5 di Bicocca, molto comoda per connettersi al Centro e al resto della città.
Su viale Fulvio Testi, dove si trovavano le palazzine del 1929-30 per la parte dirigenziale del complesso, oggi si trova il Museo del Cinema, Cineteca di Milano e la Scuola del Cinema. Uno spazio culturale milanese a dire il vero poco valorizzato e poco conosciuto, pur trovandosi in una bella “location”.
Ma l’edificio nuovo che si vede realizzato nelle foto è un carcere di massima sicurezza?
No perchè hanno realizzato ache ampio balcone con reticolato e gabbia metallica per installarci mitragliatrici…?!
Vista la qualità finale del progetto forse è meglio tenersi il rudere…
Concordo. Proprio Pessimo
ehm… l’edificio non è per l’appunto finito e quello che vedete è un telo che ricopre le impalcature sottostanti simulando una facciata.
Quindi quello giallo che si vede nelle foto è proprio un carcere o edificio militare.
Ah mi pareva che facessero un edificio così brutto per residenziale…
Peccato l’area ha un potenziale enorme e se venisse riqualificata compresa la caserma, il tutto valorizzerebbe il quartiere. Ad oggi i lavori procedono con una lentezza imbarazzante e non si sa quando sara terminato il tutto, ma soprattuto quando sarà popolato e quando gli eventuali esercizi commerciali?