Ennesimo nostro sopralluogo al cantiere del palazzone della Fondazione Feltrinelli a Porta Volta, lungo viale Francesco Crispi e viale Pasubio.
Ricordiamo che il progetto è dello studio di architettura internazionale Herzog & De Meuron.
Oramai i lavori si sono spostati alle parti “superficiale” con la sistemazione dei marciapiedi e presto anche del giardino lungo viale Crispi. Peccato che l’area gemella che doveva essere sistemata a scomputo oneri di urbanizzazione lungo viale Montello al momento sia ancora bloccata per dei cavilli burocratici con la proprietà del distributore di benzina che non vuole lasciare quello spazio, lasciandoci ancora per chissà quanto tempo un angolo incompiuto.
A termine del cantiere dovrebbero partire anche i lavori per il restauro dei due caselli del vecchio dazio.
Immagini dal cantiere Feltrinelli
Bello. Ma per il distributore non vale l’esproprio?
Quello si può fare solo ai contadini per costruire le strade tipo tangenziale esterna. Si vede che il distributore ha grandi Avvocati.o NO?
L’esproprio ad opera di un privato? Su, dai
da quel lato l’edificio avrebbe dovuto essere del comune. in ogni caso, dato che il distributore ha una concessione, è evidente come cerchi di tutelare il proprio interesse, al pari di quanto è diritto di ognuno fare. In genere alla fine un accomodamento si trova.
In “quartiere” si dice che il benzinaio si sposti tra ottobre e novembre in un nuovo spazio identificato col comune più in periferia. L’ostacolo alla costruzione della seconda parte del progetto è più dovuto ai bandi andati deserti per la gestione dello spazio culturale.
Bellissimo lavoro di architettura moderna che si inserisce nel contesto.
Adesso bisognerebbe creare quellasse turistico pedonale riqualificato tra queste piramidi e il monumentale piazza totalmente riqualificata.
Un boulevard alberato con ampissimi marciapiedi adatto ai turisti che ricolleghi i due luoghi di interesse architettonico turistico e culturale.
Piacevole da fare a piedi.
Ricucitura e terraformazione.
Avanti così con un bel lavoro
non riesco a capire chi le chiama piramidi…cioè no nci assomiglia per niente!
al massimo è una rastrelliera…un toblerone.
ecco, è esattamente della stessa forma del toblerone!
Ahahaha.
Bella questa del toblerone.
Hai ragione.
Allora van meglio sotto natale.
Speriamo che l’amministrazione ascolti tutti i bei suggerimenti che ivi qui sono stati deposti in commentarium loculum.
🙂
A lavori finiti, la bruttezza di viale Pasubio sarà amplificata.
Come minimo serve rifare i marciapiedi e ALBERARE! Poi magari un po’ di arredo urbano e spazio per una pista ciclabile… tanto per essere pignoli.
La via è già popolata da ristoranti e attività commerciali e unisce Corso Como a Via Sarpi. Ancora uno sforzo e questo angolo della città passa da triste a bellissimo.
La pista ciclabile è prevista e infatti hanno rimosso il marciapiede lato Pasubio.
Un’altra dovrebbe esserci nel parco lato Crispi, parco peraltro di cui c’è gran bisogno in zona (aspettando il Cavalcavia Bussa…).
Sull’alberatura ti do ragione, abito li dietro e la via al sole è pesantissima (anche perché l’asse viario è perfettamente est-ovest, mattina e pomeriggio sole in faccia…).
In realtà dovrebbero farlo un po’ dappertutto in zona, Via Farini, Via Quadrio.
Pare che il benzinaio si sia accordato e se ne vada (guardacaso proprio alla vigilia dell’ultima udienza TAR che gli avrebbe dato torto…).
A questo punto speriamo nella cantierizzazione del gemellino e la riqualificazione di Via Montello.
Infine, bella l’idea dell’asse pedonale verso il Monumentale, si potrebbe sfruttare il controviale est di Via Cenisio.
L’occasione poi è ghiotta per rimettere a posto Piazzale Baiamonti, ora un vero disastro, e collegare Via Pasubio a VIa Sarpi.
Tutti buoni suggerimenti che fanno avanzare un Po Milano verso le città europee.
Grandi aspettative per la giunta.
Che brutte le due antenne parabola che spuntano in un paio di foto. Rovinano l’estetica dell’edificio in vetro. Blah
non riesco proprio a cambiare la mia opinione… anche dopo averlo visto dal vivo settimana scorsa continuo a trovarlo angosciante arrogante e totalmente fuori contesto. Un esercizio di stile.
Una possibilità di riscatto potrebbe derivare dall’organizzazione del piano terra che mi auguro sia il più possibile permeabile e fruibile e una fitta alberatura ad alto fusto per mitigare l’effetto diga di sbarramento.
Permeabile e fruibile la sede italiana di Microsoft? Illusione…
Diciamo che al posto di un palazzone nello stile dell’ex Enpam sui vicini Bastioni, ci hanno servito un giochino carino di Herzog & De Meuron. Che male non fa.
Ma sono uffici da affittare come tutti gli altri. Alla faccia de nome che portano.