Questione delicata, ma anche assurda.
Come ben si sa, subito dietro (o davanti a seconda di come si guardino i caselli) il casello occidentale di Porta Volta si trova un brutto distributore di benzina che sta a cavallo tra via Montello, via Alessandro Volta e i Bastioni di Porta Volta.
Com’era la piazza prima dell’arrivo dei tram extraurbani e quindi le trasformazioni moderne non molto gradevoli.
L’area in cui si trova dovrebbe essere riqualificata con la costruzione di un edificio gemello a Fondazione Feltrinelli progettato da Herzog & De Meuron, con giardino e area pedonale (purtroppo il giardino chiamato Montello è in area privata o di altre competenze e non è incluso nella riqualificazione – noi avremmo anche gradito un bel giardino orientale).
Il distributore venne realizzato negli anni Cinquanta dopo che i bei bastioni del 1500 vennero spianati qualche decennio prima per far passare i tram extraurbani che si attestavano lungo il viale dei Bastioni di Porta Volta.
Il Comune ha sfrattato il distributore e naturalmente il distributore di benzina non ha intenzione di andarsene o meglio di chiudere. La questione è delicata anche dal punto di vista lavorativo, la chiusura dell’impianto comporterebbe il licenziamento di 10 persone: quattro gestori e 6 dipendenti.
Ora il distributore e la compagnia petrolifera hanno intrapreso un’azione legale contro il Comune di Milano. L’udienza definitiva è fissata per il 17 novembre prossimo.
Noi onestamente speriamo vinca il Comune in modo che si possa risanare totalmente piazzale Baiamonti, via Montello e i bastioni di Porta Volta.
Ma non siamo insensibili alle problematiche che la chiusura del distributore comporterebbe e allora ci domandiamo: e se il distributore – visto che in centro ce ne sono sempre meno – venisse riposizionato magari al posto del brutto parcheggio in viale dei Bastioni di Porta Volta, dando il via libera ad una sistemazione adeguata (con alberature) di quel tratto di via? Insomma, ci piacerebbe che la questione venisse risolta in maniera adeguata per tutti.
Giusto,finalmente una posizione equilibrata.
Sarebbe un peccato non completare il progetto della
Feltrinelli, ma si devono tutelare anche le persone che ci
lavorano.
Si però la soluzione “equilibrata” (una volta si diceva “democristiana”…) andava bene un paio di anni fa quando sono iniziati i lavori di riqualificazione.
E’ stato deciso di andare per le vie giudiziarie, che non è mai la soluzione migliore, ma adesso che siamo alla fine, niente compromessi e accrocchi dell’ultimo secondo.
Allora il comune non è che lascia a casa i benzinai..
A quanto ne so ha gia offerto una locazione alternativa con un gran fluso di veicoli…
Nb.
In Francia ormai decenni fa hanno deciso di spostare fuori dal centro tutti i distributori, adesso..
Magari a Milano tutti no come in Francia, ma questo…
forideball!
Ma che belle le scalinate a gradoni delle foto in bianco e nero con alberi ad alto fusto e tutta la strada con dimensioni gradevoli.
Un urbanistica umano umanistico direi.
Ecco possiamo dire che la cifra dello stravolgimento urbanistico di Milano con il dopoguerra non è stato di segno neutro o banalmente moderno o modernista ma purtroppo sembra quasi che una stella polare ci sia stata.
Ossia ad una ad una sembra paradossalmente si siano scelte soluzioni e interventi urbani e urbanistici disumanizzanti.
Per assurdo sembra quasi che non banalmente nel rifare le strade, piazze, la città i quartieri sembra che si sia voluta stravolgere la città disumanizzandola.
Togliere ogni traccia dì umanità e piacevolezza urbana.
E non è solo una ricerca del moderno, perché c’è moderno e piacevole e congruo sembra quasi per un gioco cinico e malsano che si sia volutamente creato un moderno disumanizzante.
Il triste raffronto di queste foto d’epoca con quelle attuali conferma purtroppo.
Però ci dice che Milano non era è non è sempre stata così cinicamente urbanisticamente disumanizzante, da alienare l’uomo leonardiano vitruviano.
Bisogna solo riscoprire le vere origini della città e porre rimedio.
Via il distributore subito.
Facciamo tornare alberi, viali, scalinate, strade con sezioni umane vivibili, percorsi ridisegno delle strade, vita e civiltà.
Questo vale per tutta Milano.
De disumanizziamola.
Riportiamo l’uomo al centro della città.
Riscopriamo Leonardo.
Umano, troppo umano. Troppe parole per non dire niente. Un bel tacer non fu mai scritto.
La nostra prima reazione di fronte all’affermazione di un altro è una valutazione o un giudizio, anziché uno sforzo di comprensione. […]. Molto di rado ci permettiamo di “capire” esattamente quale sia per lui il significato dell’affermazione. (Carl Rogers)
Forse la sintassi è un po’ zoppicante, ma il concetto è chiarissimo lo stesso e più che condivisibile. Per stare sulle frasi fatte, diciamo che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire…
Per questo specifico caso mi sembra che una location alternativa (in zona Bisceglie?) si agia’ stata offerta. In generale pero’, per l’area dell’ex capolinea dei tram ai bastioni di porta volta, non vedrei male una riqualificazione che preveda parcheggio sotterraneo, verde, e magari sopra un distributore di design progettato da Ghery o simili. Insomma, una pompa di benzina iconica, in grado di DIVENTARE ESSA STESSA ATTRAZIONE. cHE NE PENSATE?
Personalmente penso che una stazione di ricarica elettrica realizzata con un Concorso di Architettura Internazionale, sarebbe un’opera iconica per la Milano del XXI Secolo.
Una pompa di benzina fatta da un architetto per dare il contentino alla Compagnia Petrolifera e al gestore che stan ricattando la città da anni, sarebbe una delusione totale.
XX secolo i benziani dovrebbero essere fuori dal centro delle città da un pezzo… sono pure pericolosi per i fumi e gli sversamenti.
se il mondo funzionasse come dovrebbe, da tempo i distributori di benzina esisterebbero solo nei libri di storia.
Appoggio la mozione di robertoq, di design sì, ma una stazione e di ricarica per auto elettriche.
Si ma non li che mi devono costruire il secondo toblerone… 😉
Che lo considero come un risarcimento personale per piazza castello.
ahahha.
ma solo elettriche.
Però le stazioni di servizio sono la cosa più brutta del mondo.
francamente spero lo mandino fuori e basta, mettessero alberi e pensassero di rifare viale pasubio…
e invece il mondo funziona come funziona. Estinzione dei benzinai come accadde ai parasaurofoli? hai mai visto il portafoglio di un benzinaio ? quella è una vera e propria icona.
L’arroganza dei gestori che sventolano il ricatto occupazionale merirebbe la chiusura definitiva. Trattandosi di un servizio alla città, a prescindere, sarebbe intelligente ricollocarlo al posto di uno tra i più insensati parcheggi di Milano.
Noto a margine che, comunque, l’attuale distributore pare del tutto fuori norma e inadeguato agli standard oggi applicati agli altri impianti cittadini. primo tra tutti il perimetro anti sversamenti.