Famosa per la sua stupenda finta abside del Bramante, un vero e proprio gioiello del Rinascimento italiano, Santa Maria presso San Satiro in via Torino, torna a “splendere” grazie ad una nuova illuminazione a Led.
Grazie al nuovo impianto, reso possibile grazie alla collaborazione di Artemide Spa e della fondazione Banca del Monte di Lombardia, che servirà anche a coprire le spese dei lavori di deumidificazione degli ambienti già avviati.
La nuova illuminazione, che viene comandata da colonnine a pagamento (1 euro per tre minuti), valorizza non solo la famosa abside, ma anche il battistero e il complesso scultoreo “Commiato del Cristo morto” di Agostino De Fondulis all’interno del Sacello. E non si esclude, per il futuro, di aprire la chiesa anche la sera per eventi particolari come concerti o letture.
Un modo per far riscoprire al pubblico un monumento nascosto dai palazzi e dai negozi della trafficata via Torino, che in questi ultimi due anni ha visto aumentare considerevolmente il numero di visitatori: dall’inizio dell’anno sono stati quasi 200mila, e non si esclude di superare il record dello scorso anno, quando anche grazie ad Expo si arrivò a 250mila presenze (l’ingresso è gratuito, l’accoglienza è garantita dai volontari del Touring Club di Milano).
Intervento dell’arch. Giorgio Ripa
Queste sulla luce sono bellissime iniziative.
Speriamo siano contagiose.
Grazie uf.
Mitico!
Devo sbrigarmi ad andarci prima che ci mettano il biglietto di ingresso come in Duomo!!
Prima o poi urbanfile dovrà fare un sopralluogo dossier su via Giuseppe Mazzini e indagare i motivi per cui è diventata il vero buco nero in pieno centro a Milano.
Come può essere diventata così come Bucarest di ceausescu subito dopo la caduta del muro. E cosa si può fare per riqualificare il degrado.
Io ci vedrei bene come la strada food court del centro.
Magari tante cucine diverse da tutto il mondo uno in fila all’altro.
Comunque adesso sembra una strada dopo i bombardamenti.
Tutti pensano alla galleria ma qui?
Cosa si può fare?
Concordo in pieno. Un disastro che lascia a bocca aperta gli amici stranieri quando capita di passarci. Estendo la menzione negativa al primo tratto di corso Italia, col civico 3 disabitato e lasciato in balia di un campeggio di clochard.
È incredibile pensare che a pochi passi da piazza del Duomo l’inettitudine delle proprietà immobiliari possa fare simili danni: prima hanno strangolato le attività commerciali di un tempo (che già avevano i loro problemi a campare) oggi non sono neppure capaci di mettere in piedi un piano coerente per rilanciare le vie a far tornare a crescere il valore dei loro stessi edifici.
Detto che non sono un tecnico del settore, ieri sono andato a vedere e trovo la novità disastrosa. Come documentano le stesse immagini pubblicate, il fondale è illuminato troppo, specie in alto, stravolgendo a mio avviso la magia della finta prospettiva. Magnifico, invece, il risultato sia per la deposizione sia per la sacrestia bramantesca.
Può darsi che col tempo e lo sporco sulle lampade il tutto si ammorbidisca, ma mai avrei pensato che l’esito di un’operazione firmata Artemide potesse essere così invasivo.
Peccato.