Milano | Niguarda – Villa Trotti e la “Curt de Matt”

Nel cuore storico di Niguarda, in via Passerini 13, si trova Villa Trotti-Bentivoglio.

La Villa dal 2009 è impacchettata e in degrado.

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La villa è probabilmente del XVII secolo e fu di proprietà della famiglia dei Marchesi Trotti fino all’inizio del Novecento quando venne ceduta alla famiglia Girola. Tipica casa signorile di campagna come se ne trovano sparse negli odierni sobborghi di Milano. Di forma squadrata con un cortile interno, possedeva anch’essa un parco con viale d’accesso verso sud come villa Clerici poco distante – giardino e viale oggi scomparsi; nel complesso erano presenti anche le abitazione dei fattori che lavoravano alle dipendenze dei Trotti.

Queste sono due immagini della villa col bel portone seicentesco presenti su Street View di Google, perché le impalcature, ormai da parecchi anni la nascondono.

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Adiacente alla villa Trotti si trovava fino al 2009 la cascina chiamata “Curt de Matt” o anche “Curt del Giardinett”, con ingresso principale in via Graziano Imperatore 48. Da anni era abbandonata e in forte degrado, tanto che la Società edificatrice “Niguarda”, una volta acquistate villa e cascina, progettò la loro riqualificazione, con un investimento di circa 20 milioni di euro; il progetto prevedeva l’abbattimento della cascina Curt de Matt per fare spazio a una piazza pubblica a “verde” di 1800 metri, oltre che a 50 appartamenti in un nuovo palazzo sorto al suo posto e il recupero totale di Villa Trotti, in cui avrebbero dovuto sorgere un teatro e dei saloni per eventi culturali.

La stessa Società aveva già recuperato un’altra cascina di Niguarda, ma nel caso della Curt de Matt l’intervento di recupero, pare, non sia stato possibile a causa dei problemi strutturali dell’edificio sopravvenuti col passare del tempo: la Cooperativa aveva acquistato il complesso circa 20 anni prima, ma dopo qualche tempo il Comune di Milano aveva vincolato l’area destinandola a servizi pubblici.

Così la società “Niguarda”, legittima proprietaria, si trovò a dover mettere in pratica le direttive del Comune, ma a causa dello statuto della stessa società – che non prevedeva strutture destinate ai servizi pubblici – si ritrovò bloccata. Così lo stallo dei progetti ha fatto sì che i lavori di restauro non iniziassero mai. Nel 2009 però ci fu lo sblocco da parte del Comune, che tolse il vincolo sull’area e approvò il progetto della cooperativa. Ma poi? Unico intervento è stato l’abbattimento della vecchia cascina, che ha snaturato completamente questo antico angolo del borgo di Niguarda che invece poteva essere salvato. Adesso aspettiamo la stessa sorte per Villa Trotti?

Ricordiamo che la cronaca ha portato l’attenzione su questo cantiere bloccato nel 2013, quando Adam Kabobo, il cittadino ghanese che nel maggio di quell’anno seminò il panico nel quartiere Niguarda, uccidendo tre passanti a colpi di piccone, arnese lasciato incustodito nel cantiere.

Niguarda - Curt di Matt o Curt del Giardinett in via Graziano Imperatore 48
Niguarda – “Curt di Matt” o “Curt del Giardinett”, in via Graziano Imperatore 48

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

6 commenti su “Milano | Niguarda – Villa Trotti e la “Curt de Matt””

  1. Il palazzo deve essere ristrutturato e riutilizzato come abitazioni.. e la cascina andrebbe ricostruita com’era..
    Il vincolo va messo per le cascine e non per i muri di porta genova.

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  2. Ma pensa non sapevo ci fosse stata una cascina al posto del pratone (su cui ricordo dei progetti vorrebbero fare una piazza). Peccato poteva essere conservata.

    Per villa trotti servirebbe un po’ di attenzione (altrimenti si è ormai abituati a vederla impacchettata) e capire cosa potrebbe diventare…appartamenti? (i portici interni sono molto belli) o servizi pubblici..certo l’investimento non sarà basso.

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  3. Ennesima demolizione di una antica cascina, ovviamente per i soliti motivi di degrado, pericoli di crolli e compagnia bella…Adesso attendiamo lo stesso passo anche per Villa Trotti. Francamente non trovo giustificazioni per le istituzioni pubbliche che non impediscono operazioni di questo tipo.

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