Certo che resiste il Centro Commerciale Bonola! Aprì i battenti circa trent’anni fa, nel 1988. Fu il primo centro commerciale di Milano e al suo interno aprì anche il primo ipermercato ad insegna “Ipercoop” d’Italia, oltre ad una sessantina di negozi. L’efficiente complesso non è composto solo da negozi, ma riunisce una sede decentrata del servizio anagrafe del Comune, la sede del consiglio del Municipio 8, una biblioteca e la ASL. E’ un piccolo centro commerciale per gli standard attuali, ma alla sua apertura divenne subito un punto di aggregazione per il quartiere e non solo.
Attraversando i suoi corridoi si sentono tutti i trent’anni, un’aria di stanchezza e un po’ di deprimente periferia. Solo lo scorso anno è stato riaperto l’Auditorium di Zona 8, intitolato a Enzo Baldoni, via Quarenghi 21, rimasto chiuso per 12 anni ed intitolato al giornalista ucciso in Iraq nel 2004 e cittadino della Zona 8. Per il resto nessun’altra sistemazione, compresi gli ingressi, che sembrano tutti così poco invitanti.
Forse avrebbe bisogno di una rinfrescata e una cura nei particolari, come le aiuole che si trovano agli ingressi, specie quella verso la stazione della metropolitana che pare sempre più una cesta di piante secche. Unico punto di aggregazione di uno dei quartieri più grandi di Milano, che meriterebbe un po’ più di attenzione anche da parte di chi lo gestisce.
concordo pienamente. il centro civico – non solo l’auditorium – è stato finalmente sistemato e ora la sciatteria dell’edificio commerciale risalta più che mai!
purtroppo a essere sciatto è l’intero quartiere.. nessuna speranza di rinascita per questa triste periferia
I graffiti e murales fanno abbastanza schifo, ma le frasi da Baci Perugina mi fanno impazzire “Il regime che sopporta l’ordine è disordine senza fantasia”?!
Ma pure i graffittari dei Centri Sociali quando arrivano al Bonola si rimbambiscono??
Fossi l’Ipercoop ci butterei sopra una bomba (anche perché certamente Esselunga o Carrefour quel posto non glielo comprano di sicuro….)
Io in quella triste periferia ci sono nato (nessuno è perfetto) e ci sono anche tornato dopo aver abitato in altri posti (non sempre periferici) a milano e in altre città (roma e torino). Io mi ci trovo benissimo: ha standard di verde pubblico e impianti sportivi senza eguali in Italia, poco traffico, poca delinquenza e servizi (scuole e centri commerciali) onorevoli. E’ completamente permeabile ai pedoni e ai ciclisti (praticamente non ci sono cancelli intorno alle case) e dietro al progetto ci sono indubbiamente dei pensieri (tra gli altri, l’attenzione al mix sociale con cui si sono state fatte le assegnazioni a fine anni 60) e non solo delle cubature (enormi ovviamente). Il problema più rilevante è, a mio modesto avviso, di ordine demografico (l’età media è molto alta) aggravato dalla mancanza di un programma per favorire il reinsediamento dei giovani che vi sono cresciuti (ora prevalentemente insediati nel ridente ‘extramondo del nord-ovest: settimo, cornaredo, pero, rho, etc. etc.). Ho già chiesto in un’altra occasione ai sensibili lettori di questo blog di indicarmi esempi concreti di periferie più gradevoli o più funzionali ma, purtroppo, non ho avuto nessuna risposta (l’unica indicazione riguardava la scarsa densità del costruito!).
Colgo l’occasione per rilanciare la richiesta.
Grazie mille a tutti. Ciao
Condivido completamente.
Personalmente preferirei abitare in zona più centrale e con più negozi e attrattive oppure stare più fuori (Cornaredo e gli altri posti che sbertucci non sono per nulla male). La scelta a Milano non manca di certo.
In ogni caso, non credo di essere l’unico a pensarla così perché se guardo i prezzi delle case, non c’è certo la coda per godersi la “permeabilità”, il “mix sociale” del quartiere, la bassa delinquenza, il poco traffico e le “dodici-fermate- di-metro-e-sei-in-Duomo” della zona.
bisogna pensare che con l’apertura di Arese il centro ha perso moltissimo (e già da prima era in crisi)..il lavoro di restyling andava fatto molti anni prima e ora, con l’apertura poi del nuovo Bonola 2 a Pero che pare sia un’altra Ipercoop il centro è destinato a chiudere
Ad oggi il Bonola mi sembra vivo e vegeto (le code alla cassa sono la normalità). Nel quartiere c’è solo un altro piccolo supermarket Carrefour… Faccio fatica a pensare che la gente del gallaratese va fino ad Arese per fare la spesa.
Vedremo con il nuovo centro di Merlata, ma secondo me, a regime il Bonola sopravviverà… troppo comodo per troppe persone.
Di certo un restiling all’edificio non farebbe male.
Ottimo l’intervento di ristrutturazione del centro civico.
PS: scusate il milanesismo ma prorprio non riesco a dire Bonola senzsa articolo…
Lavoro sia nel centro a bonola sia a metropoli. Ti posso assicurare che da quando ha aperto arese il centro ha subito la mazzata finale. Basti pensare che agosto settembre e ottobre -40% di ingressi giornalieri. Mentre metropoli e portello reggono bonola invece crolla. E non fanno nulla per riqualificarlo.
Tieni conto che riqualificare costa ed a Milano è una lotta durissima con Esselunga che ha circa il 50% di quota di mercato (pensa che Carrefour e Auchan che han più o meno le stesse superfici di Esselunga – 140k mq – han il 13 ed il 10%….).
Non è un caso che tutti i nuovi Centri Commerciali ormai puntino alla Galleria Commerciale più che al vecchio “classico” supermercato. Solo che qui Bonola è azzoppato dalla concezione ormai obsoleta.
Premetto che abito a Pero da + di 30 anni e mai lo cambierei con Bonola.
Palazzoni, gente non proprio bella /(fatevi un giro dall’uscita del metrò sino all’entrata del centro commerciale, quando non c’è la macchina dei vigili….) e senso di sciatteria.
E’ sempre stato così( avevo i miei nonni che abitavano in via Uruguay)
Il centro commerciale, andrebbe buttato giù e rifatto….ma sarà più facile che arrivino gli alieni a conquistare la Terra.
Peccato che se uno vuole condividere il vostro link, da errore 403 Forbidden.
Potete provvedere. Grazie
Io seguo e condivido tutti i vostri articoli. Grazie
Viva bonola,
Quartiere simpaticone,
Forse il miglior quartiere di case popolari d’italia.
Tutto ciò che si può fare per migliorarlo ben venga .
sei ironico vero? 🙂 mi hai fatto sbellicare dalle risate 🙂
Considerato che ai più Bonola e dintorni non piace, chi ha un esempio di quartiere di case popolari a Milano che sia migliore? O anche in altre città se a Milano non lo trovate. Giusto per capire i criteri.
Secondo me il quesito è mal posto. Lasciamo stare le case popolari perchè quelle vere credo nessuno di noi abbia i titoli per averne il diritto.
Rimangono le “case”, quelle normali che tutti noi possiamo comperare: senza entrare troppo nei dettagli a mio parere ci sono zone di Milano con prezzi simili che hanno meno verde ma molti più negozi, attività e “vita” di quartiere (nel bene e nel male). Ecco io sceglierei quelle perché se cerco la tranquillità e il verde ma senza spendere troppo, allora c’è l’hinterland a mia disposizione (che è un mortorio ma sicuramente più verde e tranquillo).
Non voglio denigrare Bonola, ma solo spiegare perché secondo me non è molto popolare qui su UB (e nemmeno sul mercato immobiliare)
Vero la sciamo stare le case, che per fortuna ci sono.
Il centro commerciale è di per se vecchio, quando entri ti viene addosso la triestezza.
Ora non dico di farlo come Arese, ma chiuderlo per 4/6 mesi, renderlo più arioso e moderno, magari aggiungendo un piano sopra, in modo da aumentare la galleria dei negozi.
Le potenzialità ci sono, il quartiere è popolato, servito dalla metrò e potrebbe resistere all’impatto.
C’è da dire che Bonola (senza offendere nessuno) ha un target basso rispetto ad altri centri commerciali. Già a metropoli ci sono negozi di marca, qui a Bonola hanno chiuso Thun, Swarosky e credo che Bialetti sia li per li.
Poi diciamo la verità. Entri all’esselunga o al carefour o anche al penny e alla simply e c’è luce. Entri in una coop o ipercoop è tuto in penombra…
Cari Ale e Gippo,
wf non scherza, wf sa 🙂
Come ho già detto nel sito ufficiale del centro commerciale Bonola,il problema è la gente del quartiere,popolino meschino e fallito che vive di odio,maldicenze,invidia,falsità e ignoranza,buoni solo a denigrare gli altri(e magari farli anche di peggio).L’errore era già allora,il centro commerciale non può e non deve essere un centro sociale o luogo di aggregazione,è troppo attaccato alle case.Un centro commerciale andava si fatto,ma non lì,in via Gallarate forse,ma lì no di sicuro.I “compagniucci” hanno imposto la Coop per approfittare dei pensionati e degli allocchi vari del quartiere e non.C’è di tutto li dentro,sopratutto brutti sporchi e cattivi.Che ambientino!
Andrea Grassi ma fatti una cacata pezzo di fango