Milano | Corvetto/Nosedo – La rambla di viale Omero

 

Viale Omero è la parte finale (o iniziale, a seconda se si vuole cominciare dal basso o dall’alto) di quel lunghissimo asse viabilistico realizzato nei primi anni del 1900 e che, partendo da piazzale Durante al Casoretto, taglia perfettamente da nord a sud la parte est di Milano e termina qui al Corvetto e nella campagna di Nosedo.

Dobbiamo dire che, dopo più di quindici anni, questo bel viale alberato è ancora un luogo piacevole.

Venne riqualificato nel 2003, durante la Giunta del sindaco Gabriele Albertini, assieme al grande e bel piazzale Gabrio (o Gabriele) Rosa, che ancora oggi paiono una piccola oasi felice in un quartiere dai mille problemi sociali diviso tra case popolari e residenze un po’ più eleganti e tranquille dall’altra parte.

Volevamo segnalare anche questa curiosa palazzina che abbiamo trovato interessante all’angolo con via Osimo. Fa parte del complesso residenziale costruito negli anni del Dopoguerra o al massimo degli anni Cinquanta. Purtroppo abbiamo sguinzagliato i segugi ma non siamo riusciti a sapere chi l’abbia progettata.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

6 commenti su “Milano | Corvetto/Nosedo – La rambla di viale Omero”

  1. L’Architetto della palazzina all’angolo con Via Osimo non potrebbe essere semplicemente Arrrigo Arrighetti che con lo IACP ha progettato molta parte del quartiere li intorno?
    La butto li…

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  2. sul finale o iniziale: per antica convenzione tutte le vie di Milano “iniziano” dall’estremità più vicina al Duomo; questo si riflette nella numerazione, in cui i civici salgono sempre all’allontanarsi dal centro con i dispari sul lato sinistro (fino agli annni ’20 a Milano si guidava a sinistra) dando le spalle al Duomo stesso. L’unica eccezione a questa regola è Foro Buonaparte.

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    • bè credo che ci siano anche altre eccezioni, come i viali di circonvallazione o le piazze.
      mentre certo, foro buonaparte ha una numerazione tutta sua.

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  3. No… piazze e viali di circonvallazione possono sempre essere orientate con il medesimo criterio. Non dimentichiamo che quando uno stesso asse viario cambia nome la numerazione deve ripartire e quindi si inizia sempre dall’estremita’ più prossima al centro. Il caso del foro Buonaparte è diverso perché per disegno è semicircolare e le due estremità sono equidistanti dal duomo. Il suo “simmetrico” oltre il parco non ha il problema perché è “spezzato” nelle due vie Canova e Melzi d’Eril.

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