Milano | Porta Venezia – Le statue dimenticate: Giuseppe Dezza

All’incrocio fra via Marina e via Palestro si trova, quasi a presidiare con aspetto marziale ritto sul suo piedistallo la statua in bronzo del Generale Giuseppe Dezza.

L’uomo d’armi volge lo sguardo in lontananza mentre appoggia la mano sinistra sull’elsa della sciabola. Ai latti del piedistallo si trovano due bassorilievi in bronzo, raccordati da una fascia decorativa dello stesso metallo con gli stemmi di Milano e della Sicilia, che illustrano episodi dell’epopea garibaldina: a destra, con la scritta Palermo, l’ingresso delle camicie rosse in quella città il 27 maggio 1860 guidati da una figura femminile che rappresenta l’Italia; a sinistra, l’incontro di Garibaldi con Dezza, entrambi a cavallo, dopo la vittoria del 1 ottobre a Maddaloni.

La statua fu commissionata nel 1898 allo scultore Enrico Cassi, allievo prediletto del Barzaghi, lo stesso anno della morte del generale; fu pagata con una sottoscrizione pubblica ed eretta nel 1902.

Ed ecco, dopo cent’anni come è mantenuta questa scultura. La ringhiera di perimetro malconcia e l’aiuola completamente abbandonata. Erbacce si sono create il loro spazio al posto di una vera aiuola come si deve.

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