Articolo prodotto per Urbanfile e Affari Italiani Milano
Ai Bastioni di Porta Volta c’era una volta una struttura moderna, una semplice e funzionale pensilina progettata da Arrigo Arrighetti nel 1951 come stazione per il capolinea delle linee tranviarie intercomunali per Giussano e per Limbiate.
Si trattava di una stazione che serviva a dare riparo e a ospitare, in una grande sala chiusa e riscaldata, i passeggeri in partenza. Nelle sala d’attesa era collocato anche un piccolo bar.
Solo pochi anni dopo però la costruzione di un cavalcavia determinerà la chiusura di questo capolinea tranviario che fu arretrato in via Valtellina. Infatti era il 1958 quando con la realizzazione del cavalcavia sulle ferrovie della Stazione Garibaldi, la cui pendenza non facilitò il superamento delle rampe da parte dei convogli a forte composizione quali erano queste linee, al posto dei tram vennero portati degli autobus e il resto della superficie fu trasformato in parcheggio, quello che purtroppo ancora oggi vediamo.
La nostra pensilina continuò a funzionare come biglietteria e bar per il capolinea dei bus.

Pian piano la biglietteria ormai dismessa permise al bar di allargarsi, così sul finire degli anni Novanta del XX Secolo, la piccola stazione ATM sul viale dei Bastioni di Porta Volta al 18, diventa l’ATM, uno dei locali più in voga del momento.
Il bar dell’Atm fu uno dei primi a proporre il rito dell’aperitivo, quando ancora l’happy hour non era di moda, e divenne uno dei locali storici della movida milanese, molto amato nei primi 2000 da architetti e designer milanesi e stranieri.
Poi la chiusura per un lungo tempo, inspiegabile, con la pensilina impacchettata da cartelloni pubblicitari. Finalmente la si spacchetta e voilà: un nuovo look per la piccola pensilina dell’ATM, più moderno, ma anche terribilmente modificato.
Al piano del vecchio bar una nuova sala con vetrate nuove di zecca ma la cosa peggiore è la visione della nuova pensilina metallica strallata a parziale protezione di un nuovo roof garden posizionato sul tetto della pensilina. Nella parte posteriore (ma c’era una parte posteriore?) verso i caselli della porta, per intenderci, una serie di marchingegni tecnici dalle dimensioni spropositate (I volumi tecnici, si sa, non vengono conteggiati nella slp, perché lesinare?).
Sul terrazzo, almeno, vennero sistemate in vasi delle piante in modo da mitigare un po’ la sproporzionata struttura aggiunta sul tetto.
D’inverno, per sfruttare ancora il terrazzo si utilizzavano dei gonfiabili o dei tendaggi, così da far apparire la nostra pensilina un capanno di fortuna.
Ed ecco che, con nuovi proprietari e nuovi ritocchi, oggi ci troviamo quest’obbrobrio sgraziato, svilito e decisamente arrogante in mezzo a questo viale che purtroppo è già di per sé brutto. Per giunta sotto l’area che un tempo serviva come punto d’attesa per i veicoli è usato come deposito per le immondizie, parcheggio per vetture e a dire il vero, uno si domanda: perché non abbatterlo?
Insomma, quello che era nato come grazioso e ben studiato luogo d’attesa per le persone, dove il marciapiede era in cubetti di porfido (sampietrini) e il bar aveva l’aria più semplice e meno stravagante, oggi sembra una signora mal vestita ed estremamente ritoccata al punto da sembrare più un patetico pagliaccio che un piccolo pezzo d’architettura quale era in origine.
Noi rivogliamo la vecchia pensilina di Arrigo Arrighetti, architettura semplice e pura, non questa baracconata. Perchè non si riescono a proteggere le cose belle di una città?
E magari sarebbe bello che il Comune sistemasse una volta per tutte anche il viale dei Bastioni di Porta Volta, eliminando i vecchi binari e mettendo un po’ di verde.

A me non sembra così orribile, certo meriterebbe una ripulita e magari una riverniciata un po’ più sobria, ma la bruttezza del luogo è data più dalle auto parcheggiate in modo caotico che non dalla struttura stessa
Dico solo: amen!
Peraltro negli anni 90 fu anche ritrovo di skateboarder grazie alle splendide panchine di attesa in marmo nero, liscissimo e indistruttibile, col bordo arrotondato molto insidioso ma bellissimo (e comodo per sedersi). La rivogliamo come era!
Quella pensilina non è monumento storico ed era tenuta malissimo. Se il Comune ha autorizzato la trasformazione e quel tipo di insegne e sovrastrutture avrà fatto bene i suoi conti e deciso che andava bene.
Oppure che non c’era niente di meglio che ci si potesse fare.
Certo che era difficile condensare in 3 righe e mezzo così tante banalità, ma tu ci sei riuscito…. complimenti!
Grazie! Fare lo snobbone in questo modo non ti rende particolarmente simpatico ma c’è di peggio a questo mondo…
Resto del parere che la pensilina è meglio così che abbandonata. E che probabilmente questo era il compromesso migliore e che non era un monumento storico e quindi un certo tasso di trasformazione è lecita. Quindi in Comune avran fatto i loro conti e pensato che il gioco valeva la candela.
Certo che è facile copiare gli articoli altrui parola per parola.
http://www.arcipelagomilano.org/archi/37445
Che tristezza, Urbanfile. Che tristezza.
Non capisco che cosa vuoi dire, il link non c’entra niente con l’articolo di UF mi sembra.
E poi, con tutto il rispetto, Arcipelago Milano ha articoli con un taglio completamente diverso da quelli di UF (tipo saggi iperteorici da addetti ai lavori della politica/urbanistica che si mandano messaggi incrociati con linguaggio spesso incomprensibile o che comunque si capiscon solo fra di loro), che ha sicuramente la sua utilità ed il suo pubblico, ma farebbe crollare l’interesse e la fedeltà dei lettori di Urban File dopo una settimana o forse anche meno 🙂
Caro UMS, anonimo ha ragione!
L’articolo è copiato di sana pianta (per vederlo basta cliccare sul link). Non è la prima volta che UF veicola contenuti altrui (che va benissimo) dimenticandosi di citare la fonte (che va meno bene).
La cosa più grave, a mio avviso, è che l’articolo di Arcipelago fa riferimento alla situazione precedente (2015) che è paradossalmente migliore dell’attuale (quella rappresentata nella foto di UF).
Senza alimentare polemiche, suggerirei solo a UF di fare come fa Arcipelago sulla sua home page di oggi, citando correttamente la fonte, che Carramba! è proprio UF: http://www.arcipelagomilano.org/
Buona giornata a tutti 🙂
Forse ci vedo male io, ma quell’articolo linkato parla di Archistar. Questo di una pensilina. Dove sarebbe la copiatura “parola per parola”?
Curioso. Il link ieri era corretto, oggi non più. Quello corretto oggi è http://www.arcipelagomilano.org/archives/36445
Quella pensilina non ha più senso
Va abbattuta per sistemare le corsie automobilistiche in centro, e creando ai lati viali alberati con piste ciclabili ed eventualmente parcheggi. Largezza enorme della strada, usata insensatamente. Invece potrebbe diventare molto velocemente bel viale scorrevole, dotato di tutto
Sbagli, poteva diventare un piccolo museo urbano con esposte delle tecnologie vintage simbolo del design milanese.
Ma io sono solo il Sig. Mario.
Il solito disastro di Milano. Ogni m2 è percepito come parcheggio. Ma è così difficile di non far parcheggiare ovunque?
E’ stato architettonicamente rovinato.
un’arlecchinata inguardabile.
sarebbe già uno scempio se fosse nato ex novo, ma pensare che “dentro” vi è sepolta la ex pensilina – un edificio equilibrato, sobrio e custode di un pezzettino di storia meneghina – fa veramente male.
tra l’altro, ricordiamolo, la pensilina è stata già brutalizzata pochi anni fa con l’aggiunta del roof-garden, o più propriamente “ruff”-garden (“pattumiera” in milanese).
come ha detto qualcuno riguardo l’autorizzazione “il comune avrà fatto i suoi conti…”, ma sappiamo bene che da una parte vengono concesse libertà oscene che deturpano la città e la ridicolizzano, mentre dall’altra sono fiscali in modo demenziale se solo devi spostare un moro dentro casa.
Le rotaie non bisogna eliminarle visto che grazia a quella tranvia che è nata questa struttura oggi terribilmente rovinata. Pure loro fanno parte del contesto della fermata.
Many people a number of us are utilising Milano | Porta Volta
– La pensilina storica che ha perso dignità. What will it be for authentic?
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