Milano | Cordusio – Cantieri vari nel cuore finanziario: aggiornamento maggio 2018

Cordusio, il cuore pulsante della finanza italiana di inizio Novecento che ha visto la trasformazione da crocicchio medievale di viuzze a piazza ellittica ed elegante, fatta da palazzi imponenti e istituzionali. Come abbiamo già visto, siamo giunti dopo poco più di un secolo dalla loro costruzione, ad una loro conversione. Così ecco che buona parte degli edifici della zona sono tutti o quasi, incappucciati da impalcature e gru compaiono ormai un po’ ovunque come funghi.

Qui sotto vediamo i due palazzi Broggi, ancora in ristrutturazione. Il primo è l’ex Palazzo BroggiPalazzo del Credito Italiano (poi Unicredit) oggi di proprietà del gruppo cinese Fosun, fu progettato da Luigi Broggi e costruito nel 1902, subito dopo l’inaugurazione dell’altro bel palazzo Broggi, posto all’altro lato della piazza, sede inizialmente della Borsa poi diventato il palazzo delle Poste. Dopo la riqualificazione già conclusa lo scorso anno, i lavori fervono all’interno del piano commerciale per aprire il primo grande Starbucks d’Italia con lo Starbucks Reserve Roastery il prossimo settembre. Mentre dietro il Palazzo del Credito Italiano abbiamo visto che è in fase di ristrutturazione anche l’edificio di via Broletto 16.

Anche il grande Palazzo della Banca d’Italia con ingresso monumentale sulla piazza Tommaso Edison, che fu edificato anch’esso tra il 1907 e il 1912 su progetto degli architetti Luigi Broggi (1851-1926) e Cesare Nava (1861-1933), pare stia subendo un intervento di riqualificazione, tanto da richiedere una bella gru.

Nell’immagine che segue si vede il palazzo di Cordusio 2 in ristrutturazione da parte di Hines e sullo sfondo, un’altro palazzo bancario in ristrutturazione, si tratta dell’ex Sede della Banca Unione in Via Santa Maria Segreta 2, progettato nientemeno che da Emilio Lancia e Gio Ponti nel 1929-1931.

Come si evince, il palazzo è ora coperto dalle impalcature per una riqualificazione completa secondo un progetto dello studio di architettura il Prisma.

Il palazzo venne costruito in Via Santa Maria Segreta come sede centrale della Banca Unione. L’edificio è realizzato con una struttura in cemento armato su due livelli interrati e cinque piani fuori terra con le facciate rivestite in lastre di serizzo che conferiscono l’immagine di un blocco unitario di astratta classicità, purtroppo nel corso del tempo, forse nel dopoguerra, perse l’elegante prospetto del livello strada dove si trovavano quattro finestre munite di davanzale e di un geometrico timpano, e di un ingresso principale ad arco a tutto sesto decorato da sculture dell’epoca.

Saltiamo di qualche metro e ci portiamo in via Orefici dove anche qui è comparsa una gru per il palazzo all’angolo Orefici Cantù. L’edificio eclettico verrà riqualificato secondo un progetto dello studio Barreca & La Varra. Oltre alla gru stanno montando le impalcature lungo il passaggio centrale.

Per finire volevamo farvi notare che il palazzo che occupa l’intero isolato composto da via Orefici, via Victor Hugo, via Spadari e via Cantù. L’edificio che corrisponde ai civici di Via Cesare Cantù 1-3, via Victor Hugo 2-4, è un palazzo per abitazioni e negozi realizzato da Guido Casarini e Guido Barbieri, 1933 1936 che a sua volta stravolgeva un palazzo di fine Ottocento del quale possiamo ancora ammirare le belle colonnine in ghisa all’interno dei negozi.

Sempre in zona, ricordiamo che sono anche in corso due interventi di restauro, uno al palazzo del ‘200 della Ragione e poi al piccolo edificio della Casa dei Panigarola.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

7 commenti su “Milano | Cordusio – Cantieri vari nel cuore finanziario: aggiornamento maggio 2018”

  1. Adesso aspetto con interesse la parte due dell’articolo, che parli del progetto del Comune per risistemare tutta l’area per la parte pubblica di sua competenza (a partire dalla disordinatissima piazza Cordusio). Compresa la viabilità e l’arredo urbano.

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  2. Adesso via alla pedonalizzazione e ad una intensa operarazione di riqualificazione dell’arredo urbano, sperando anche in qualche piantumazione…

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  3. Tutto bello ma a parte Starbucks non si sa niente dischi andrà a occupare i palazzi ristrutturati?

    Da chi andrà o aprirà attività si capirà meglio come sarà caratterizzato il futuro del centro di Milano.

    Ps.
    L Obbrobrio degli architte in acciaio inox 1810 da cucina signora mia arriva fin dentro i bei palazzi ottocenteschi.

    Spero tolgano è sostituiscono con altro secondo labaco dellarredo che viene l acciaio inox splendente in queste zone…

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  4. La pedonalizzazione è doverosa (con i dovuti accorgimenti per le linee dei tram, che dovranno restare). La piantumazione, tra linee tram e sottostante stazione MM la vedo molto problematica. Forze ci vorrebbero dei bei vasi e qualche aiuola.

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  5. Solo una precisazione, ma secondo me importante rispetto alle future destinazioni. La Starbucks Reserve Roastery è un format molto speciale della multinazionale americana. Ne sono previste solamente 6, per ora. Due hanno già aperto a Seattle (città natale di Starbucks) e Shanghai; dopo quella di Milano apriranno anche New York, Tokyo e Chicago. Dunque a Milano ci sarà l’unica Starbucks Reserve Roastery in Europa a oggi prevista. Come dice il nome, il caffè sarà tostato sul posto, ci saranno diverse miscele con provenienza, caratteristiche e storia di ciascuna, un arredamento dedicato e molto raffinato, ecc. Una specie di gran tempio della cultura del caffè. Per chi fosse interessato qui il sito web dedicato, secondo me fatto bene: https://www.starbucksreserve.com

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