Le impalcature che per oltre tre mesi hanno coperto la parte superiore della chiesetta sconsacrata di San Sisto al Carrobbio, non riguardavano un eventuale e necessario restauro, ma hanno celato in realtà il lavoro di un artista, Leonardo Nava, 44 anni, che ha liberato la sua creatività artistica in un istallazione che rimarrà a lungo sulla facciata barocca.
Oggi sarà inaugurata l’opera “Radicamenti“, un rampicante che scaturisce dal pavimento della piazza e si arrampica come un serpente sulla facciata della chiesa sconsacrata e trasformata nel 1974, nel civico Museo Studio di Francesco Messina. L’istallazione è lunga circa 45 metri lineari ed è formata da rami di nocciolo intrecciati che si arrampica come una pianta.
Secondo il Direttore del Museo, che ha voluto l’opera, perché era anche un volere dell’artista siciliano (milanese d’adozione), quella di far diventare il Museo anche uno spazio per giovani artisti. Ma sarà anche un richiamo d’attenzione per quest’istituzione culturale da valorizzare ulteriormente a due passi da via Torino.
Un appunto che vorremmo aggiungere, anzi più d’uno ma riassunto in un unica domanda: perché questa sciatteria?
Sappiamo che chi abita in questo quartiere ha un vero problema di dover parcheggiare l’automobile da qualche parte, ma vedere questa piazzetta che, nonostante i palazzi moderni sorti dopo la Seconda Guerra Mondiale è decisamente graziosa, utilizzata come un parcheggio è veramente triste. Sarebbe bello si trovasse qualche soluzione.
Poi aggiungiamo che secondo noi ci voleva anche un restauro delle facciata della ex chiesa, forse prima ancora dell’istallazione artistica.
Ultima annotazione, spostare quei cartelli stradali? Cosa serve mettere un’opera d’arte e poi coprirla con cartelli stradali?
Orrore e raccapriccio.