Milano | Duomo – Verde Pubblico: l’aiuola di piazza Duomo

Questo anno terribilmente uggioso (anche troppo) regala una città molto verdeggiante, ma soprattutto fiorita. Prosegue il nostro giro tra le aiuole e giardini di Milano.

Uno sguardo da vicino all’aiuola di piazza Duomo, così contestata lo scorso anno quando venne allestita per via del sapore “africano” delle piante. Eccole: belle rigogliose hanno anche superato l’inverno scorso abbastanza nevoso.

Secondo un progetto di Marco Bay, sponsorizzato da Starbucks, i filari di palma (nome botanico Trachycarpus fortunei) sono splendidamente verdeggianti, così come le piante di banano (Musa ensete), dove qualcuna pare abbia deciso di fruttare. Rigogliosi anche gli arbusti, le graminacee e le piante perenni con fioriture stupende come come la varietà ‘Vanille Fraise’ e di ibisco. Spiccano fra tutte le fioriture di questo periodo le Alcea rosea, coi loro bellissimi petali bordeaux scuro.

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4 commenti su “Milano | Duomo – Verde Pubblico: l’aiuola di piazza Duomo”

  1. Bello. Però mi chiedo:
    1. Mi sembra che la concessione fosse triennale e quindi l’anno prossimo scada. Cosa sarà dopo? Verrà tutto distrutto per rifare un altro fazzoletto di giardino?
    2. L’area è comunque per forza di cose piccola e sacrificata dalle stazioni metro nel sottosuolo. Non sarebbe meglio costruire una bella fontana con getti d’acqua che riproducano il disegno delle guglie?

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  2. Eliminare la corsia della auto oppure ridurla a una sola allargando il marciapiede lato McDonald in modo tale da permettere ai molti bar di mettere tavolini fuori allo stile francese.

    Rimarrebbe una corsia per auto di scorrimento e un altra ben separata corsia doppia per taxi.

    3 corsie invece delle 4 di adesso che sono esagerate e tolgono spazio a turisti e milanesi.

    Ed è una proposta ragionevolissima e non talebana

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  3. Caro Urbanfile, correttezza vorrebbe che si dicesse che in realtà i banani dell’immagine sono quelli rimasti, pochi, dopo l’inverno scorso.Gli altri sono semplicemente defunti. La realtà climatica non si può cambiare, come ovvio. Poi, alla scadenza del prossimo anno, tutto andrà verosimilmente perduto. Sicuramente i banani sopravvissuti ma anche i Trachycarpus,certamente in grado di sopravvivere alle nostre latitudini, non penso possano reggere ad un eventuale trapianto. D’accordo che paga Starbucks ma ne valeva la pena? Probabilmente un’aiuola più in linea con le caratteristiche climatiche milanesi potrebbe garantire una maggior durata

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