L’edificio in via Carducci, progettato nel 1952 da Gio Ponti per la società Edison, è un classico edificio per uffici del periodo. Finalmente, dopo un lavoro di restauro durato diversi mesi, è tornato come nuovo.
Onestamente l’ho sempre trovato un brutto palazzo, inserito a forza in un contesto Ottocentesco, anche se in origine doveva essere affiancato da palazzi moderni perché, come si può notare dalla posizione arretrata degli edifici moderni rispetto a quelli d’epoca, la via Carducci in questo tratto doveva essere allargata.
La regolarità, linearità ed essenzialità di questo edificio, con le sue finestre identiche che fungono da elemento decorativo, è segno di un epoca che voleva guardare al futuro e dimenticare un passato fatto di due guerre tremende l’una distante solo una ventina d’anni dell’altra.
La facciata su Via San Nicolao è decisamente meno impattante e forse più interessante, decorata dalle tipiche piastrelle a diamante utilizzate spesso dal famoso architetto.
Adesso oltre al palazzo andrebbe riqualificato quel tratto di strada, allargando i marciapiedi per far posto all’enorme traffico pedonale che transita di lì ogni giorno e piantumando pure la via stessa che soffre di un enorme grigiore.
Ma come ? Sala ha detto che non sa dove piantare gli alberi…Come fa ad esserci a Milano ancora una via senza alberi ?