Milano | Porta Vittoria – Finalmente ripartono i cantieri al nuovo parco pubblico

Dopo anni di stop sono pronti a ripartire i lavori nell’area di Porta Vittoria. In attesa che il Tribunale di Milano formalizzi il trasferimento del complesso immobiliare al Progetto Vittoria Real Estate S.p.A., riferibile a York Capital, come indicato dai tre Curatori Fallimentari, questi ultimi hanno incaricato l’impresa di avviare i lavori per la ripresa della bonifica per realizzare il nuovo parco pubblico da 30mila mq nell’area tra viale Umbria, via Monte Ortigara e via Cervignano.

“Dopo anni in cui, a causa delle note controversie giudiziarie che hanno riguardato la precedente proprietà, l’area è rimasta in uno stato di abbandono e incuria, finalmente potremmo essere a una svolta – sottolinea l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran –  Speriamo che si chiuda a breve il passaggio di proprietà e si avvii al più presto il completamento delle opere pubbliche”.

Il piano urbanistico sull’area risale al 2000, quando il Ministero dei Lavori Pubblici approvò il PRUSST “Passante Ferroviario di Porta Vittoria”. Il Programma Integrato di Intervento sottoscritto nel 2002 tra il Comune di Milano e la Società Metropolis prevedeva la realizzazione di edilizia residenziale, commerciale e terziario, e la realizzazione della Grande Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic). Fin dal principio l’intervento fu caratterizzato da diverse traversie che bloccarono i cantieri tra il 2007 e il 2010, e poi ancora, dal 2014 ad oggi.

Nel frattempo il progetto fu modificato, l’ultima variante approvata dall’Amministrazione risale al  2011. Nel 2016 la sezione fallimentare del Tribunale di Milano ha decretato il fallimento di Porta Vittoria S.p.a. L’area è stata affidata a tre Curatori Fallimentari che dallo scorso gennaio hanno avviato un’interlocuzione con Progetto Vittoria Real Estate S.p.A., riferibile a York Capital, che ha portato, nell’aprile scorso, ad un primo decreto da parte del Giudice Delegato per il Fallimento Porta Vittoria con il quale la proposta della società è stata posta all’attenzione dei creditori per una valutazione. A seguito della valutazione favorevole da parte dei creditori, il Giudice Delegato, potrà procedere all’omologa della proposta di concordato.

Ad oggi è stata realizzata quasi interamente la parte residenziale, è stato completato il supermercato Esselunga, un parcheggio e l’intera rete stradale. Non appena sarà formalizzata la decisione del Giudice, verranno riavviate tutte le procedure perché il nuovo soggetto attuatore possa da subito realizzare il parco per la cui bonifica si stanno riavviando i lavori; soltanto ad avvenuto completamento del parco l’operatore potrà avviar la commercializzazione di un primo lotto di residenze. Sarà inoltre realizzato un altro parco pubblico di 10mila mq a est di via Cervignano (su cui affacciano gli unici appartamenti già abitati) e la parte a est di viale Molise, dove è prevista la realizzazione di impianti sportivi.

Non è più prevista nel piano la BEIC, che non è finanziata, e quindi l’area verrà lasciata a verde alla fine dei lavori.

 

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4 commenti su “Milano | Porta Vittoria – Finalmente ripartono i cantieri al nuovo parco pubblico”

  1. Nuovo verde fa sempre piacere, ma continuo a rimpiangere la mai nata BEI.

    Si sente la mancanza a Milano di una biblioteca di livello davvero internazionale, di quelle che sono anche luoghi di incontro, socializzazione, produzione e consumo di cultura, non solo di conservazione dei libri

    (penso ad esempio alla British Library a Londra)

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    • Assolutamente condivisibile.

      Al di la delle traversie del costruttore adiacente, il progetto della BEIC era già stato ridotto drasticamente nel 2012 (insieme alla cancellazione Museo Arte Contemporanea) ma quelli erano anni più difficili, nel pieno della Crisi globale e col peso di investimenti decisi nel pre crisi 2008.

      Perchè la BEIC sia sparita dal dialogo cittadino resta per me un mistero.

      Utilizzare in tutto o in parte il Palazzo delle Scintille a Citylife per dare a Milano una biblioteca decente non dovrebbe essere un costo insostenibile. Anche considerato che cosa fare veramente di quel bell’edificio (a parte affittarlo per le sfilate di moda) nessuno lo sa bene.

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