Milano | Forze Armate – Piazza d’Armi: il futuro in progettazione, si comincia col verde

Oggi l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran ha pubblicato su Facebook alcune notizie riguardanti l’area di Piazza d’Armi, in zona Forze Armate-Baggio. L’enorme area, come ben sappiamo, era la piazza d’armi dell’Esercito Italiano sin dagli anni Venti del ‘900. Più di 400mila metri quadrati di spazio urbano inutilizzato da decenni e oggi di proprietà di un fondo dello Stato, Invimit, che ha il compito di valorizzarla e metterla sul mercato. Il Comune sta collaborando al progetto per trovare la soluzione migliore. 

In particolare il Comune è giunto a una proposta nel nuovo PGT che riduce le volumetrie e le qualifica per grandi funzioni urbane (servizi comunali) con a fianco un grande parco, una proposta del Comune che è stata condivisa dal fondo.

L’assessore ha convocato, per il 2 agosto 2018 una riunione con la proprietà, il Municipio 7, le grandi associazioni ambientaliste (Fai, Italia Nostra, Legambiente, WWF) e il DAM degli agricoltori per iniziare a immaginare progetto, gestione e fasi iniziali della creazione del nuovo parco urbano.

Il parco dovrà da un lato tutelare alcune caratteristiche naturali che si sono create nella zona, essendo però anche al servizio dei quartieri circostanti e della comunità milanese, tutelando anche le funzioni sportive, come la società di calcio giovanile già presente all’interno.

Mentre nel mese di agosto inizieranno le attività di bonifica dalla presenza di amianto rinvenuta nei terreni e la successiva demolizione dei vecchi magazzini militari. Questa sarà anche l’area dove avverrà l’edificazione che servirà anche per valorizzare la zona, la proprietà sta lavorando, coerentemente con il PGT, a uno sviluppo non residenziale che offra servizi anche verso il quartiere.

Mentre nel mese di settembre questi incontri si trasferiranno sul territorio, spero accompagnati da un percorso operativo per fare il parco.

Quindi, in sostanza, oltre al parco, alle residenze, si pensa anche ad un’area per il terziario, magari portare uffici comunali in Piazza d’Armi. Una priorità che il Comune sta valutando da diverso tempo, creare una cittadella comunale dove accorpare, come si sta facendo un po’ ovunque nel mondo, i varii uffici della macchina del Comune, oggi sparsi per la città. Sicuramente un’ottima idea, anche se onestamente abbiamo qualche perplessità vista la lontananza di una stazione della metro, non per altro perché le stazioni metro più vicine sono quella di Inganni e Bisceglie, che a grandi linee distano entrambe più di mezzo chilometro.

Di seguito alcune immagini dalla nostra visita di Piazza d’Armi realizzato nel maggio scorso.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

4 commenti su “Milano | Forze Armate – Piazza d’Armi: il futuro in progettazione, si comincia col verde”

  1. I vuoti nelle città sono risorse preziose, non qualcosa da riempire per forza con volumi edilizi.
    Quest’area, peraltro, non è servita né servibile a costi accettabili con servizi di trasporto pubblico su ferro rapidi, frequenti e ad alta capacità come in Garibaldi-Repubblica e nemmeno come, a livello più basso e con notevoli costi pubblici, si è riusciti a garantire in city Life.
    Quindi la piazza d’armi non si presta ad ospitare significative nuove volumetrie edilizie perché sarebbero, ammesso e non concesso che si vendano, nuovi insediamenti totalmente car-dependent: non c’è nessuna città nel mondo evoluto che accetti più, al giorno d’oggi, operazioni urbane di questo genere.
    Se si vuole bene a Milano e a questa zona in particolare si restaurino ospedale e caserme esistenti aprendole alla città trasformandole in quartieri residenziali car free, strutture culturali o altre attività a basso impatto sulla mobilità.
    Per il resto con questa piazza d’armi si dovrebbe avere il coraggio di fare come agli inizi del secolo scorso si fece con la vecchia piazza d’armi dietro il Castello Sforzesco: riempire il prezioso vuoto con un parco. Allora Milano era meno ricca di oggi ma c’erano in compenso molti milanesi con visione come l’architetto Beltrami e gli altri consiglieri comunali che si batterono per il parco. I Beltrami di oggi, se esistono, battano un colpo.

    Rispondi
    • Sui collegamenti pubblici non concordo pienamente ed in effetti fare qualcosa con quell’area potrebbe dare impulso alla MM8 San Cristoforo-Certosa che è prevista nel PUMS. La linea chiuderebbe tra l’altro l’anello della futura circle line e anche se probabilmente in superficie e low cost sarebbe molto utile al di la di quel che si fa con la piazza d’armi.

      Sul parco e l’appello ai Beltrami di oggi sono invece molto d’accordo. Però sarebbe bello un parco “vero”. ossia urbano, attrezzato e fatto per essere vissuto e frequentato.
      La spianata verde ecologica, rispettosa e filologica ma lunare e che tutti evitano come la peste di frequentare (tipo il Parco Argelati) non credo che serva da quelle parti. E per fare un parco urbano attrezzato servono comunque dei soldi che non capisco da dove possano venire.

      Rispondi
  2. Hai signorini che vogliono il verde sotto casa , vorrei dire , facciamo cambio visto che tutti gl usiamo , deposito viale sarca Dove escono centinaia di autobus , lo spostiamo li , e al deposito ci facciamo il parco , un po’ per uno non fa male a nessuno , noo!!!!!

    Rispondi

Lascia un commento