Milano | Degrado: Cestini pieni. Due possibili spiegazioni

Lentamente Milano si sta trasformando in una città ‘sommersa dai rifiuti‘. E’ una provocazione, certo, ma da diverso tempo stiamo notando, e non solo noi, che i cestini della città traboccano di immondizia, un po’ ovunque.

Come mai questa cosa? Che sta succedendo? I milanesi sono impazziti tutti di colpo e sono regrediti nel loro senso civico? Forse c’è qualche altra possibile spiegazione

Dicevamo che non siamo gli unici ad esserci accorti di questo crescente problema. Difatti pure il Corriere della Sera ha recentemente pubblicato un articolo sulla questione.

Ma anche il Comune di Milano si è reso conto della situazione, e qualche settimana fa ha lanciato una campagna di sensibilizzazione (simile ad altre lanciate in passato) sul corretto utilizzo dei cestini stradali

Rifiuti: campagna Amsa per un uso corretto dei cestini
uff.stampa Amsa

Premettiamo che lo smaltimento in modo non corretto da parte dei cittadini milanesi dei rifiuti è una cosa da condannare, sempre e comunque. Tuttavia questa improvvisa recrudescenza del fenomeno dei cestini stracolmi non ci convince completamente, né ci soddisfa la facile spiegazione della mancanza di senso civico; cosa sicuramente vera, ma non esaustiva.

Nel nostro piccolo ci sono venute in mente due possibili spiegazioni, dato per assodato che Amsa abbia tenuto immutati i cicli di svuotamento dei cestini, come ha tenuto a evidenziare.

Prima possibile spiegazione: maggiore utilizzo, dovuto a maggior numero di utilizzatori.

Milano, negli ultimi anni, è una città che ha riacquistato una sua dinamicità, anche demografica, con un aumento sia degli abitanti che dei cosiddetti ‘city users‘, persone che si recano in città senza risiedervi e ne utilizzano i servizi. Per di più molti dei nuovi ‘frequentatori’ di Milano sono giovani e, in ogni caso, la città nel suo complesso si è negli ultimi anni vivacizzata parecchio, in particolar modo nel maggiore uso che i cittadini e i turisti (molto aumentati) fanno degli spazi pubblici. E’ chiaro che più è intenso l’uso che si fa dello spazio pubblico, maggiore sarà l’utilizzo dei servizi pubblici; compresi i cestini stradali. Si potrebbe quindi ipotizzare che il numero di coloro che usano scorrettamente i cestini, gettando sacchetti di rifiuti domestici al loro interno, è più o meno rimasto lo stesso; ad essere aumentato è il loro utilizzo lecito, che ha portato a questo piccolo collasso.

Tuttavia questa spiegazione non ci soddisfa del tutto, perché non giustifica l’improvviso picco di cestini strapieni che si sta avendo in queste settimane. Un boom in piena regola.

Seconda possibile spiegazione: nuove modalità di raccolta dei rifiuti domestici.

Abbiamo detto che Amsa dichiara di non avere cambiato le modalità di svuotamento dei cestini stradali. Tuttavia, nei mesi scorsi, ha cambiato le modalità di raccolta dei rifiuti domestici.

In molte zone della città la municipalizzata che si occupa dello smaltimento dei rifiuti ha avviato gradualmente un cambio di gestione della raccolta ‘ porta a porta’ dei rifiuti solidi urbani (QUI si può visionare uno dei comunicati dell’azienda in merito). In particolar modo la raccolta del rifiuto indifferenziato viene effettuata una volta alla settimana invece di due volte alla settimana, come era in precedenza.

Magari è del tutto casuale, ma proprio in concomitanza con l’avvio di questi cambiamenti si sono iniziati a notare i primi cestini pieni in città. Non è improbabile che molti milanesi, certo non brillando per senso civico, abbiano utilizzato i cestini stradali al posto di quelli condominiali; magari perché in questi ultimi non vi era più spazio o perché, dopo una settimana intera senza essere ritirati, gli stessi emanavano eccessivo cattivo odore. Le spiegazioni possono essere molteplici e, ad ogni modo, è quasi fisiologico che un cambiamento nelle abitudini provochi un periodo di assestamento al quale non tutti sanno rispondere in maniera appropriata.

 

Ovviamente, ci teniamo a precisare, queste nostre sono solo ipotesi; che possono essere valide o meno. Le spiegazioni del fenomeno potrebbero essere altre, tanto più che già negli anni scorsi (come anche accennato a inizio dell’articolo) vi erano stati periodi in cui si erano verificati utilizzi impropri diffusi.

Una cosa però rimane certa: il problema esiste e va affrontato. Il nostro era solo un tentativo di darne una chiave di lettura un pochino più approfondita, per cercare di vedere le cose nella giusta prospettiva ed aiutare a mettere a fuoco le possibili soluzioni. Sia da parte dei cittadini, che da parte dell’amministrazione pubblica.

Per difendere una Milano pulita

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23 commenti su “Milano | Degrado: Cestini pieni. Due possibili spiegazioni”

  1. Semplicemente ci sono degli incivili, una piccola minoranza, che non vogliono fare la differenziata e visto che nei palazzi se sgarri ti multano, li portano fuori.
    Io metterei dei cestini diversi con vari scomparti per differenziare, intelligenti collegati ad un app che dice a chi li svuota quando sono pieni.
    Nel caso tutto ciò non funzioni, l’unica strada è eliminare completamente i cestini.

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  2. Gli esempi che pubblicate sono tutti presi da zone di poracci. Nelle zone VIP ci sono i cestini “da ricchi” in metallo, non quelle schifezze.

    Questo mi porterebbe ad escludere i turisti dalle possibili cause, ma tutto è possibile.

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    • Veramente non è cosi. Abito in pieno zona “VIP” e la situazione è uguale. Ho potuto notare più volte che sono (anche) le collaboratrici domestiche che buttano via sacchetti nei cestini pubblici quando hanno finito il loro turno. Ovviamente è più facile fare cosi invece di fare la differenziata.

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  3. Altra ipotesi che forse “c’ azzecca”:
    in molti condomini hanno bloccato le canne di caduta della spazzatura per cui bisogna, come minimo, andare in cortile a portare il nero, l’umido e il resto; se no si deve andare in cantina. Quindi, poverini, non hanno voglia di fare due passi in più e quindi buttano tutto nel cestone, o, più frequentemente, a lato, creando l’effetto discarica. Poi se li guardi male ti apostrofano, come è successo a me con un “fatti i cxxxi tuoi”; mirabile esempio di bon ton e di educazione.

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    • Altra ipotesi secondo me non del tutto campata per aria, sono le decine di ambulanti, chisochetti, apecar che pullulano in città… Si riportano sempre tutti i rifiuti a casa per dividerli e smaltirli in modo ecologico??

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  4. Lavoro sulla Rivoltana in una zona di soli uffici. I bordi delle strade (comune di Segrate) sono pieni di sacchetti di rifiuti, che oltre tutto nessuno raccoglie. Dubito che i lavoratori si portino dall’ufficio la spazzatura per buttarla sulla strada. Mi verrebbe da pensare che in generale gli italiani siano così incivili che la spazzatura preferiscano buttarla ovunque tranne che nel proprio cortile.

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  5. Purtroppo nella zona dove abito io (tra Crescenzago e via Padova) pare che sia una prassi consolidata: anziché differenziare la spazzatura si mette tutto in un sacchetto di plastica e si butta nel cestino, oppure a terra.
    Inutile fare i finti buonisti e parlare solo di italiani o di turisti malandrini, certe cattive abitudini sono anche di importazione.
    Va anche detto che nella mia zona sono stati tolti e mai rimpiazzati molti cestini della spazzatura cilindrici. Quando sono venuto ad abitare qui, nella mia via ce n’erano quattro, ora non ce n’è più nessuno.

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  6. 1) I cestini sono pieni perché siamo una città di incivili! Non appena vedi un cestino è pieno, ti senti autorizzato ad abbandonare i tuoi rifiuti ai piedi dello stesso: è sempre il solito discorso della finestra rotta. Vale per i rifiuti, per le scritte, per le bici nel naviglio, ecc.
    2) In molti sono refrattari alla differenziata…si vede che gli fanno male le mani a dividere plastica da carta ed umido dal secco…e ciò si nota non solo per strada ma anche negli stessi condomini. Spesso nel cesto del vetro, i lazzaroni lasciano i tappi metallici sulle bottiglie del succo di frutta! Credo ci si metta di meno a buttare il tappo nella raccolta della plastica/lattine che a richiudere la bottiglietta…Altresì, già che scendi le scale di casa per buttare i rifiuti non differenziati nel parchetto davanti, se ti allunghi di una rampa puoi benissimo fare lo sforzo ed usare i bidoni condominiali…quindi manca anche un po di furbizia in questi brillantoni!
    3) Terzo problema; la frequenza di passaggio dei servizi AMSA: al di la delle raccolte periodiche porta a porta, quello che veramente è diminuito è il passaggio delle piccole camionette che vuotano i cestini “pedonali” e il servizio di lavaggio strada. Da quando il lavaggio è fatto con l’idrogetto senza movimentare le auto in sosta, la quantità di rifiuti accumulati a bordo strada è decuplicata. Per quanto riguarda la frequenza di svuotamento dei cestini, se questa è troppo dilatata, si lascia il tempo al cestino di sedimentare la sua pienezza, favorendo l’accumulo di rifiuti! Purtroppo è un circolo vizioso. Ad esempio, settimana scorsa, un carrello della spesa (e già ci sarebbe da filosofeggiare sul perché si trovasse lì) abbandonato tra le vie Flumendosa e Giulietti a Crescenzago, è rimasto fermo sul marciapiede per 10 giorni…ogni giorno aumentava la quantità di rifiuti che vi venivano gettati! AMSA è passata due volte in quei 10 giorni a ritirare porta-a-porta. Al primo passaggio, il carrello è stato simpaticamente snobbato, manco fosse invisibile. Solo dopo 4 notifiche alla suddetta agenzia, allora è stato rimosso!

    Quindi oltre alla nostra inciviltà, aggiungiamoci il solito lassismo milanese in tutto ciò che è manutenzione e la spiegazione ai cestini pieni è trovata!

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  7. Vi contatto da mesi per condividere con voi quello che sto facendo, ma nessuna risposta via mail e su Facebook, i soli canali che ho trovato accessibili. In particolare al momento il mio studio, CORE-lab, sta conducendo un progetto chiamato “Contexts of littering”, con l’Università Bicocca. È un peccato non approfittare dell’expertise di chi questi fenomeni li studia in profondità e in modo sistematico. Questo articolo ha poco valore scientifico, mentre sul senso dei comportamenti delle persone dovreste basarvi meno su congetture e più su studi. Certo che se vi rendete impenetrabili…

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  8. 1) rifiuti domestici indifferenziati buttati in strada nei cestini per
    inciviltà e ignoranza.
    2) rifiuti di esercizi commerciali, anche fissi, per non pagare spese
    condominiali ed evitare allo stesso tempo di fare la rotazione dei
    sacchi in strada.
    3) rifiuti legittimi ma fuori misura, come i cartoni della pizza che
    intasano i cestini o non ci entrano proprio e vengono posati
    sull’apertura, ostruendola. Questo spesso nelle zone turistiche o studentesche.

    In generale il servizio AMSA e’ frequente, accurato, sollecito. Le segnalazioni fatte con l’app per telefono PULIAMO A2A trovano sempre riscontro.

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    • In effetti mi son sempre domandato perchè nelle pubblicità non mettono il riferimento alla app o meglio ancora ad un numero verde per segnalare i cestini stracolmi o le masserizie abbandonate in giro.

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  9. Nella mia zona, Città Studi, fino a qualche tempo fa c’erano molti più cestini in giro, ora sono molti meno o adfirittura assenti per lunghi tratti; ovviamente quei pochi rimasti sono strapieni.

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  10. ragazzi non scherziamo: i cestini per rifiuti in strada – a differenza dei pali su cui prima erano affissi (quelli piccoli) – sono stati letteralmente asportati dalle strade in misurà superiore alla metà.
    a ció si aggiungano i cinesi che ne se sbattono le palle della raccolta condominiale.
    li vedo coi miei occhi in tutta chinatown e dintorni.
    ormai peró sono ovunque e con essi le loro pratiche.
    poi alcuni ci marciano ma, almeno in zona sempione, sono pochi.

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    • Ah perché invece gli italiani sono famosi nel mondo per il loro senso civico………………….. ma per favore………………….

      prova a chiedere a chiunque da Chiasso in su e vedrai

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      • E’ un fatto che fino a pochi anni fa a Milano il rosso lo si rispettava.

        Adesso gli scooter ma anche sempre più auto, lo rispettano molto meno.

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  11. C’è una terza spideazione, che forse si aggiunge alle 2 citate: alcuni cestini hanno l’imboccatura troppo stretta. Questo implica cheil sacchetti pieni non entrano e fanno da tappo. Spesso infatti dentro sono vuoti.
    Ora facciamo 1 minuto di silenzio per quel genio che li ha progettati…

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  12. Da quando l’AMSA, puramente per propria convenienza economica, ha sostituito tutti i cestini appesi ai pali (quindi non spostabili) con i cestoni solo appoggiati al suolo (che sono più invitanti anche per chi non vuole rispettare la raccolta differenziata domestica) codesti episodi sono diventati sempre più frequenti.

    A loro piace perché devono fare meno svuotamenti: sapete che quasi tutti i cestini sono stati sostituiti da qualche anno con i cestoni secondo un rapporto numerico all’incirca di 3 a 1?

    Mi sembra invece che così facendo per stessa ammissione dell’AMSA la situazione stia solo peggiorando di anno in anno:

    http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/07/17/news/i_rifiuti_di_casa_nei_cestini_piu_15_in_due_anni_ma_le_multe_non_ci_sono-170944470/
    Prima triplicano la capienza di tutti i contenitori stradali e poi si lamentano se gli incivili se ne approfittano per buttarci i sacchetti di rifiuti domestici o altro di dimensioni eccessive.

    Il contenitore più grande è sicuramente un incentivo e una scusa per chi vuole disfarsi di un sacchetto di rifiuti; non esistono solo “bianco e nero”: persone un po’ meno incivili che prima non si azzardavano a lasciarlo ai piedi di o sopra un cestino adesso magari pensano che sia accettabile buttarlo nel cestone visto che ci sta.

    Quindi la colpa secondaria è di AMSA o di chi l’ha autorizzata a diffondere i cestoni.

    Io non giustifico nessuno dei comportamenti incivili, sia chiaro; ma, se anche per assurdo non esistesse nessun incivile, a che servirebbero a quel punto i contenitori per rifiuti così grandi, non si riempirebbero mai con soli piccoli rifiuti da tasca, mozziconi di sigaretta, cartacce, gomme da masticare, ecc. che è l’uso a cui dovrebbero essere destinati, non certo per bottiglie, lattine, imballaggi, sacchetti, ecc.

    In altre parole, se si reintroducessero i cestini fissati ai pali, i cittadini educati non avrebbero disagi.

    È sbagliato assecondare e agevolare le cattive abitudini e tendenze sbagliate (quand’anche globali) invece di contrastarle in tutti i modi e con le giuste sanzioni.

    Inoltre perché sono così facilmente spostabili (in altre città europee o sono fissati al suolo o hanno una zavorra molto maggiore)? In questo modo non hanno una collocazione definita e aumentano il disordine degli spazi pubblici. Per non parlare del facile supporto che offrono a scritte e adesivi abusivi.

    Insomma si è fatta una scelta che squalifica l’arredo urbano senza migliorare, anzi peggiorando, lo stato di decoro e pulizia. Non si fa il minimo sforzo di rendere piú ordinata la città!

    Ma esiste già una delibera del C.d.Z. 7 in merito alla gestione corretta dei contenitori per rifiuti stradali.

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  13. Ma per i cestini non c’é la differenziata, ci si puo’ buttare di tutto basta che sia di piccole dimensioni. L’amsa che svuota quei contenitori, ritira spazzatura di ogni tipo. L’operatore deve solo annodare il saccone e buttarlo sul mezzo. Succede pero’ che oltre al saccone trovano pressati altri sacchetti di spazzatura casalinga che trasbordano fuori in bella vista e questo chiaramente é antiestetico con sapore di degrado. Chiaramente se i cestini fossero più numerosi o di dimensioni più grandi questo avanzo non si vedrebbe. Gli operatori ecologici si arrabbiano perché faticano di più e non certo perché hanno senso civico, questo mi lascia perplesso. In ogni caso non capisco perché esiste la differenziata all’interno dei condomini e la non differenziata nei cestini pubblici. Cio’mi fa pensare che esistono macchinari che differenziano automaticamente. E’ possibile che il Comune non riesce a capire che nelle periferie esistono tanti stranieri che non comprendono nemmeno una parola di Italiano, figuriamoci se lo leggono. Non sanno nemmeno che gli ingombranti basta una telefonata per prenotare il ritiro ma non sapendo come fare abbandonano mobili negli angoli dei marciapiedi. Non c’é soluzione se non aumentare i cestini o addirittura ripristinare i cassonetti di una volta. Eliminarli? non cambierebbe nulla perché la stessa sarà lasciata in strada. Sanzioni più rigide? ma chi controlla? la Polizia? Figuriamoci.

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