Milano | 32milioni di € per migliorare la qualità dell’aria

L’assessore Granelli: “Buoni i risultati 2018, ma serve fare di più: il 2019 sarà l’anno chiave per accelerare in modo significativo la lotta all’inquinamento” PM10 superamento-anno PM10 mappa Europa 2016 NO2 massima annua NO2 mappa Europa 2016 Patrimonio edilizio Milano 2017 Milano, 4 gennaio 2019 – In totale, tra il 2017 e il 2019, il Comune di Milano mette a disposizione 32 milioni di euro per aiutare i milanesi a combattere l’inquinamento, cambiando i vecchi veicoli inquinanti, scegliere modalità di mobilità più sostenibili e migliorare l’efficienza energetica degli edifici.

Nello specifico, sono 8 i milioni di euro dedicati alla mobilità e 24 quelli per l’efficientamento energetico.

“Nel 2018 i dati sull’inquinamento ci parlano di un netto miglioramento rispetto al passato, ma dobbiamo dare una significativa accelerazione a questo trend ed è quindi necessario fare tutti di più – dichiara l’assessore all’Ambiente Marco Granelli –. Crediamo che il 2019 sarà un anno chiave, grazie all’avvio di Area B, all’estensione delle regole di Area C anche ai mezzi del trasporto pubblico locale di linea, taxi e ncc e agli incentivi messi in campo per la sostituzione dei veicoli più inquinanti e per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, con l’obiettivo di arrivare a vietare i riscaldamenti a gasolio da ottobre 2023”.

I dati Secondo i resoconti forniti da Amat, nel 2018 è dunque proseguito il trend di miglioramento dei dati sulla qualità dell’aria di Milano. La media annuale delle concentrazioni di PM10 si è attestata su 33 microgrammi/mc, facendo registrare il risultato migliore dal 2003 e restando sotto il limite europeo di 40 microgrammi/mc. Lo stesso vale per il PM2.5, la cui media annuale è stata di 23 microgrammi/mc – per la prima volta al di sotto della soglia di 25 microgrammi/mc – e per il biossido di azoto (NO2), la cui massima media annuale delle 5 stazioni di rilevamento di Milano è risultata di 59 microgrammi/mc, il valore più basso dal 2002 (anche se ancora ampiamente sopra al valore limite europeo di 40 microgrammi/mc). Infine, i giorni di superamento dei livelli di PM10 nel 2018 sono stati 79, il terzo miglior dato dal 2002, molto meno dei 97 del 2017, ma ancora lontani dal limite dei 35 superamenti annui previsti dall’Europa. Con l’introduzione di Area B (le prime 15 telecamere saranno attivate il 25 febbraio), tra il 2019 e il 2026, le emissioni atmosferiche da traffico si ridurranno complessivamente di circa 25 tonnellate di PM10 allo scarico e di 900-1.500 tonnellate di ossidi di azoto: nel primo caso si tratterà di un’accelerazione immediata con già il 14% di emissioni in meno nel 2019 (-24% nel 2020 e -21% nel 2021); nel caso dell’ossido di azoto il calo maggiore si presenterà tra il 2023 e il 2026 con -11% ogni anno, ma già dal 2019 e gli anni successivi il NOx diminuirà del 5% ogni anno.

Sempre in tema di mobilità, da gennaio 2018 Atm ha attivato il Piano Full Electric, con i primi autobus elettrici già in funzione oggi, che porterà nel 2030 tutta la flotta dei bus ad essere a trazione elettrica. Sempre dall’inizio del 2018 anche Amsa ha iniziato la sostituzione dei mezzi diesel euro 3 e 4 (che sarà completa su tutti i veicoli nel 2020) e il potenziamento del parco veicoli a metano, che a fine 2021 sarà del 25% su tutti i veicoli Amsa e la metà di quelli utilizzati per la raccolta rifiuti. Per i veicoli immatricolati persone e merci, taxi e ncc sono e saranno attivati quattro bandi per un totale di 6,6 milioni di euro di contributi per la rottamazione di diesel euro 0, 1, 2, 3, 4 immatricolati merci e loro sostituzione con veicoli meno inquinanti, e per quelli immatricolati persona anche per acquisto di scooter, biciclette a pedalata assistita e/o pieghevoli, cargo bike e abbonamenti annuali Atm.

Il Comune ha invece concluso i bandi sull’acquisto dei FAP, con i quali in questi due anni ha dato 1.370.800 euro di contributi per 474 veicoli merci. “Auspico che anche la Regione Lombardia faccia la propria parte – prosegue l’assessore Granelli –, con meno deroghe sulle regole e più contributi: perché chi ha meno risorse deve essere aiutato a combattere l’inquinamento, non derogato. Anche il Governo aiuti le zone del Paese più soggette all’inquinamento, mettendo risorse per gli incentivi, finanziando di più il trasporto pubblico locale e facilitando con le regole la mobilità sostenibile come quella delle biciclette o dei monopattini elettrici”. Per quanto riguarda poi l’efficientamento energetico, nel 2017 a Milano esistevano ancora 3.500 caldaie a gasolio funzionanti e comunque in città il 68% delle abitazioni è nelle classi energetiche F e G (bassa qualità e maggiori consumi) e solo il 7% nelle classi A, B, C (alta qualità e minori consumi). Per questo è in previsione l’approvazione di un regolamento che vieterà a partire da ottobre 2023 le caldaie a gasolio, che già non saranno più presenti entro fine 2019 negli edifici di edilizia residenziale del Comune di Milano ed entro il 2020 in tutti quelli ad uso non residenziale (come scuole e uffici). “È necessario migliorare – continua l’assessore all’Ambiente – le condizioni energetiche di quei due terzi di abitazioni che sono in condizioni pessime, consumando troppo per il riscaldamento, sia in termini di costi per i cittadini sia di emissioni inquinanti.

Partecipando ai bandi del Comune di Milano le famiglie possono risparmiare anche il 50-60% sulla bolletta del riscaldamento, oltre che contribuire attivamente alla riduzione delle emissioni che, aumentando la temperatura del pianeta, generano sempre più spesso disastri climatici e meteorologici”. Gli incentivi messi a disposizione dei privati (condomini, singole abitazioni) per l’efficienza energetica degli edifici ammontano a 24 milioni di euro. Due i bandi: il primo, chiuso, ha finanziato più di 60 interventi nei condomini; il secondo, ancora aperto, ha a disposizione più di 20 milioni di euro per la sostituzione degli impianti a gasolio e obsoleti e, soprattutto, per migliorare l’efficienza energetica degli edifici attraverso interventi come doppi vetri, coibentazioni delle pareti e dei tetti, tetti verdi. Proseguono infine i controlli delle caldaie del Comune di Milano, che sono stati 9.500 nel 2018, con più di 2.000 provvedimenti con prescrizioni ai proprietari.

Un primo passo, certo piccolo, per affrontare l’emergenza inquinamento, che andrebbe estesa alla regione e non solo, a tutta la pianura Padana. Meno auto inquinanti e impianti di riscaldamento tutti rinnovati e più ecologici.

La mappa dei PM10 in Lombardia di oggi, 5 gennaio 2019
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9 commenti su “Milano | 32milioni di € per migliorare la qualità dell’aria”

  1. Bene, ma ancora troppo poco ! Perché bisogna aspettare il 2023 per abolire le caldaie a gasolio che già sono obsolete da decenni ? Perché solo 38 mio di contributi per la lotta all’inquinamento quando area C ne incassa ogni anno quasi 60 mio ? Perché oltre alle varie ordinanze anti -smog che mettono le mani nelle tasche dei cittadini come rottamazione auto vecchie e conversione di vecchie caldaie, anche il comune non mette le mani nelle sue tasche provando ad esempio ad implementare un piano piantumazione o un vero piano per le piste ciclabili ?

    Come ho detto sopra bene, ma con tutto il bisogno che c’è a Milano per combattere lo smog questa mi sembra un iniziativa che può tranquillamente essere comparata con il detto” svuotare il mare con un cucchiaino “….

    Scusate ma da questa amministrazione mi aspettavo o mi aspetto più coraggio.

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  2. Importante è di investire nel servizio ferroviario regionale. In Lombardia treni vecchi e in ritardo costringono e invitano tante persone di spostarsi in auto. Con effetti devastanti per Milano e l’ambiente.

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  3. Il passaggio chiave è questo: “Anche il Governo aiuti le zone del Paese più soggette all’inquinamento, mettendo risorse per gli incentivi, finanziando di più il trasporto pubblico locale e facilitando con le regole la mobilità sostenibile come quella delle biciclette o dei monopattini elettrici”

    Ma qualcuno sa cosa sta facendo il ministro dell’ambiente? Esiste? È capace di intendere e volere e di farsi sentire?

    Con lui la regione Lombardia, che ha molte più risorse del comune di Milano e invece langue nella sua stupida convinzione che l’auto è sacra e non va toccata e i treni vanno sostituiti con i bus perché la loro Trenord non li sa far funzionare.

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  4. Finché Trenord e Aler non si daranno una regolata, Milano non potrà mai diventare una vera realtà europea. Il problema è che la regione non fa nulla, come si vede in via Lorenteggio. Uno schifo assurdo.

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  5. La questione RFI Trenord va risolta. Milano ha bisogno di trasporti ferroviari migliori. Milano è il perno della Lombardia. Solo se ripartono gli investimenti in treni, stazioni e binari se ne esce.

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