Viene presentato oggi al Municipio 6 il progetto di urbanistica tattica “Piazze Aperte” che sbarca in Porta Genova.
Dopo aver portato nuova vitalità e colore in piazza Dergano e piazza Angilberto II, partiranno nei prossimi giorni i lavori per trasformare il piazzale di fronte alla stazione da luogo caotico e privo di identità in un’area pedonale vivibile e ordinata grazie alla posa di strutture mobili e materiali a basso costo.
“La riqualificazione di una delle piazze più frequentate e di passaggio della città migliorerà l’utilizzo dell’area attorno alla stazione, creando un presidio e migliorando la qualità dello spazio pubblico – dichiara Marco Granelli assessore alla Mobilità -. L’obiettivo è inaugurare la nuova area durante la Design Week, quando centinaia di migliaia di persone transiteranno in quest’area della città”.
I lavori prevedono la pedonalizzazione del piazzale e del tratto tra via Ventimiglia e via Barbavara, per un totale di 4.100 metri quadri di aree che si aggiungono ai 1.200 metri quadri già pedonali, con il mantenimento sia del transito del trasporto pubblico, sia dell’accesso carraio per i residenti di piazzale di Porta Genova 2. Il percorso dall’uscita della fermata della M2 alla passerella Biki verrà colorato con strisce bianche e blu, lungo le quali verranno posate panchine, piante, vasi e rastrelliere. Verranno eliminati alcuni posti auto, per lo più irregolari, mentre la fermata dei taxi verrà spostata all’esterno dell’area pedonale. L’intervento lascia inalterata la circolazione tra via Vigevano, corso Colombo e via Valenza, mentre sarà vietato ai veicoli privati attraversare la parte interna della piazza. Saranno mantenuti sia la stazione del Bike sharing, sia il chiosco presente sulla piazza, che verrà spostato di pochi metri.
Nell’ambito del progetto di intervento complessivo su tutte le fermate della linea tramviaria 2 finalizzato a migliorarne l’accessibilità e in coerenza con la pedonalizzazione del piazzale di Porta Genova saranno riqualificate le fermate del tram e del bus 74.
Il progetto “Piazze Aperte”, realizzato in collaborazione con Bloomberg Associates e il supporto di Nacto Global Designing Cities Initiatives, e per la parte di implementazione, grazie ai patti di collaborazione del Comune di Milano, con la collaborazione dell’associazione Retake Milano e il Colorificio Sammarinese, segue gli obiettivi di sostenibilità e rigenerazione urbana di Milano 2030: valorizzare le piazze quale luoghi di aggregazione al centro dei quartieri, migliorare lo spazio pubblico, ampliare le aree pedonali e fruibili e promuovere forme sostenibili di mobilità a beneficio dell’ambiente e della qualità della vita in città.
“Piazze Aperte” segue gli esempi di successo realizzati in grandi città del mondo come Bogotà a Buenos Aires, Sao Paulo, New York City e Los Angeles, Addis Abeba, e Bombay e a Milano, con gli interventi sperimentali di Piazzale Angilberto II e Piazza Dergano realizzati lo scorso settembre, ha trovato l’apprezzamento di molti cittadini.
Ma il verde?!
Non doveva essere la giunta del verde!!a me sembra la giunta con il maggior numero di annunci e le minor cose fatte nella storia di milano…
Scusa, non per fare polemica ma quella è una piazza, con binari e fili dei tram, gente che esce dalla metto e va a prendere il treno, sottoservizi di ogni tipo.. forse mettere lì degli alberi non ha così senso. Si metteranno vasi con piante come a Dergano e Angilberto. Non è una riqualificazione destinata a rimanere in eterno e non prevede lavori invasivi. Se non funziona si torna indietro togliendo le panchine e i vasi e togliendo le decorazioni a terra, tutto qua. Semplice, veloce, poco costoso ma utile.
Esatto, tra l’altro la piazza non chiude al traffico ma solo il lato verso la stazione dove già adesso non ci sarebbe stato motivo per andare in auto a parte il parcheggio selvaggio..
I taxi restano, spostati dove adesso c’è la fermata del tram, l’accesso al parcheggio resta e anche il traffico auto passante in tutte le direzioni che purtroppo non è ordinato e nemmeno fluido.
Generalmente le baracconate per risparmiare idee e soldi non mi piacciono (ad esempio penso che l’intervento in piazza Angilberto sia stata una ruffianata che passati i primi due mesi non abbia cambiato nulla), ma in questo caso è un intervento che ha senso.
Personalmente sarei stato ancora più drastico limitando e vietando il traffico e il parcheggio nel tratto che sale dalla ripa ticinese, ma fare tutto assieme immagino non si potesse fare.
Bene così.
Come, strisce bianche e blu? piantine e panchine? Il fulcro della design week più’ famosa del mondo ridisegnata come un kinder garten investendo i soldi di un panino e una birra. Ma che ideona! Piuttosto che niente in questo caso era molto meglio niente. E’ cosi’ che Milano si gioca la faccia. E’ cosi’ che Milano ritorna nella modestia della provincia italica…Se cosi deve essere, cosi’ sia. Mettiamoci l’anima in pace e non pensiamoci piu’.
Ottimo intervento.
Avevo capito che era una cosa temporanea…
Invece ottimo che sia permanente e definitiva.
Recuperare spazio rubato e sottratto dalle auto.
È questa la direzione giusta.
Tu ovviamente non usi l’auto e vai in vacanza con una carrozza trainata da 4 cavalli bianchi, vero? Ti ho gà detto di cambiare mentalità e di non farti obnubilare dalla sinistra
Non è questione di andare in vacanza in carrozza… quello cui si fa riferimento è ovviamente un uso intelligente dell’auto, rispettoso anche delle esigenze del prossimo.
Anch’io uso l’auto quando necessario, ma mai mi sognerei di parcheggiarla a casaccio in una piazza che è raggiungibilissima tramite i mezzi pubblici, a qualsiasi ora del giorno e della notte.
non capisco la mentalità di chi non è daccordo con “Verranno eliminati alcuni posti auto, per lo più irregolari”…c’è un comodissimo parcgheggio a pagamento, perchè bisogna ancora permettere agli incivili di parcheggiare ovunque non sia permesso?
Concordo! Credo che il progetto piazze aperte del comune di Milano sia veramente un ottima iniziativa.
Benissimo! Si pedonalizza velocemente e spendendo poco, per capire come andrà e per poi fare un progetto migliore più avanti, quando il progetto degli scali sarà realtà. Interventi simili andrebbero fatti in ogni quartiere, si sacrificano poche manciate di parcheggi e se ne guadagna in qualità della vita per decine di migliaia di persone.
“vivibile e ordinata grazie alla posa di strutture mobili e MATERIALI A BASSO COSTO”
Il popolo dei BARCONI !!!!!
A casa dovete andare !!!!!!
I barconi dei navigli sono già stati tolti di mezzo.
La cosa importante per una piazza di passaggio è che sia pulita e ordinata. Per cui se si elimina la possibilità di parcheggiare irregolarmente è già buona cosa.
Se poi si desidera una struttura in oro zecchino, placcata platino, basta chiedere al comune di “adottare” la piazza e mettere materiale ad alto costo.
Poi, se si pareggiassero al meglio quei lastroni che bloccano le rotaie del tram non sarebbe niente male: quando attraverso la piazza in bici sembra di essere in uno shaker (senza contare che si deve contemporaneamente stare attenti a non entrare con le ruote della bici nelle rotaie).
Beh dai non è questione di “oro zecchino”, tanto lo sappiamo tutti che la piazza sarà sistemata solo quando le ferrovie sbaraccheranno e venderanno l’area a questo o quel fondo immobiliare.
Ed è anche bella la sistemazione low cost fricchettona, in fondo se c’è un posto dove ci sta è li.
Quello che fa meno piacere è il pavè tutto scassato e rattoppato che forse un minimo si poteva anche sistemare. E il devasto di via Vigevano, Corso Cristoforo Colombo e via Valenza.
Passi per via Valenza che probabilmente sarà parte del progetto scali (sempre che trovino la scappatoia per abbattere l’orrido muro) ma semipedonalizzare e alberare via Vigevano andrebbe fatto ora e non fra 15 anni (lo aveva proposto anche Maran nel 2015…). Stesso discorso, magari meno prioritario, per Corso Cristoforo Colombo.
Rimanere ancora 15 anni nel marasma e con chilometri di pavè sconnesso per arrivare in Duomo è veramente triste. Anche se le strisce colorate per terra nella piazza son decisamente meglio di prima.
Purtroppo pedonalizzare Corso Colombo non è fattibile… è parte integrante dell’asse Corso Genova – Lodovico il Moro, non è rimpiazzabile.
La piazza era effettivamente da risistemare e riqualificare. Però mi chiedo una cosa: non era meglio attendere la dismissione della stazione di Porta Genova e dei binari retrostanti per fare una riqualificazione unica? Così viene fatta a compartimenti stagni. Poi non sono un architetto né un guru dell’urbanistica e potrei sbagliarmi.
Penso che abbiano deciso in tal senso per abituare (rieducare) le persone ad un modo diverso di vivere gli spazi urbani, quando partirà il progetto degli scali l’opinione pubblica accetterà di buon grado la novità.
Il termine “rieducare” le persone e’ INSOPPORTABILE
Vero. Meglio educare!
“Educare” e’ ancora peggio. In urbanistica ORGANIZZI i flussi, non devi istruire o ammaestrare nessuno.
Più che insopportabile è usato a un po’ a vanvera.
Qui non c’è nessuno da rieducare, non stai facendo urbanistica tattica in uno svincolo che trasformi in una piazza pedonale., ma è un doveroso intervento di arredo urbano low cost in un pezzo di piazza che era tenuto semplicemente male. L’area di intervento è solo quella in rosa, non il lato verso via Vigevano dove son la maggior parte dei parcheggi abusivi. E il traffico non viene bloccato, a parte per i taxi che spostano di qualche metro.
Il termine giusto è riappropriarsi dello spazio che le auto hanno stuprato e rubato alle persone.
Riappropriarsi.
Dello spazio rubato a suo tempo dalle automobili.
Ci stiamo riprendendo spazi per gli uomini, che possono usare gambe, fiato, bici, tram, bus e metro e treni.
Non mancano alternative all’automobile.
A me piace il progetto! Lo trovo divertente e leggero (in senso buono). È importante che diamo attenzione alle piazze e togliamo il degrado e le auto in sosta selvaggia. Bisogna far si che il progetto si fa anche con meno semafori possibili.
e nel momento in cui fanno qualcosa (poco e disordinatamente male)
non fanno quello che dovrebbero e avrebbero dovuto fare da decenni (non anni) abbattere il baraccotto fatiscente a fianco della “nuova” e “quasi pronta” fermata del 2 che oltre al degrado nella ripulitura design della piazza occlude pure la vista d’entrata al parcheggio…non la vuoi abbattere affidala all’edicola che verrà spostata di un metro e mettici uno sportello atm esterno che magari vedendolo un biglietto magari lo comprano
distruggete quel gabbiotto è orribile sporco lurido occludente e pure pericoloso
Ma insomma, che male v’ha fatto quel povero muro ferroviario?
Limita oggettivamente la visione dello spazio retrostante, la cui visibilità potrebbe contribuire a rendere più piacevole il transito in via Valenza.
Dopo 20 anni di nulla, lo trovo un passo decisivo, e il temporaneo intervento, diciamo che sara’ peri i prossimi 20 anni.
Ma dal progetto non capisco una cosa, dove verra’ spostata la fermata del 74, e le aree pedonali saranno delimitate con dei dissuasori?
Tutti gli elementi di arredo che verranno installati sono amovibili. Non so bene perchè ma è scritto così nel progetto sottoposto ed approvato dalla Commissione Paesaggio giovedì scorso.