Milano | Santa Giulia – Le palazzine d’epoca in attesa della trasformazione


« Milano Santa Giulia sarà una “città nella città”. Tutte quelle strutture che fanno di un’aggregazione di uomini una comunità saranno presenti, così da dar vita a un quartiere evoluto e perfettamente servito. Le scuole, la chiesa, il servizio sanitario, il Centro Congressi, i centri sportivi favoriranno la creazione di un ambiente armonico e familiare. »

Così era stato pensato e ideato il nuovo quartiere ad Est di Milano, tra Morsenchio e Rogoredo, nel 2006; come si è visto, nel 2019 la “città nella città” è stata realizzata solo in parte, questo a causa di non pochi problemi di sviluppo, in particolar modo le difficoltà del promotore iniziale, oggi andato in fallimento.

Nel 2006 lo studio d’architettura Norman Foster aveva presentato il grande masterplan per un’area industriale dismessa della periferia Sud-Est di Milano che sarebbe cambiata totalmente. L’insediamento di Santa Giulia rimane racchiuso fra i borghi di Rogoredo, Morsenchio e la tangenziale Est su una superficie di circa 1200000 m² di sviluppo, in precedenza occupata da attività industriali come lo stabilimento Montedison di Morsenchio e le acciaierie Redaelli di Rogoredo. Il progetto ha subìto, più di altri, il rallentamento del mercato immobiliare, assieme a problemi legali e ambientali non indifferenti, compresi anche finanziamenti illeciti che hanno portato all’arresto di diverse persone coinvolte nell’affare. Di tutto il piano originario si è realizzata la parte sud, verso Rogoredo, sviluppata ad opera di diverse cooperative di costruttori.

Finalmente dal 2016 la situazione pare si sia finalmente risolta con un nuovo progetto: il nuovo sviluppatore australiano Lendlease, assieme a Risanamento spa, ha definito il piano di riapertura dei cantieri in loco nei prossimi anni.

La zona nord, ancora da realizzare, sarà composta da un grande parco urbano e da una nuova area di progetto, che prevede residenze, uffici, un’area commerciale e di svago, in un reticolo di vie pedonali, piazze e spazi pubblici; ma, sopratutto, la nuova Arena Sportiva e per Eventi. Naturalmente verranno potenziati i trasporti urbani, compresa la linea tranviaria, per connettere il quartiere al resto della città, unendo la stazione di Rogoredo con l’attuale percorso del tram 27 su via Mecenate, dopo aver attraversato tutta l’area.

Entro quest’anno, speriamo, si dovrebbe chiudere l’iter di approvazione della variante. In parallelo procede l’iter di approvazione del piano di bonifica.

L’operatore ha ricordato che l’accordo tra Risanamento e Lendlease sullo sviluppo dell’area nord è condizionato all’approvazione della variante e ha confermato che l’intervento verrà realizzato per lotti (l’area verrà infatti suddivisa in 12 lotti di intervento) con tempi di conclusione complessiva stimati in dieci anni.

Qui nell’area di Santa Giulia vi era la società per l’industria chimica Appula costruita a Morsenchio nel 1920 lungo la via Bonfadini, come si vede nella foto aerea illustrata di seguito; le palazzine originali dell’epoca (tra la torre dell’acqua e la ciminiera) sono le uniche preservate. Nel progetto originario di Foster le vecchie palazzine industriali erano state salvate dalla demolizione per una loro nuova ‘gloria’ nel complesso di Santa Giulia. Tra queste palazzine, quella a base di T, sarebbe diventata la chiesa parrocchiale del quartiere col nome dell’unica santa mancante a Milano nella denominazione delle chiese cittadine: Santa Giulia, appunto. La trasformazione sarebbe stata progettata da Peter Zumthor.

Naturalmente le palazzine vennero salvate e restaurate, così come la piazzetta dove venne collocata una scultura moderna, la sfera di San Leo (1996-2000) di Arnaldo Pomodoro.

Qui di seguito un piccolo reportage realizzato da Valter Repossi.

Tra il gruppo di edifici d’epoca saranno inseriti, con ogni probabilità servizi di quartiere, tra i quali una biblioteca e la chiesa; sempre se non ci saranno altre modifiche in fase di progettazione.

Ecco il resto dell’area destinata allo sviluppo del nuovo quartiere di Santa Giulia, ancora in attesa del suo destino futuro.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

1 commento su “Milano | Santa Giulia – Le palazzine d’epoca in attesa della trasformazione”

  1. IO le palazzine le avrei salvate tutte.. Archeologia industriale … alcune sono molto belle… purtroppo la storia della speculazione non insegna nulla.

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