Milano | Pagano – Quando l’abbandono della città giustifica i vandali?

Qualche giorno fa, in via Vincenzo Monti, un gruppo di buontemponi si è divertito a divellere i famosi e brutti archetti anti parcheggio.

Ci troviamo nel tratto di via Vincenzo Monti che va da Piazza V Alpini sino a piazza Giovanni XXIII, lungo il lato dove si trova l’enorme edificio della Caserma Montebello.

Una volta divelti, gli archetti sono stati spostati al centro del marciapiede, così, per divertimento, per giunta proprio dove risiedono le forze dell’ordine. Una chiara dimostrazione che non vi è più rispetto per niente e nessuno pare veramente curarsene.

Da anni la via ha, seppure bella ed elegante, un arredo urbano inesistente. La caratteristica della via aperta nell’Ottocento, è quella di avere ancora un aspetto dell’epoca anche nell’arredo urbano. All’epoca, tra le piante di bagolare vennero sistemate le aiuole con l’acciottolato di fiume, la rizzata. Sistemazione che, come si può intuire, nessuna amministrazione da tempo immemore si è curata di sistemare e mantenere. Oggi distrutta e lasciata al caso, come avevamo già detto in un precedente articolo.

Ferma restando la responsabilità individuale di questi imbecilli, crediamo anche che se il Comune prestasse un po’ d’attenzione a queste piccole cose (gli archetti erano da tempo distrutti e traballanti) i vandalismi sarebbero in qualche modo disincentivati.

Qui di seguito le immagini della via nel tratto iniziale, dove i ciottoli della rizzata non vengono curati da “secoli”.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

13 commenti su “Milano | Pagano – Quando l’abbandono della città giustifica i vandali?”

  1. E’ un po’ inquietante rilevare come l’amministrazione comunale non proceda con adeguate attività di manutenzione ordinaria programmata su molteplici aspetti: dai marciapiedi alle aiuole, dalla segnaletica delle piste ciclabili ai muri esterni degli edifici d’interesse storico-culturale.
    Francamente non si riesce a capire se sia un problema di vil denaro, di incapacità manifesta o semplicemente d’incuria.
    Sta di fatto che la città sembra “scappare di mano”, fatta eccezione per alcuni ambiti.
    Così facendo, il degrado non potrà che aumentare.
    E pensare che non ci vuole molto: un po’ di metodo e di programmazione annuale per interventi mirati.
    O forse è molto?

    Rispondi
  2. Abito in questa zona, indubbiamente tra le più belle di Milano. Mi trovavo a ragionare proprio l’altro giorno di come sia diventata sporca e poco curata (sicuramente in primis responsabilità dei residenti). Con i miei bambini frequento le aree verdi, che sono parecchie nel quartiere, e mi arrabbio nel constatare quanto siano sporche (i bambini fanno slalom tra cacche e mozziconi) e spessissimo vandalizzate.

    Rispondi
  3. Si ma i vandali non si fermerebbero comunque. In piazza abbiategrasso sporcata con dei tag insultanti la cassa del nuovissimo parcheggio. mettiamoci anche quelli che si divertono a smontare o spostare i semafori, a divellere i cartelli stradali, abbiamo il quadro di una città nelle mani di questi imbecilli. Ma sarà casuale?

    Rispondi
  4. Archetti e dissuasori vengono divelti dalle automobili, camion e furgoni, spesso a furia di piccole spinte, talvolta deliberatamente con forza per potere occupare abusivamente il suolo pubblico e sostare illegalmente.

    Rispondi
    • Sono vere entrambe le situazioni: sia la fretta e il comodo degli automobilisti, sia il vandalismo.

      Basta guardare il numero esorbitante di segnali stradali piegati che ci sono in città. Non solo pali storti, che senz’altro spesso si possono attribuire alle manovre delle auto, ma anche il segale vero e proprio piegato su se stesso, cosa che è molto difficile attribuire a un evento casuale.

      E’ chiaro che si tratta di vandalismo anche perché, guarda caso (lo vedo bene nel mio quartiere, che non è lontano da una zona di movida), i cartelli piegati si moltiplicano misteriosamente dopo il weekend.

      la cosa triste è che poi rimangono così per settimane, mesi, anni.

      Il vandalismo c’è ovunque, anche nei paesi più civili, ma lì le cose vengono sistemate dopo pochi giorni.

      Rispondi
  5. Forse non è vandalismo ma urban guerrilla: gli archetti sono talmente brutti che sradicandoli ci fanno un favore, chissà che non vengano sostituiti da delle parigine decenti

    LOL

    Rispondi
  6. Personalmente sono un grande sostenitore del doppio cordolo.

    E’ economico, pressoché eterno, poco invasivo visivamente e insuperabile anche dai SUV, è resistente e richiede pochissima manutenzione, e permetterebbe di mettere del verde invece dei sassi.

    Rispondi
  7. I vandalismi vanno sempre condannati senza se e senza ma, le parti comuni anche se fatiscenti devono essere rispettate.
    Previa pianificazione degli interventi e definizione delle linee guida nello stile da seguire, il Comune potrebbe proporre ai privati che hanno esercizi commerciali e sedi legali nella via non solo di mantenere lo spazio antistante come ovvio ma anche di occuparsi del rinnovo dell’arredo urbano. Improvvisamente comparirebbero i vigilantes…..

    Rispondi
    • Questa possibilità è già prevista dal regolamento comunale ed è stata già utilizzata varie volte, as esempio in piazzale Cadorna, via San Nicolao, via Agnello.

      Rispondi
  8. Abito proprio in zona Pagano e recentemente mi trovavo a constatare il degrado, anche dovuto a atti vandalici di annoiati gruppi di ragazzi, e la sporcizia. Specialmente le aree verdi, che sono il vanto della zona, sono campi minati dove i bambini fanno slalom tra cacche di cane e mozziconi, e spesso le aree giochi sono danneggiate. Che tristezza

    Rispondi
  9. E’ ovvio che si tratta di imbecillità allo stato puro. Però è anche vero che è da anni che il comune sta lasciando la zona Magenta a se stessa.

    Si tratta di uno dei quartieri più belli di Milano e la manutenzione è pari a zero. Vincenzo Monti per esempio andrebbe riqualificata in numerosi tratti, lo stesso corso Magenta è un disastro dove frotte di turisti in visita al Cenacolo di Leonardo sono costretti a camminare in strada perché i marciapiedi sono inesistenti. Per non parlare di via Carducci che grida vendetta ( cosa aspettano a piantumarla ? ) o lo stesso piazzale Cadorna che sembra uno svincolo autostradale….
    In qualsiasi altra capitale europea un quartiere del genere sarebbe tenuto come un tesoro di famiglia.

    Rispondi
  10. purtroppo ahimè è il solito leit motiv che accomuna tutta la città dalla periferia al centro: sciatteria e degrado urbano regnano sovrani ovunque, senza che nessuno (in primis il comune) se ne facciano carico; una delle vie più eleganti e aristocratiche di Milano è cosi malridotta da essere inguardabile; lo ripeterò fino alla nausea ma fin tanto che il comune non farà altro che pensare ai grandi eventi la città non riuscirà mai a scrollarsi di dosso quella trascuratezza e sciatteria che la ammorba ovunque. Per questo il Sindaco dovrebbe farsi un bagno di umiltà e pensare a come è ridotto l’arredo urbano anziché pensare a sogni e chimere

    Rispondi

Lascia un commento