Eccoci nuovamente col “museo diffuso“ a caccia di capolavori meno noti ma di facile accesso sparsi per la città. Questa volta vi portiamo nella bellissima chiesa di San Francesco di Paola in via Manzoni, a due passi da via Monte Napoleone.
Anzitutto la stupenda chiesa barocca con la movimentata facciata neo barocca (la parte superiore venne terminata solo nel 1891) caratterizzata da un andamento mistilineo del fronte con la dinamica contrapposizione tra campi concavi e convessi, in analogia con lo spazio interno a pianta di violino.
L’interno a navata unica con quattro cappelle laterali è ad impianto ellissoidale composito con profonda abside in cui trovano collocazione il presbiterio rialzato di un paio di gradini dall’aula e da esso separato da balaustra e inferriata e un profondo coro, coperto da volta a vela.
L’apparato decorativo interno è in gran parte caratterizzato dalla lucentezza dei marmi e delle dorature.
Nell’unica navata, come dicevamo, si aprono due cappelle laterali per lato: cappella di San Michele Arcangelo (altare del Buzzi) e cappella del Crocifisso a sinistra; cappella di San Francesco di Sales (altare del Buzzi, decorazioni di Antonio Cucchi) e cappella della Madonna Addolorata a destra.
Vi volevamo far notare la grazia e la bellezza del dipinto poco noto che si può ammirare nella prima cappella di sinistra quella dedicata a San Francesco di Paola e a San Michele. Sopra l’altare del Buzzi, si trova un’opera settecentesca, la pala della Madonna col Bambino, San Michele arcangelo e San Francesco di Paola con ogni probabilità dipinta dal cremonese Giacomo Guerrini.
San Francesco da Paola viene spesso raffigurato con uno scudo gentilizio sopra il capo o il petto, sul quale si legge la scritta “Charitas”. Secondo la tradizione, mentre il Santo si trova assorto in altissima contemplazione, gli compare davanti l’Arcangelo Michele, con uno scudo nelle mani che sembra un sole spendente e al centro di esso è scritta a caratteri d’oro una sola parola: CHARITAS. L’Angelo gli porge lo scudo e gli raccomanda di farne lo stemma del proprio ordine: “Francisce, haec erunt insignia tui Ordinis”.
GUERRINI, Giacomo. – Figlio di Giuseppe, di professione sellaio, e di Anna Casali, nacque a Cremona il 28 sett. 1721.
Il giovane Giacomo, precocemente rivelò un talento di disegnatore, benché il padre, desiderando che il figlio seguisse le proprie orme, non favorisse tale inclinazione. Cacciato da scuola per aver eseguito la caricatura del maestro, fu messo a bottega dapprima presso un architetto finora non identificato, quindi (all’età di dieci anni) sotto il pittore cremonese Francesco Boccaccino.
Negli anni giovanili il Guerrini realizzò il primo dipinto autonomo importante, la Decollazione di s. Giovanni Battista per l’oratorio di S. Girolamo a Cremona.
Un viaggio a Milano, ricordato da Biffi, è probabilmente successivo alla morte della moglie, molto più anziana di lui, avvenuta nel 1758.
Di tale soggiorno resta il dipinto realizzato per la chiesa di San Francesco di Paola, appunto, dove ritrae la Vergine con bambino e San Francesco di Paola che ritira lo scudo donatogli da San Michele Arcangelo (naturalmente nella scena, ricca di putti, vi è, sconfitto, lucifero, sconfitto dall’Arcangelo), come venne citato dalle cronache locali. A Milano il Guerrini avrebbe anche lavorato insieme all’architetto cremonese G.B. Manfredini in casa Borri, a contatto con quei circoli di intellettuali illuministi frequentati anche da Biffi, che fu protettore del Guerrini. La prossimità di ambiti così aggiornati rispetto alla cultura attardata della provincia cremonese costituì per il Guerrini uno stimolo al rinnovamento formale della sua pittura, che conoscerà una costante evoluzione, sino a imprevedibili esiti neoclassici negli ultimi anni.
Il Guerrini tornò a Cremona, dove morì il 9 marzo 1793. (Fonte Treccani)
Articolo carino e interessante… visti anche gli altri. Complimenti per l’iniziativa. Non li conoscevo questi dipinti…
Incantevole.
Non ci avevo mai prestato attenzione… belli questi articoli