Via Lanzone è un’antica via che va da via Circo porta a piazza Sant’Ambrogio e si trova nel centro storico di Milano. Recentemente è stata oggetto di una modifica nel tratto iniziale, sino all’incrocio con via Novati. In pratica, essendo molto stretta, e avendo i parcheggi per i residenti ai lati, risultava molto difficoltosa, anche per il passaggio di mezzi molto grandi e soprattutto dei mezzi di soccorso.
Così è stato ristretto il marciapiede sul lato dispari e distribuiti diversamente i parcheggi.
La via, nonostante gli stravolgimenti bellici della Seconda Guerra Mondiale che hanno lasciato il loro segno, è molto bella ed elegante, soprattutto architettonicamente, infatti vi si trovano fra gli altri: Palazzo di Prospero Visconti (Via Lanzone 2) e Casa Buttafava (Via Lanzone 21), dimore storiche di pregio (purtroppo per palazzo Visconti solo la facciata); Condominio XXI Aprile, al civico 4, palazzo della ricostruzione, elegantemente realizzato dal duo Asnago e Vender tra il 1951 e il 1953; Sempre dello stesso periodo è anche Via Lanzone 6, realizzata dal gruppo di architetti formato da Vito e Gustavo Latis con Cupello e ceramiche realizzate da Lucio Fontana; la gotica Chiesa Sаn Bernardino alle Monache; la rinascimentale Chiesa di Sant’Agostino in Camminadella; la Congregazione Suore Orsoline di San Carlo e Sant’Ambrogio, dove si trova la copia milanese della Vergine delle Rocce del Borghetto, copia di alta qualità formale del celebre capolavoro conservato al Louvre ed eseguita secondo gli studiosi da Francesco Melzi, l’allievo prediletto del genio vinciano; per finire alla chiesa annessa di San Michele al Dosso e alla Basilica di Sant’Ambrogio.
Insomma, non certo una via di second’ordine e non certo una via non frequentata da turisti (anche perché c’è parte dell’Università Cattolica che si affaccia lungo la via).
Perciò, secondo noi, come sosteniamo da diverso tempo, per coerenza e decoro, questo genere di strade del centro città (così come per il resto della città dove si trovano altri edifici importanti e zone storiche) dovrebbero avere un decoro urbano ben definito. Magari, al posto del catrame, dovrebbe esserci il pavé in masselli in pietra, e stesso materiale anche sui marciapiedi, come negli esempi qui sotto riprodotti.
Ed ecco come appare ora la via, coi parcheggi per le due ruote incastrati dove prima vi era il marciapiede. Purtroppo davanti alla stupenda facciata del palazzo Visconti, sono stati lasciati i parcheggi, che noi, per un senso di decoro, avremmo messo sull’altro lato, lasciando la vista sulla monumentale facciata, sgombera da oggetti quali automobili e motorini.
Isto il risultato direi che “riqualificazione” è una parola grossa, al massimo “manutenzione straordinaria”.