Milano | Guastalla – Nuovo Policlinico, via ai lavori: 900 posti letto e un giardino sospeso

Ieri si è tenuta la cerimonia della posa della prima pietra per il cantiere del più grande e moderno ospedale nel cuore di Milano: il nuovo Policlinico.

Finalmente nell’area bonificata oramai da anni, nel cuore dei terreni del Policlinico di via Sforza e via della Commenda, partono ufficialmente i lavori per realizzare il nuovo Policlinico, 900 posti letto e un giardino sospeso sul tetto dell’edificio per un costo complessivo di 201 milioni di euro, di cui oltre la metà ricavati dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare del Fondo Cà Granda, 30 milioni stanziati da Regione Lombardia e 36 milioni previsti dal Ministero della Salute. Le porte saranno aperte al primo paziente per il 2023.

Si tratta di un’opera che la città attende da lungo tempo e che diventerà non solo il primo istituto pubblico d’Italia per qualità e quantità della ricerca scientifica prodotta, ma anche un luogo con percorsi di cura dedicati, aree pensate per il relax e per vivere la quotidianità, una galleria pedonale con servizi e attività commerciali e soprattutto un parco sopraelevato unico nel suo genere, che costituirà un ‘polmone verde’ grande come il Duomo di Milano.

Sarà realizzato con tecnologie all’avanguardia e materiali a basso impatto ambientale.

All’evento della posa della prima pietra erano presenti il sindaco, Beppe Sala, il presidente della Regione, Attilio Fontana e l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, che ha dato la sua benedizione. “Oggi si concretizza il sogno di rigenerare il più grande ospedale pubblico al centro della città – ha detto Marco Giachetti, presidente del Policlinico – Un ospedale che è anche il primo istituto pubblica di ricerca, un’opera che Milano, la regione e i cittadini aspettano da tempo”.

Il progetto per la costruzione del nuovo Policlinico e dei nuovi padiglioni è stata affidata lo scorso giugno, a Consorzio Stabile SIS, che ha presentato il migliore progetto per l’esecuzione dei lavori secondo una Commissione indipendente, la migliore tra le quattro che erano state presentate.

Lavori che vanno dagli scavi per le fondamenta fino alla realizzazione del tetto terrazzato e trasformato in giardino pensile terapeutico, un progetto firmato dal team composto da Stefano Boeri, Gianandrea Barreca, Giovanni La Varra.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

15 commenti su “Milano | Guastalla – Nuovo Policlinico, via ai lavori: 900 posti letto e un giardino sospeso”

  1. A giudicare dalla fuffa botanica che appare nelle,tuttavia,ottime intenzioni del giardino pensile parrebbe che l’architetto ‘occhiali solo sulla fronte ‘abbia curato personalmente il progetto…

    Rispondi
  2. Finalmente si parte con sti lavori. Mi di tutti gli altri padiglioni (mangiagalli e tutti i rimanenti padiglioni che sono del tutto superati), cosa ne faranno? La costruzione nuova li assorbe in parte in modo poi da poter procedere con l’abbattimento/rinnovo pesante delle altre palazzine?

    Rispondi
    • È la prima cosa che ho pensato anche io…
      Ma evidentemente gli architetti hanno a più cuore il voler stupire con opere “mirabolanti” piuttosto che costruire un passaggio tra le due linee.
      Alla faccia del pragmatismo di tradizione milanese.

      Rispondi
  3. Chiedo se vi risulta che, per costruire questo nuovo Policlinico, siano stati abbattuti alberi ad alto fusto(secolari?) che mi pare di ricordare. Se è così è un vero peccato perché con l’abbattimento dei vecchi padiglioni c’era praticamente gia’ pronto un giardino al centro di Milano, che sarebbe stato ben più vasto della superficie del Duomoe che invece abbiamo perduto. E l’Ospedale? Avrei preferito uno o due (bassi) grattacieli ai margini dell’area con risparmio del suolo.

    Rispondi
  4. Gran parte del vecchio Policlinico è stata rasa al suolo da anni, sono rimasti in piedi ovviamente alcuni padiglioni, alcuni radicalmente ristrutturati. L’ospedale infatti è pienamente efficiente, il livello scientifico della struttura è altissimo. Dal 2023 (ci credo pochissimo) sarà pronta la nuova fantasmagorica struttura, che rivoluzionerà prevedibilmente collegamenti e strategie tra tutti i servizi e divisioni. Verosimile qualche vecchio edificio verrà definitivamente dismesso e demolito.
    In tutto questo ambaradan di scavi, fondamenta, sotterranei e costruzioni nuove, con tutti i milioni di euro da spendere … non è possibile trovare la soluzione e/o lo spazio per un caxxo di collegamento tra linea 3 e linea 4. Così hanno detto.
    Mi domando e domanderei al Sig. Sindaco: ma da chi si fa prendere in giro? E lascia che vengano presi in giro tutti i suoi amministrati? Ce ne ricorderemo al momento opportuno spero.

    Rispondi
  5. Certo e’…che se per fare boschi di Salici e Gynko….prati protetti da radure (????)….si sono proprio sbizzarriti….da biblioteche di 10 specie di alberi ad alfabeto di cose mai sentite….ma basta mettere nomi a caso per illudere di fare progetti con alto contenuto di verde?

    Rispondi
  6. Mi sembra che la disposizione e forma dei volumi sia di una banalità disarmante. Un’architettura che non mi entusiasma, sia per scelte di rivestimento che per scelte cromatiche (il mix verde bianco grigio trovo sia un pugno in un occhio)
    Architettura brutta come tutte quelle realizzate in area Policlinico dopo i padiglioni storici. Speriamo che come per il Bosco Verticale, anche qui il verde diventi il vero protagonista ingentilendo le strutture circostanti.
    Confido in ogni caso che le mie perplessità vengano smentite a lavori conclusi.

    Rispondi

Lascia un commento