Milano | Città Studi – La palazzina di Chimica si farà!

Dopo lo stop al taglio degli alberi di giovedì scorso, nel giardino di via Bassini, ecco la soluzione trovata ieri alla commissione Ambiente in Comune: il salvataggio di 57 alberi.

Il Politecnico aveva intenzione di erigere nel lotto di via Bassini, oggi parte di un piccolo giardino del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, il nuovo reparto di Chimica con realizzazione, di un ulteriore spazio verde da aggiungere al vicino giardino di via Ponzio, dove si trova il Parchetto Smerlo, e dove si trovano le palazzine Enrico Fermi – CeSNEF Sezione Ingegneria Nucleare, che saranno demolite.

La discussione svoltasi ieri ha portato la conclusione che, il Politecnico costruirà il reparto di Chimica, e che saranno salvate ben 57 piante col loro trasferimento in altro luogo, sempre in zona però (chissà poi quante di queste sopravviveranno, vista la loro “veneranda” età).

Così ieri in commissione è stato deciso, senza grandi ripensamenti, anche perché la macchina burocratica è partita e son stati stanziati anche soldi, diremmo noi.

Deludente l’esito della commissione sugli alberi di via Bassini al Politecnico“. Così scrive su Facebook Carlo Menguzzi, “La soluzione prospettata dal Rettore e’ quella di trapiantare 57 alberi ed e’ sbagliata perche’ costosissima e gli alberi con difficoltà sopravvivono.
E’ stato promesso un tavolo tecnico di discussione da dove spero uscira’ un’altra soluzione.

Al Comune era stato chiesto se erigere alla Bovisa o a Città Studi il nuovo Campus. Naturalmente si era scelto di costruire a Città Studi per portare novità in un quartiere destinato a svuotarsi, dopo che parte della Statale sarà trasferito a Mind.

Per i manifestanti che vogliono un altra soluzione, questa è una sconfitta. Alla fine comunque saranno piantati oltre 400 alberi nel campus e al posto dell’odierna palazzina Enrico Fermi, adiacente al giardinetto, sarà ampliato l’altro spazio verde del Parchetto Smerlo su via Ponzio.

Insomma, un gioco a scacchi dove ognuno agisce per suo interesse o passione ma a rimetterci saranno gli alberi più anziani. Per traslocare i 57 alberi servono più di 250 mila euro. Probabilmente si rischia di buttare via i soldi e far morire le piante inutilmente.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

17 commenti su “Milano | Città Studi – La palazzina di Chimica si farà!”

  1. Ma se parte della Statale va al Mind, allora il Campus del Politecnico potrebbe andare al posto della Statale. Che bisogno c’è di abbattere alberi? Anche sostituendoli ci metteranno decenni a crescere e poi comunque andranno a fornire i loro “servizi ambientali” altrove, dove magari servono meno rispetto ad un quartiere che ha bei viali (oppressi dalle auto) ma non poi così tante aree verdi
    Non è intasando tutti i vuoti, come già fatto qualche anno fa davanti a Fisica in via Golgi, che si rilancia Città studi o un qualunque altro quartiere. In una città sono anche i vuoti, come il verde e le piazze a dare possibilità di utilizzo, qualità e attrattività.
    Tantomeno intasandoli con un volume edilizio che si preannuncia massiccio e oppressivo
    I vuoti in una città sono come i vacuoli attraverso i quali una città respira e, contribuiscono dare forma e, quindi architettura alla città come e più dei pieni.
    Invece l’architettura e l’urbanistica di questi tempi sembrano, come già in altre fasi storiche del passato problematiche per queste discipline, dominate dall’horror vacui.

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  2. Per me meglio uno spazio verde (ok gli alberi dovranno crescere) che dei micro spazi verdi. Per cui per me il progetto
    è positivo…speriamo che gli alberi sopravvivano.

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  3. Per la gioia di alcuni lettori di questo forum hanno previsto anche il parcheggio sotterraneo, nonostante ci passino proprio davanti tram e filobus e a due passi ci siano metropolitana, S9 e ferrovia.

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    • Bene, speriamo che oltre alle auto ci mettano anche le centinaia di moto e scooter che ammorbano i marciapiedi (anche se proprio davanti ci passano tram e filobus e a due passi ci siano metropolitana, S9 e ferrovia)

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    • @anonimo delle 13:43, un paragone molto semplice: curare il traffico e i problemi legati all’auto creando parcheggi è esattamente come voler creare i problemi dell’obesità aprendo fast food.
      Ancora più semplice: vuoi più ciclisti? Crei piste ciclabili. Vuoi più utenti del trasporto pubblico? Investi in trasporto pubblico.
      Vuoi più auto? Crei parcheggi. Come puoi confutare questo ragionamento?

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      • E’ un paragone incongruente.

        Un paragone migliore sarebbe “è come curare l’obesità aprendo una palestra di fianco ad ogni mcDonalds” così che puoi mangiare finchè vuoi ma non ingrassi perchè fai esercizio.

        Dialettica a parte, la soluzione migliore per ridurre il traffico privato è renderlo socialmente indesiderato e più costoso. Quello che è stato fatto per le sigarette.

        Se abiti in una certa zona e puoi solo lasciare la macchina in un parcheggio sotterraneo e non in strada (a gratis), se per andare in università o in un luogo pubblico in macchina devi metterla in un parcheggio e pagare, il traffico scende.

        Se non costruisci parcheggi, ottieni gli stessi risultati facendo pagare la sosta in strada, con lo svantaggio di 1) scarso o impossibile controllo effettivo 2) Occupazione suolo pubblico che potrebbe essere usato molto meglio (impedendo anche la sosta selvaggia, tra l’altro) 3) Disagio per le categorie deboli. Ecco le auto non sono come le sigarette ed il big Mac, e ci sono casi in cui è estremamente utile se non indispensabile.

        Nessuno parla più di costruire grandi parcheggi a rotazione (quelli contro i quali ha un senso opporre l’obiezione del “parcheggio che attira traffico”), ma parcheggi per residenti e per funzioni pubbliche con l’obiettivo di vietare la sosta parassitaria in strada. E ovviamente parcheggi esterni di corrispondenza, la cui scarsità è incredibile visti i problemi di Milano.

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  4. Facessero un’analisi costi benefici …in paesi civili si valuta il valore degli alberi e poi chi li fa tagliare li compensa uno per uno…chiaro deve essere che se l’albero trapiantato poi muore va comunque compensato…chi azzarda il trapianto si assume comunque il rischio….chiaro che un albero di una certa grandezza si compensa con uno di pari grandezza o se non disponibile con molti alberi di dimensioni minori ma non al di sotto di standard decenti

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    • Soluzione della Commissione comunale degna di un manipolo di incompetenti.
      I 250000euro necessari a massacrare con spostamenti vani degli alberi destinati a morire o a vivere stentatamente li farei tirare fuori ai signori commissari

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  5. Totalmente d’accordo con Monguzzi, spreco di soldi e spesso non sopravvivono nemmeno allo spostamento (o se lo fanno saranno deboli a lungo)…inoltre poi si abbatte il bel Cedrus Atlantica Glauca di almeno 40 anni (che ha una crescita lenta ed è ornamentale) peccato davvero a prescindere..se poi si pensa che costruiscono una specie di condominio e che l’area attorno sarà presto vuota o che la Bovisa già lo è..fa “gridare vendetta”!

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  6. Non capisco perché bisogna sempre vedere bianco o nero. I parcheggi sotterranei possono non creare traffico, se lo si disincentiva (parcheggio a pagamento e s basso costo per residnti) ma serve per togliere auto e aumentare lo spazio per vivere….dopo di che perché se si costruisce e si portano nuove persone a vivere un quartiere deve essere visto negativamente?

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    • Perche questa è la teoria.

      In ipotetico.

      Nel reale costruisci il parcheggio, distruggi verde e spazi di superficie.
      Il parcheggio rimane vuoto.
      E in superficie si lascia comunque e sempre il parcheggio selvaggio su marciapiedi.

      Vedi piazza Diaz.

      La teoria é bella ma la realtà è differente.

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    • Non esiste il parcheggio sotterraneo “economico” (a meno che non sia sovvenzionato con soldi pubblici, cioè nostri) perché bisogna ammortizzarne i costi, prima di costruzione e poi di gestione.

      Di conseguenza la maggior parte dei parcheggi coperti già esistenti a Milano (a parte poche eccezioni in centro), rimane semivuota perché, ovviamente, è più conveniente per l’automobilista abituale lasciare l’auto in divieto e rischiare una multa improbabile, piuttosto che metterla nel parcheggio e pagare un visto certo ogni giorno.

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  7. Il progetto distribuisce meglio gli spazi creando un giardino più usufruibile. Personalmente lo promuovo e spero che gli alberi trapianti sopravviveranno.

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