El Caròbi, in milanese, il Carrobbio per tutti, nome curioso e quasi unico per questa specie di piazza formata da un crocicchio di vie che prende il nome dal latino, Quadrivium Portae Ticinensis.
Quante volte abbiamo parlato di questa piazza a forma trapezoidale? Quante volte abbiamo detto che non ha una dignità, un disegno? Che la Storia qui è nascosta e la gente la attraversa senza rendersi conto di dove si trovi veramente. Soprattutto dove non esiste ARREDO URBANO!
Come avevamo già visto, qui si trovava la Porta Ticinensis di Mediolanum romana, e nascosta in un angolino si trova ancora una delle due torri romane facente parte del monumentale ingresso posto a sud-ovest della città romana, ma scommettiamo che se si chiedesse a qualsiasi persona che transita in piazza se è a conoscenza di questo manufatto antico, più della metà non saprebbe della sua presenza.
Avevamo visto anche che sempre in questo slargo si trova sepolto sotto il manto stradale un ponte, sempre di epoca romana, ponte che scavalcava il torrente della Vetra o Vettabbia… tutto sparito o nascosto. Qui si trovava anche uno dei tanti altari realizzati durante la peste del Cinquecento, una colonna con angioletti che reggevano una croce realizzata nel 1577 e voluta da San Carlo Borromeo e dedicata a San Materno, purtroppo sparita per sempre per motivi di viabilità.
Oggi il largo è caratterizzato da due palazzi a torre di 8 piani costruiti nel dopoguerra e che incorniciano via Medici e con prepotenza pare si siano impossessati della piazza. Ai loro piedi un parcheggio brutto e uno spazio urbano senza forma. Un mozzicone di edificio, anch’esso senza forma e occupato da un ristorante, che cela al suo interno e sul suo retro la torre romana prima menzionata. Una parete cieca bruttissima e invasa da cartelli pubblicitari incornicia tutta questa “meraviglia” appena descritta.
L’hotel Ariston potrebbe anche intervenire e riqualificare facciate, oramai letteralmente a pezzi e spazio del parcheggio antistante l’ingresso.
Per fortuna sul lato opposto si trova una grande aiuola, che almeno grazia questo slargo. Possibile che a nessuna giunta sia mai venuto in mente di riordinare questo spazio urbano così centrale? Secondo noi è una delle priorità da sistemare nel centro storico, un luogo che andrebbe valorizzato.
Nel frattempo, la filiale bancaria ha lasciato lo spazio da diverso tempo, e lentamente il degrado si sta impossessando delle vetrine.
Stessa cosa dovremmo dirla per il portico che porta in via Stampa.
Noi tempo fa avevamo fatto un fotomontaggio di come si potrebbe riportare in vita la torre romana e di come la si potrebbe valorizzare. Certo, andrebbe demolito il piccolo edificio bianco, ma la differenza sarebbe epocale. Sistemeremmo anche la parete cieca, rendendola viva con un bel murale che, magari, racconti la storia del Carrobbio e riproduca, magari, la famosa porta ora sparita. Per finire, aiuole anche sul lato settentrionale e alberi, magari dei pioppi (perché poco invasivi e con la loro crescita in verticale, visto lo scarso spazio a disposizione, potrebbero esser la soluzione), per “ammorbidire” l’effetto che creano i palazzi moderni che naturalmente non si possono demolire.
Naturalemte il nostro sogno di riqualificazione comprenderebbe anche il primo tratto di Corso di Porta Ticinese che noi trasformeremmo in un piccolo boulevard, solo per il lato dispari, dove i palazzi moderni incombono su quelli più storici del lato opposto, allargando il marciapiede e collocandovi una serie di alberi ad alto fusto.
che dire…pienamente d’accordo con l’autore…basterebbe veramente poco a volte
il lato Carrobbio dove passa solo il 3 andrebbe pedonalizzato, come continuazione naturale delle Colonne, con marciapiede allargato ai binari, eliminando quella svolta che è quasi un inversione di marcia per andare su via Cesare Correnti. Si snellirebbero l’incrocio e i flussi di traffico.
La messa a norma della fermata in direzione centro (mi pare l’unica mancante del 3) non è un caso che non sia stata rifatta perchè creerebbe problemi volendo mantenendo la viabilità attuale.
Gli alberi non so se ce li vedo, ma di sicuro andrebbe continuata la viabilità come in via Torino, con marciapiedi larghi e nessuna possibilità di parcheggiare a bordo strada.
Gli alberi li vedo meglio in via Cesare Correnti e nel proseguimento Cristoforo Colombo.
Dal Carrobbio, più che gli alberi servirebbe una ciclabile per poter andare dal Duomo ai Navigli in bici senza rischiare la pelle. Mi sembra assurdo che adesso non sia possibile.
Bravi, fate notare lo squallore di certi luoghi anche centrali. Vergognoso!
Quelle due torri sarebbero da radere al suolo pure il palazzo di fronte dove c’era la banca…demolire i palazzi brutti e fatiscenti del dopo guerra
Bella l’idea degli alberi, così nasconderebbero quegli obbrobri. Arsuffi sindaco subito