Il rinnovo ha sempre un prezzo. Presto ci sarà un altro piccolo tassello di una Milano del Novecento che cadrà sotto i colpi di una ruspa per lasciare spazio ad un nuovo condominio residenziale (come sta avvenendo, ad esempio, a Città Studi in via Mangiagalli 18).
L’edificio presente nel lotto, è una piccola palazzina di un piano costruita con ogni probabilità tra il 1929-35 in un semplice stile razionalista: piccolo zoccolo in pietra; tre aperture per piano; verticalmente scandita in cinque fasce, due in mattonelle in cotto e tre in cemento grezzo che riproduce la pietra; un sottogonna a piccole mensole e un importante balcone con balaustra in cemento, dove si trova l’unica decorazione geometrica degna di nota, comunque nell’insieme armoniosa. Naturalmente attorno alla palazzina si trova, disposto a L, un piccolo giardino con tanto di alberi abbastanza grandi (abbiamo notato almeno un cedro del libano e una magnolia) che saranno abbattuti.
Ci troviamo in via Principe Eugenio 13 tra la Bullona e la Simonetta, a due passi da via Mac Mahon.
Come dicevamo, al suo posto sarà realizzata una nuova palazzina residenziale di 5 piani più il piano rialzato. La nuova costruzione sarà realizzata nello stile di moda attuale con una facciata leggermente “scomposta” con balconi a loggia e grandi aperture.
All’estero, in molti casi, quando c’è una vecchia costruzione, si cerca, se questa ha un certo valore artistico, di integrare, in qualche modo, almeno la vecchia facciata, una sorta di “ricordo e rispetto” per la città e la storia del quartiere, cosa che a Milano accade raramente.
Onestamente non stiamo perdendo la reggia di caserta…
né stiamo guadagnando la reggia di caserta…
Che tristezza ennesimo edificio storico che verrà abbattuto non c’é proprio più rispetto…
bello il rendere con le auto sui marciapiedi!
che schifo di arredo urbano
Bella l’italinizzazione “rendere” ( lo dico senza ironia, sia chiaro). Chissa’ se d’Annunzio avrebbe inventato un altro termine…Ci proviamo a proporne altri?
Bella l’italinizzazione ‘rendere” ( lo dico senza ironia, sia chiaro).Forse un po’ troppo facile. Chissa’ D’Annunzio cosa si sarebbe inventato. Proviamo a trovarne altri?
di storico c e’ solo il verde che viene nuovamente abbattuto .
La palazzina per me si puó anche abbattere, ma il palazzo nuovo è indecente
Invece non male la palazzina, cerca di unire i due edifici e secondo me migliora nel complesso una strada bella come principe Eugenio.
Sulle macchine arrampicate… almeno sono stati realistici
Un altro chalet de cafonibus trapiantato in città?
Dovranno mettere qualche pista da sci tra Un Po a Milano a questo punto…
Inquilini in moon boot.
Siamo omonimi e la penso in modo totalmente opposto: il valore storico dell’edificio attuale è discutibile, penso che le ruspe faranno giustizia al suo pluriennale stato di semi-abbandono e trascuratezza. Abito nelle immediate vicinanze, in una casa di ringhiera del 1904, che al confronto pare il palazzo di Versailles…
se ti fosse realmente interessato mantenere la palazzina esistente avresti potuto comprarla. E’ stata in vendita sei mesi.