Milano | Porta Genova – La stazione M2 di Sant’Agostino: un livello ok, l’altro decadente

Mentre in superficie piazza Sant’Agostino (nel quartiere di Porta Genova) sta rinascendo con una importante riqualificazione, la sottostante stazione della metropolitana ha dei problemi.

Ricordiamo che la stazione della M2 di Sant’Agostino ha un mezzanino e due livelli sovrapposti per i binari per senso di marcia; tale tecnica consentì di evitare il passaggio sotto gli edifici nella curva di via Orseolo, e costituì un vero e proprio esperimento in vista della costruzione della linea 3, le cui gallerie corrono sovrapposte per un lungo tratto attraverso il centro storico.

Sant’Agostino infatti, è una tra le fermate più profonde della metropolitana linea 2: naturalmente questo comporta un grave problema di falda e di costanti infiltrazioni d’acqua. Infatti se la piazza si trova a 116,61m slm, il piano ferro delle gallerie inferiore e superiore della stazione è rispettivamente a quota 100,57m e 106.30m slm. Quindi il tunnel inferiore si trova circa 16 metri sotto il livello stradale.

Per ovviare alla presenza di acqua nel tunnel, sono state istallate delle pompe nel tunnel inferiore, per prevenirne l’allagamento. Queste infiltrazioni comunque non pregiudicano l’integrità strutturale della stazione, anche se ne caratterizzano la decadenza.

Come si può vedere nelle seguenti foto, le pareti sono perennemente dilavate da costate infiltrazione d’acqua, tanto che anche i cartelli oramai sono quasi illeggibili.

Mettiamo anche il fatto che i cartelloni pubblicitari sono privi di pubblicità, il risultato pare quello di una stazione post-atomica.

Ci siamo chiesti se ATM abbia intenzione quanto prima di risanare e restaurare il piano più profondo. Intanto qualche tempo fa il livello superiore e la banchina del piano inferiore, sono stati riverniciate di fresco.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

7 commenti su “Milano | Porta Genova – La stazione M2 di Sant’Agostino: un livello ok, l’altro decadente”

  1. magari in vista delle Olimpiadi 2026, sarebbe ora di pensare a un restyling di tutte le stazioni della M2, a partire da quelle della tratta originaria (rimasta tale e quale dal 1969….).

    Non servono investimenti miliardari, basterebbe lavorare su luci e colori come hanno fatto per esempio nelle stazioni più nuove della U2 di Monaco:

    http://www.urbanrail.net/eu/de/m/pix/u1-u2-gallery.htm

    Certo, se gli interventi sono al risparmio e non coordinati tra loro, come a Loreto, Centrale e Garibaldi…. meglio tenersi Albini & Helg con una bella mano di vernice fresca.

    Ma ci sono stazioni (ad esempio Gioia) in cui gli spazi in sé sarebbero anche belli, ma non sono per niente valorizzati dall’allestimento attuale.

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  2. Basta fare un secondo muro anche di cartongesso spostato verso l’interno di 5 cm e che quindi non tocchi il muro vero che è perennemente bagnato. Così non si deve stare a ridipingere tutto ogni volta

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  3. Nota a margine: se c’è una caratteristica peculiare della Linea 2, al di là di quelle strutturali, è quella di essere stata progettata con abbinamenti sempre diversi tra intonaci e pannelli pannelli in acciaio smaltato con texture a piramidi (progetto di Franco Albini e Franca Helg). Ma perché in ATM sono così sciatti, così ignoranti e così poco rispettosi dei progettisti e della corretta conservazione beni dati loro in gestione da parte del Comune, da sbagliare sistematicamente il colore dell’intonaco? ATM è, per molti versi un’azienda favolosa e peste colga chiunque s’azzardasse a privatizzare un gioello costruito in decenni dal Comune, ma su questi aspetti fa veramente schifo. Perché?

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    • Perché sono tutti tecnici e non c’è manco un architetto. E i tecnici, a parte rari casi di interesse personale, in genere con l’estetica non se la cavano granché bene.

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    • Nel caso si facesse la gara europea per il servizio di trasporto, binari e stazioni rimarrebbero di proprietà dei Milanesi.
      Cambierebbe solo chi opera i mezzi, la stessa cosa di RFI e Trenitalia/Italo nei treni.

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