Milano | Arzaga – Il tranquillo e verdeggiante quartiere di via Rondoni e Donati

L’Arzaga o quartiere ebraico di Milano, è una zona moderna e molto verdeggiante posta tra via Lorenteggio e viale Caterina da Forlì, oltre piazzale Tripoli che si estende sino oltre via Primaticcio.

Una strada che portava all’antica e importante cascina dell’Arzaga, posta all’altezza dell’odierna Piazzetta Santi Patroni D’Italia, zigzagava partendo da Corso Vercelli e passava da queste parti, lungo l’odierna via Soderini. Questo territorio rimase aperta campagna sino al dopoguerra, terreno della Cascina San Protaso (vicina all’antica chiesetta del Lorenteggio).

Lo sviluppo vero e proprio cominciò solo oltre il 1960. Il piano regolatore aveva previsto una grande arteria che lo attraversava diagonalmente da piazzale Tripoli sino a piazza Frattini, ma che non venne mai realizzato, tranne il primo tratto di viale Etiopia.

Dal 1963 al 1968 vennero realizzate le palazzine del complesso progettato da Luigi Caccia Dominioni. Condomini immersi in giardini condominiali composti da 7 torri di 9 piani disposti lungo via Donati e da quattro palazzi a stecca alti 6 piani lungo via Rondoni.

I rivestimenti in clinker e la sobria fisionomia delle architetture, compresa la rigogliosa vegetazione presente nel complesso, lo rendono uno spazio medio-borghese a due passi dal Lorenteggio.

Il quartiere è ricco anche di spazi verdi pubblici, come lungo via Donati. Peccato che la via, molto ampia, sia priva di alberature e presenti al centro, un semplice parcheggio a raso. Non sarebbe stato meglio se tra una macchina parcheggiata e l’altra ci fosse stato un bell’albero?

Al civico 5 di via Donati si trova il plesso scolastico del Liceo Scientifico Statale “Elio Vittorini”, edificio senza grandi pretese architettoniche.

A concludere la prospettiva di via Donati si trova la mole possente dell’edificio di Via Ettore Romagnoli 6 sorto negli anni Settanta e riqualificato nel 2010-11.

Anche le altre case del quartiere, quasi tutte residenziali, appartengono tutte al periodo del dopoguerra sino al 1970 circa. In via Rondoni, all’altezza di via Pompeo Neri si trova un altro spazio verde pubblico, circondato da palazzi eleganti degli anni 1965-1975, come il civico 13 dove nell’atrio troviamo addirittura una copia dell’Ercole e il Centauro del Giambologna, come si usava all’epoca per arricchire gli atri dei condomini.

In tutto il quartiere i negozi sono ben pochi, qualcosa la si trova lungo la via Lorenteggio e via Soderini.

Come si vede, nella zona ogni condominio è dotato di proprio spazio verde, arricchito da bellissimi esemplari di cedro del Libano, oggi albero eliminato dai futuri parchi.

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8 commenti su “Milano | Arzaga – Il tranquillo e verdeggiante quartiere di via Rondoni e Donati”

  1. Beh, il maestro si vede, gli altri edifici, specie quelli verso via Tolstoi fanno abbastanza schifo. In effetti è una zona piacevole dove vivere, l’opposto del Lorenteggio

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  2. Chissà perché decorare i palazzi anni cinquanta con copie di sculture o colonne classiche. Anche il mio palazzo dello stesso periodo, ha un finto bassorilievo neoclassico in gesso

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  3. E’ possibile sapere da chi fu progettato complesso di palazzi di via Tolstoi dal civico 64 al civico 74 di proprietà di Reale?

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    • Sia le torri di via Tolstoj 64-74 che i cinque edifici dell’isolato Redaelli-Rondoni-Riva-Donati sono stati progettati da Vittore Ceretti e dal suo studio, come riportato da “Milano – Un secolo di architettura milanese” di HOEPLI.
      Il planivolumetrico generale del quartiere è di Cetti Serbelloni e la consulenza estetica generale (evidente nei rivestimenti) è di Luigi Caccia Dominioni.

      I risultati ottimi si ottengono unendo il sapere di più professionisti, in questo caso anche amici.

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  4. I palazzi dello stesso progetto a stecca su via Rondoni sono 8, di cui sei paralleli e due perpendicolari. Anche gli edifici terziari e commerciali su via Tolstoj, le sei torri residenziali sulla stessa, e anche quelli a semi-corte all’angolo con via Lorenteggio e via Romagnoli, fanno parte dello stesso progetto chiamato quartiere Villa Magentino, a cura dell’arch. Cetti Serbelloni con la consulenza estetica di Caccia Dominioni.

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  5. Chi è l’architetto della bella casa anteguerra (1939) una volta chiamata “la torre” in viale Etiopia, 6 Milano20146?
    E che impresa l’ha costruita?
    Grazie

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