Milano | Porta Volta – Giardino Crispi-Feltrinelli: fine giugno 2020

Aggiornamento di fine giugno dal cantiere per il giardino di viale Crispi, in costruzione lungo il fianco del palazzo Feltrinelli, tra Porta Volta e Porta Garibaldi.  

Il cantiere prosegue e sono stati già posizionati i fori per ospitare i nuovi platani che arricchiranno la passeggiata, così come si sta procedendo con il terrapieno per distanziare il giardino da viale Crispi. Altra novità in cantiere, sono le ringhiere poste lungo la salita all’antico bastione liberato dall’orrendo parcheggio che prima lo deturpava.

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26 commenti su “Milano | Porta Volta – Giardino Crispi-Feltrinelli: fine giugno 2020”

  1. I platani sono troppo vicini alla facciata…cresceranno male e storti, e poi potati malamente….ma si archistar quindi tutto bello…progetto semplice con poche ambizioni…

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  2. Bisogna puntare a un viale Pasubio semipedonalizzato e alberato su entrambi i lati. Per creare una continuità pedonale che va da corso Garibaldi e Como fino a tutta via Paolo Sarpi.

    Viale Pasubio non ha senso trasportisticamente, serve giusto al traffico dei residenti e taxi.

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  3. Concordo con Luca, si prospetta l’ennesimo giardino da archistar, cemento a perdita d’occhio e alberi al minimo sindacale. Sinceramente, ci avete rotto..

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  4. Cosa avrebbe di bello questo spazio pubblico? Materiali basso profilo, panchine standard basso, pochi alberi in aiuole spartane, muretti di cemento…mega spianata con poco verde e senza colori e funzioni…dalle archistar ci si aspetta qualita’…e se non la sanno creare chiamassero dei paesaggisti…dai dai che milano merita di meglio e questi sarebbero i progetti giusti per esprimerla…

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    • qui di spianate vedo quella di individui dediti alla lagna, per i quali tutto è dovuto secondo i LORO desideri.
      quelli che non ricordano com’era milano fino a quindici/venti anni orsono, a cui non va mai bene un progetto.

      ma fateli voi, datevi da fare e promuovete i VOSTRI progetti, le VOSTRE brillanti alternative. candidatevi alle primarie, create dei comitati PRO qualcosa e non solo CONTRO qualcosa.

      santo cielo è sempre un cupio dissolvi da latte alle ginocchia.
      ma vi ricordate cos’era viale pasubio prima?
      da un lato l’autorimessa (dove ora fanno questo giardino), dall’altro un muro sbrecciato che alloggiava ingegnoli che certo, era una gran comodità e, in quanto vivaio, verde: ma sotto le piante c’era una spianata di cemento, ghiaia, una tristezza infinita. senza contare l’ampio parcheggio all’ingresso puro cemento e stop)…

      forza, vedetelo questo bicchiere (più che) mezzo pieno! altrimenti datevi un po’ da fare, che lamentarsi non costa nulla, ma dopo un po’ stufa.

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      • Io lo vedo il bicchiere mezzo pieno, 20 anni fa Milano era piena di aree dismesse senza valore (per esempio Porta nuova, Fiera, Darsena), ora sono state riqualificate e hanno fatto schizzare alle stelle i prezzi degli appartamenti.

        Il bicchiere mezzo vuoto però è da vedere pure quello. A me piace pensare sempre che Milano non è solo un conglomerato di case e banche ma è anche una comunità di persone e io vedo troppo poco “pubblico” negli interventi di riqualificazione di Milano.

        I privati giustamente spingono per utilizzare le loro risorse nel costruire qualcosa da poter vendere a caro prezzo, il pubblico (il Comune) di contro dovrebbe spingere per far si che parte del guadagno vada alla cittadinanza tramite interventi pubblici.

        A me sembra che questa pressione da parte del pubblico non ci sia oppure chi dovrebbe farla non è troppo bravo.

        Feltrinelli, dopo aver realizzato due edifici milionari come quelli, avrebbe potuto benissimo creare un nuovo vero parco o giardino (zero cemento come il Sempione), una ciclabile o il rifacimento di viale Pasubio. Invece il pubblico gli ha consentito di creare una mega inutile distesa di cemento con qualche albero e gli ha dato pure il permesso di costruire un’ulteriore edificio milionario dall’altra parte della piazza.

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        • Esatto il problema e’ qualitativo…questo progetto va migliorato con arredo urbano di qualita’ , il verde va integrato altro che pochi playani e ciao…..poi tutto molto impermeabile….insomma e’ il classico progetto fatto da un architetto di edifici….semplice…pulito come amano definirli, e senz’ anima come sara’ nei fatti…

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        • Ottimo intervento.

          Il progetto Feltrinelli è probabilmente nato sotto una cattiva stella, basti vedere il disastro delle ciclabili fatte a scomputo oneri di urbanizzazione.

          Però questo non vuol dire accettare supinamente un progetto che nel 2020 appare palesemente claudicante e datato: con qualche modifica e arredo urbano di qualità superiore si può sempre migliorare e di molto.

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        • caro andrea, vedi che però parli anche un po’ per partito preso, senza avere il quadro completo: l’ulteriore edificio milionario che dovrà sorgere al posto del distributore che inquinava oltre all’ambiente anche la visuale di piazza baiamonti FA PARTE degli interventi a scomputo degli oneri di urbanizzazione, pertanto feltrinelli, in cambio di quanto costruito lascia al pubblico SIA il parchetto – che comunque tanto misero non è e rispetto a prima rappresenta un netto miglioramento per la zona – SIA l’edificio gemello! non mi sembrano briciole, o no? (senza contare che pure il parchetto misero di fianco all’edificio bis sarebbe risistemato, nonchè lo spartitraffico etc: https://blog.urbanfile.org/2019/11/07/milano-porta-volta-ecco-come-cambiera-piazzale-baiamonti-e-aree-limitrofe/)

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          • ivan ha scritto:
            “pertanto feltrinelli, in cambio di quanto costruito lascia al pubblico SIA il parchetto – che comunque tanto misero non è e rispetto a prima rappresenta un netto miglioramento per la zona – SIA l’edificio gemello! non mi sembrano briciole, o no?”

            Feltrinelli non “lascia” niente. Gli oneri di urbanizzazione sono stabiliti con parametri di Legge (che il Comune di Milano non aggiorna da anni, ma questo è altro tema) e sono soldi dei cittadini.

  5. Non sono lamenti…gli edifici bellissimi…vista la loro bellezza, si richiede qualita’ per gli spazi pubblici…edifici belli+ spazzi pubblici belli= milano piu’ bella e competitiva…questo e’ un progetto importante non si tratta di una piazzetta qualunque…tanti soldi per edifici e poca roba per il resto…non serve tanto…basta elevare il livello di alcuni nuovi spazi pubblici…poi a dire che e’ sicuramente meglio di prima siamo buoni tutti….

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  6. Il giardino che sta dietro al palazzo Unicredit l’hanno chiamato “Parco” (come il parco Sempione o il parco Lambro) e le aiuole che stanno realizzando accanto al palazzo Feltrinelli le chiamano “giardino”.

    Se andiamo avanti di questo passo fra qualche anno compero un geranio, lo metto sul mio balcone e potrò dire di avere “orto botanico”.

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  7. anonimo delle 16.19: mi pare evidente che se parlo di interventi a scomputo so (e presumo anche gli altri sappiano) che sono oneri dovuti per legge, ma andrea nel suo intervento sembra supporre che il palazzo gemello rimanga a feltrinelli, il che non è.

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    • Ivan, chiaramente ero focalizzato sul “parchetto”, (e le ciclabili) che grandi lasciti non sono.
      Sull’altro edificio, come verrà e se veramente è tutto a carico di Feltrinelli o solo in parte, non mi esprimo perchè non l’ho visto e non so quali siano i termini.

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  8. Non amo le spianate di cemento sia chiaro. Però quella creata dietro la fondazione Feltrinelli è usatissima da tanti bambini su monopattini, biciclettine o anche semplicemente per giocare a rincorrersi senza correre il rischio di venire falcidiati da un’auto o una moto.
    Giudicherò a intervento completato, quando avranno seminato il prato e piantato tutti gli alberi previsti dal progetto. Per ora il mio parere su questo intervento è più positivo che negativo.

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