Milano | Crescenzago – Il cantiere fermo di via Adriano 1 e le richieste del quartiere

Più che fermo, il cantiere di via Meucci angolo via Adriano 1 non è ancora partito. Ci troviamo nel cuore antico di Crescenzago, a due passi da piazza Costantino e la Martesana, dove la via Meucci si biforca creando il “vicolo” Meucci e si incrocia con via Adriano. Al centro della biforcazione si trova un lotto, un tempo occupato da una villetta di inizio Novecento, villa Sada, demolita negli anni Sessanta, della quale sopravvivono solamente i quattro pilastri (due con motivi a sfera terminali e due senza) del cancello d’entrata.

Al suo posto Abitare Co propone la costruzione di un bell’edificio: Residenze Lumière. L’area naturalmente è edificabile e perciò in regola.

Agli abitanti della zona però stanno protestando perché vorrebbero che non venisse edificato alcunché e al suo posto realizzata una piccola piazzetta-giardino.

Il progetto (dello studio di Form_a), che troviamo molto interessante e non banale, venne presentato già nel 2018, ma come al solito l’iter di approvazione è stato lungo e complesso, tanto che si è giunti al 2021 dove per ora campeggia solo un grande cartello che pubblicizza l’intervento. Prevede la costruzione di una palazzina di 4 e 3 piani, arretrata rispetto a via Adriano che creerà una piccola piazzetta alberata e pedonale.

Forse, la richiesta degli abitanti per l’annullamento del progetto e ormai impossibile o quasi. Staremo a vedere cosa accadrà.

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6 commenti su “Milano | Crescenzago – Il cantiere fermo di via Adriano 1 e le richieste del quartiere”

  1. È dagli anni 60 che quel terreno è abbandonato, ma i comitati non potevano muoversi prima! In 50 anni hanno mai proposto il parco? Protestare ora è ridicolo. O si è proppsitivi, perche ci credi davvero, o essere reattivi solo quando cambia qualcosa è inutile!

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  2. Il progetto (dello studio di Form_a) è troppo moderno rispetto al contesto della Crescenzago vecchia, lo rende avulso dalla fotografia storica, mal inserito nel vecchio, importante borgo milanese. Occorrerebbe un progetto più adeguato, così c’è un eccesso di rottura col passato, diciamo che lo rovina

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    • il concetto di contesto è preistorico in urbanistica. a guidare deve essere l’idea che l’ambiente urbano che deriva da una nuova costruzione risulti gradevole a chi lo utilizzerà nella percezione reale che ne avrà. il tutto è diverso dalla somma delle parti.

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  3. I comitati non si battono mai per il traffico allucinante che c’è ogni giorno in quell’incrocio di strade o del semaforo pedonale e ciclabile che dura pochi secondi e poi le auto ti falciano o dei marciapiedi ridicoli o inesistenti su un bel pezzo di via Adriano.

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