Milano | Porta Venezia – Via Marina, l’aiuola nuova e l’obelisco del Bottonuto

Purtroppo immagino che la memoria della città sia cosa nuova e certi nomi forse non evocano più nulla, ma in via Marina, una passeggiata di fine Settecento dove i nobili dell’epoca nelle calde giornate estive si concedevano una passeggiata, si trova l’obelisco del Bottonuto.

Per chi non lo sapesse, il Bottonuto era il quartiere a meridione del Duomo e aveva come “croce” al centro di uno slargo (tra il 1500 e il 1700 ve n’erano tantissime di croci e stazioni come questa collocate un po’ ovunque in città) un obelisco poggiante su quattro sfere di ottone su base quadrata, sorreggente una croce e fatto erigere dal Cardinale Federico Borromeo nel 1607, intitolandolo a San Glicerio, arcivescovo di Milano nel 430.

La croce già nel 1710 pareva fosse di intralcio tanto che il priore chiese di collocare quattro colonnine agli angoli per proteggerla dagli urti dei carretti che passavano per la stretta via. Così quando nel 1788 venne creata la nuova strada alberata che univa la cerchia dei navigli (Odierna via Senato) con i nuovi Giardini Pubblici di Porta Venezia, l’odierna via Marina (dal nome di una nobile famiglia), l’obelisco venne spostato al centro dello stradone, nel punto dove curva leggermente e dove ancora fa bella presenza.

Pensata e voluta dal grande architetto Piermarini, l’odierna via Marina all’epoca chiamata “i boschetti“, era un vasto stradone la cui parte centrale era alberata da filari ordinati di alberi, con la parte centrale lasciata più ampia. Era un luogo di passeggio, come si usava al tempo, le dame dei nobili palazzi si incontravano, così come i nobili dell’epoca. Fu frequentato anche dal Foscolo e dal Parini, che ne hanno lasciato ricordi nei loro scritti.

Oggi cos’è via Marina?

Via Marina è, da anni, un luogo dove parcheggiare l’auto e dove fare benzina grazie ad uno dei pochi distributori del centro città.

La via venne asfaltata ai lati nel primo tratto e nella parte centrale nella seconda parte, verso via Palestro. Gli alberi, andati distrutti durante la Seconda Guerra Mondiale, vennero ripiantati un po’ a caso, perdendo la loro scenografica posizione in ordinate fila. L’obelisco, posto al centro, divenne con l’avvento delle auto, un vero e proprio rondò, dove, troppo spesso le auto venivano parcheggiate ai suoi piedi, senza alcun rispetto.

Nel 1884 fu posta la statua dedicata al Generale Giacomo Medici del Vascello, proprio all’imbocco su via Senato dei Boschetti di via Marina. Durante i bombardamenti del 1943, oltre agli alberi del viale alberato anche questa statua (e anche i palazzi circostanti) venne distrutta.

Al suo posto, nel dopoguerra, venne portato il monumento dedicato a Felice Cavallotti e realizzato nel 1906. In origine il monumento si trovava in piazza Pio XI, di fronte all’Ambrosiana ma, nel 1933, alla morte dello scultore, finì nei depositi del Comune per ragioni politiche, e solo dopo la guerra raggiunse l’attuale sistemazione.

Oggi questo “piazzale” è un parcheggio.

Negli anni 10 (data non certa) nello slargo che ruota attorno all’obelisco, venne aperto un distributore di benzina ACM (Automobile Club Milano), ad aggiungere quel tocco di sciatteria e poco rispetto per il luogo. Distributore completamente rifatto negli anni Cinquanta e che ancora fa bella mostra di sé nel piazzale.

Negli scorsi mesi il Comune ha provveduto a creare una grande aiuola tra l’obelisco e il benzinaio, risolvendo il parcheggio selvaggio, ma snaturando ulteriormente la collocazione dell’obelisco.

Come ci piacerebbe venisse trasformata via Marina?

Il nostro sogno è riportare la via un luogo di passeggio e magari, unendola a via Palestro, renderle completamente o quasi pedonali, asportando il catrame e al suo posto rimettere il calcestre, come in origine. Insomma, ridare un’impronta ottocentesca alla passeggiata e dignità anche al povero obelisco, l’unico in città.

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi, Google Streetview

Tag: Via Marina, Parco, Area pedonale, Obelisco Bottonuto, Porta Venezia, Porta Nuova, Via Senato, Via Palestro

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11 commenti su “Milano | Porta Venezia – Via Marina, l’aiuola nuova e l’obelisco del Bottonuto”

  1. Assolutamente da fare in vista delle Olimpiadi, un allargamento del parco che trasformi quelle strade-parcheggio in un posto più vivibile per i tantissimi milanesi che affollano i giardini e non un parcheggio per pochi privilegiati.

    È scandaloso avere ancora vie/piazze parcheggio in centro, la città deve essere di tutti, non solo delle automobili.

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  2. Bravissimi! Ma mi chiedo sempre se il sindaco e altri in comune leggono e tengono in considerazione i vostri sempre apprezzabilissimi suggerimenti.

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  3. Meglio di prima, ma merita l’inserimento anche della gradinata sottostante, come da idea del Piermarini quando fu spostato dal Bottonuto, oltretutto oggi è sovrastato dalla vegetazione circostante

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  4. una sola cosa… perchè improvvisamente si è cominciato a chiamare quello che io ho sempre sentito denominare “macadàm” (con divertente italianizzazione di un nome straniero) con la stridula parola “calcestre”.

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  5. Occorrerebbe liberare dalle auto in sosta tutta la zona dei bastioni, comprese via Manin e via Palestro; lo spettacolo della auto parcheggiate intorno ai giardini (per non parlare dei bus turistici che stazionano in via Manin per ore, senza neanche spegnere i motori) è davvero desolante.

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  6. Nei giorni scorsi in questo blog è stato proposto, data la rimozione delle rotaie del tram in via Palestro, di unire i giardini pubblici Montanelli ai giardini della villa Reale integrando via Palestro nel nuovo grande parco che ne risulterebbe. Sarebbe bellissimo aggiungere anche via Marina a questo progetto (sogno?). Purtroppo in questo blog molti pensano che il Comune non abbia i mezzi economici per simili operazioni e che sia realistico aspettarsi il verde solo dai costruttori privati come onere di urbanizzazione. Bisogna aver “cognizione di causa” mi è stato risposto quando lamentavo il.poco verde in città.

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  7. Ci aggiungiamo anche Corso Buenos Aires pedonalizzato?
    Rendersi più bella e vivibile deve essere una priorità per una città che vuol dirsi moderna e attrattiva. l’unico modo per farlo è smarcarsi il più possibile dalle auto, dal loro rumore, inquinamento e ingombro.

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  8. Bellissima idea. Speriamo che la giunta comunale che verrà a formarsi dopo la votazione del 3-4, in vista delle Olimpiadi 2026 porti avanti questo piano luminoso ed intelligente. Grazie!

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  9. Bellissimo, ma se già ora mettiamo una bella colata di catrame ecologista in via palestro, è segno che progetti del genere non interessano assolutamente in Comune.

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