Milano | Cordusio – Visita al cantiere di Palazzo Venezia-Generali

Visita in esclusiva a uno dei cantieri più centrali e poco conosciuti di Milano.

Il volto di piazza Cordusio è in via di trasformazione e i teloni che nascondono il meraviglioso Palazzo Generali proteggono uno dei cantieri più interessanti e poco conosciuti di Milano.

I tre edifici, che insieme occupano quasi un isolato a pochi passi dall’Arengario, rappresentano epoche diverse della nostra città: si passa dalle facciate medioevali che si possono ammirare da piazza Mercanti, fino all’iconico edificio sormontato dall’inconfondibile cupola che caratterizza la piazza.

Il trasferimento degli uffici di Generali sparsi per la città nella torre di Citylife è stata l’occasione per riportare agli antichi splendori la sede milanese della compagnia assicurativa, con l’obiettivo di trasformarla in uno spazio dedicato al retail e in un hotel 5 stelle.

All’hotel, che occuperà la porzione di immobile affacciata su piazza Cordusio, con una superficie maggiore di quanto inizialmente previsto, e che vedrà gli interni curati da Studio Marco Piva, faremo solo un breve accenno, per poi parlarne in futuro quando si potranno comunicare maggiori dettagli.

L’ottima notizia è che lo spazio della cupola sarà uno degli spazi più valorizzati e che le terrazze, che godono di una vista della facciata del Duomo, saranno dedicati alla ristorazione d’eccellenza e ad un Lounge Bar aperto al pubblico.

La porzione di immobile più “moderna”, perché edificata nel secondo dopoguerra, ospiterà invece la parte dedicata al retail, denominata “Mercanti 21” ma con un ingresso indipendente anche da via Orefici. Il progetto architettonico è stato affidato ad Aldo Cibic, che ha colto l’occasione della completa riquialificazione per creare nuovi spazi, ricavati dal cortile interno e inglobando la galleria che attraversava l’edificio e che in effetti era poco valorizzata e fungeva solo da passaggio di servizio, nonostante fosse in pieno centro.

E’ stato creato un volume vetrato a tutta altezza, molto scenografico, che ha la funzione di dare luce agli spazi e collegare i piani, attraverso le scale mobili.

Il progetto è stato inizialmente studiato per prevedere un solo tenant, ma offre anche la flessibilità di ospitare più brando con spazi ed accessi separati.

Possiamo assolutamente confermare che gli spazi, sia nella parte alberghiera che in quella retail, saranno valorizzati e creeranno un nuovo punto focale nel centro di Milano, diventando di fatto il Salotto della Piazza Cordusio del futuro.

Nel frattempo si procede anche al restauro e riqualificazione della Casa dei Panigarola, l’edificio quattrocentesco collegato al complesso di Palazzo Venezia-Generali e che chiude il quarto lato della Piazza dei Mercanti.

In questo edificio ha avuto sede l'”Ufficio degli Statuti” che provvedeva alla registrazione e trascrizione dei decreti ducali, degli atti pubblici e a determinare le categorie degli atti privati.

L’ufficio, in privilegio ereditario, era tenuto dai Panigarola, nome di una famiglia di notai di Gallarate che lo conservò nei secoli sino al 1741, quando si estinse definitivamente.

Si presenta ancora oggi come un edificio a tozze arcate a sesto acuto con cornici di terracotta a fogliami. La facciata, che ricopre una struttura preesistente, fu progettata da Giovanni Solari nel 1466, per venire sistemata nel 1899 da Luca Beltrami, a cui si deve l’aggiunta della monofora al piano superiore. Tale piano superiore è delimitato da un fregio in cotto con finestre ogivali e ricca decorazione. L’intonaco è ornato da graffiti lombardi.

Qui di seguito nuovi rendering del progetto di riqualificazione.

Referenze fotografiche: Claudio Nelli

Tag: Piazza Cordusio, Cordusio, Via Mercanti, Via Orefici, Piazza dei Mercanti, Restauro, Riqualificazione, Palazzo Venezia Generali, Generali

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

5 commenti su “Milano | Cordusio – Visita al cantiere di Palazzo Venezia-Generali”

  1. Al pian terreno, dal lato do bia Mercanti, c’era una pavimentazione in mosaico che se non sbaglio era di Giò Ponti.
    Sapete se è stata conservata?

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