Passando oltre il Parco Baden Powell ai Navigli, ci si trova davanti al cantiere di via Argelati 37-39 dove sono in costruzione 3 palazzine parallele. Si tratta di un complesso residenziale completo di giardino per la Cooperativa CCL Cerchicasa su progetto degli architetti Vincenzo Gaglio e Luca Mangoni.
Il complesso avrà il privilegio di trovarsi in mezzo a tre parchi: Parco Baden-Powell, Parco Segantini e il piccolo parco Argelati posto sul retro.
Al contempo è un fase di realizzazione l’area che collegherà i due parchi (Baden-Powell e Segantini), tramite percorsi pedonali, automobilistici e di incremento del verde. L’intervento è stato progettato dallo Studio Architettura Corsi.
Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi
Navigli, Studio Architettura Corsi, Via Argelati, Via Carlo Torre, Ripa di Porta Ticinese 87, BEMaa, Ripa di Porta Ticinese
I nuovi progetti a Milano han sempre e solo balconi a loggia tutti uguali: questi balconi sporgenti in modo esagerato e sono talmente fuori dal mainstream da sembrare un pugno nell’occhio (o disegnati da uno fuori di testa).
Però c’è qualcosa, secondo me e una volta ricoperti di fiori e di piante potrebbero non essere male. O perlomeno non è il solito compitino insipido?
E’ un progetto che potrebbe anche invecchiare molto meglio di tanti altri che adesso ci sembrano bellissimi. O forse no. Da rivedere fra qualche anno, ma almeno l’architetto ci ha provato…
Sottilineo che le nuove abitazioni avranno parcheggio interrato. Per oneri urbanistici sono pero’ stati tolti i parcheggi in meta’ della via e al suo posto verra’ realizzata una ciclabile(che poteva benissimo passare nel parco Argelati) di circa 150 metri e totalmente inutile. Magari chinha fatto il progetto e chinl’ha approvato potevano tenere conto del fatto che la via si trasforma in un parcheggio selvaggio perche’ molto comoda ai navigli. toglierne meta’ dei parcheggi ha senplicemente reso la vita impossibile ai residenti che necessitano dell’auto mentre che va a fare l’aperitivo continua a metterla in mezzo alla strada
Le piste ciclabilo servono per andare al lavoro.
Non per andare nei parchi a cogliere le margherite.
Che sia inutile poi lo dice lei.
Come “parco Argelati” si intende il parco davanti. Forse il nome giusto è Giardino Argelati non lo so, comunque è l’area a verde davanti (non quella dietro) per cui c’era stata la sollevazione popolare quando il Comune lo voleva cementificare anni fa. Peraltro uno spazio piacevole e aperto su Romolo M2, a tenerlo bene e valorizzarlo.
Ma basta con questa storia. I residenti hanno la metropolitana a due passi, sono a una distanza ridicola dal centro che in bicicletta si raggiunge in 15 minuti. Perché il vostro mezzo privato deve essere parcheggiato su suolo pubblico? I parcheggi ci sono, il problema sono quelli che vengono a fare aperitivo? Lamentatevi con la locale e chiedete che vengano a multare tutti quei cafoni che parcheggiano sulle strisce gialle, sui marciapiedi e persino in mezzo alle rotonde.
La questione a Milano non è come fare ciclabili piacevoli, utili e che valorizzino le aree in cui passano.
Il problema è solo sloggiare le auto, in fondo la ciclabile è solo una scusa.
Ci sta, ma è tristerrimo.
mai che si riesce a fare una discussione civile . vivo in via argelati. vado al lavoro in bici e in famiglia abbiamo una macchina in 3. adoro l’idea di poter riunciare anche a quella che abbiamo ma la.mia.compagna come.lo raggiunge l’ospedale fuori milano sud dove lavora? magari quando fa il turno di notte nel weekend? con la famosa navetta per dipendenti a pagamento con corse solo nei feriali ogni 30 minuti?Ben vengano le ciclabili e tutti gli interventi che incentivino l’utilizzo di mezzi pubblici. ma la pianificazione dovrebbe venire prima di tutto
Ma nessuno dice che deve rinunciare all’auto, soprattutto per andare fuori Milano dove i collegamenti sono molto deboli. Il problema è il suo voler parcheggiare il mezzo PRIVATO su suolo PUBBLICO, tra l’altro dopo aver ammesso che i parcheggi ci sono ma sono occupati da trogloditi che per andare a bere sui navigli hanno bisogno dell’auto. Allora, perché credere che la soluzione al problema sia aggiungere posti auto? Perché non chiedere al comune di aumentare i controlli in quella zona che è da sempre assediata dalle auto di chi non vive lì?
Forse non tutti sanno che l’area a verde antistante la via Argelati non è utilizzabile in quanto è stata assegnata dal Comune a terzi; la pista ciclabile non è “in mezzo alla strada” ma parallela all’asse stradale e non interferisce con la viabilità
Gentilissimo tiz, lei e la sua compagna avreste fatto meglio a prendere una casa più piccola e un garage (chiamato “scatola” dagli italiani) per l’auto, oppure pagare un posto in una autorimessa pubblica. Occupare un prezioso spazio pubblico gratuitamente è una gentile (e sbagliata) concessione del comune, non un diritto.
Il “cafone da tastiera” non dorme mai 🙂
Comunque, diritto o meno, ci sono degli obblighi per il Comune a mantenere e preservare i parcheggi in strada per residenti: tant’è che dall’altro lato del Parco ne hanno creati un sacco (a spina di pesce), mangiandoli all’ampliamento del parco stesso.
I danni collaterali delle battaglie fatte male?
Dov’è scritto l’obbligo?
Mi sfugge la legge
Delle ville affacciate sul parco ahah!
Gentile Anonimo, la pista ciclabile non è in mezzo alla strada ma sul lato est, fronte edifici, affiancata al nuovo marciapiede e consente un attraversamento in sicurezza in prossimità della intersezione con Via Torre: vedi progetto
https://blog.urbanfile.org/2019/11/13/milano-navigli-ecco-argelati-37
A parte tutta la polemica sulla ciclabile che ruba il posto alle auto in cui non voglio entrare….volevo solo esprimere il mio dissenso sulla scelta del colore dell’intonaco. Ma è mai possibile che a Milano si opti sempre per ‘sti colorini smorti e tristi? ok, che poi lo smog annerirà tutto col tempo… ma non sarebbe più allegro un colore un po’ più acceso? Perdonatemi ma non capisco, avranno speso tantissimo per questi edifici, non oso pensare quanto valgono al metro quadro…. e poi mi risicano sul colore??
bah….